Assemblea sinodale rinviata in autunno: posizioni in stallo su donne e omosessuali
Il testo presentato è stato respinto con una maggioranza schiacciante. Il documento originario verrà ora completamente riscritto

La seconda assemblea sinodale, tenutasi in Vaticano giovedì 3 aprile 2025, ha bocciato il documento finale intitolato "Perché la gioia sia piena", rinviando l'approvazione di un nuovo testo al 25 ottobre 2025. Il motivo è da ricondurre ad alcune criticità emerse che richiedono "un ripensamento globale del testo e non solo l'aggiustamento di alcune sue parti", ha spiegato monsignor Erio Castellucci.
Maggioranza schiacciante
Un momento cruciale quello vissuto dal Sinodo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), avviato nel 2021 come parte del cammino sinodale voluto da Papa Francesco. Con oltre 1.000 delegati presenti – tra cui 168 vescovi, 7 cardinali, 252 sacerdoti, 34 religiosi, 17 diaconi e 530 laici (di cui 277 donne) – l'assemblea rappresentava un'ampia e variegata porzione della Chiesa italiana.
Tuttavia, il testo presentato è stato respinto con una maggioranza schiacciante: 835 voti favorevoli su 854 per rinviare la votazione. La decisione è maturata a seguito di numerose critiche, che hanno evidenziato la vaghezza del documento su temi sensibili come il ruolo delle donne, la pastorale per le persone omosessuali e la trasparenza nella gestione ecclesiale.
I motivi della bocciatura del testo
Il testo bocciato intendeva sintetizzare anni di ascolto e contributi dalle diocesi, ma è stato percepito come generico e privo di sostanza. Molti partecipanti lo hanno definito "un documento che sembrava scritto 40 anni fa" e lo hanno ritenuto non rappresentativo delle discussioni sinodali avvenute negli ultimi quattro anni.

Uno dei punti critici più dibattuti è stato il tema della pastorale per le persone omosessuali. Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 2357-2359), l'orientamento omosessuale non è peccaminoso in sé, mentre gli atti omosessuali sono considerati "intrinsecamente disordinati". La Chiesa invita comunque a trattare le persone omosessuali con "rispetto, compassione e delicatezza", promuovendo la castità. Tuttavia, nel documento sinodale mancavano proposte concrete su come rendere più inclusiva e accogliente la pastorale nei confronti delle persone LGBTQ+.
Anche il ruolo delle donne nella Chiesa è stato un punto critico. L’assemblea ha evidenziato la necessità di maggiore responsabilità ecclesiale e pastorale per le donne, ma il documento non conteneva indicazioni su nuove aperture o riforme concrete. Questa reticenza ha contribuito al forte malcontento di una parte significativa dei delegati.
Il testo sarà completamente riscritto
La reazione dell’assemblea è stata massiccia: ben 150 iscritti a parlare (sebbene solo una cinquantina siano riusciti a intervenire) e una valanga di emendamenti che hanno reso il documento impossibile da correggere senza una riscrittura completa.

Monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale, ha riconosciuto la necessità di un “ripensamento globale” del testo, dichiarando: "Le moltissime proposte di emendamento avanzate dai 28 gruppi richiedono una revisione totale e non solo l'aggiustamento di alcune parti".
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha espresso una certa delusione per la bocciatura, ma ha sottolineato che essa dimostra la vitalità della Chiesa: "Questa è la bellezza di una Chiesa viva".
Di conseguenza, oltre al rinvio della votazione del nuovo documento al 25 ottobre, è stata annullata l’assemblea della CEI prevista per maggio, con lo slittamento degli incontri episcopali a novembre.
Il documento originario, composto da 50 "proposizioni", verrà completamente riscritto per includere i contributi e le richieste emerse dall’assemblea. Il prossimo appuntamento sinodale in autunno sarà quindi decisivo per il futuro della Chiesa italiana, tra spinte al cambiamento e resistenze delle gerarchie.