Turchia, Imamoglu trionfa nelle primarie del CHP nonostante l'arresto
Nella quarta notte consecutiva di manifestazioni, le forze dell'ordine hanno arrestato almeno 323 persone. La Commissione Europea ha espresso forti critiche, ribadendo l'importanza del rispetto dei principi democratici

Il 24 marzo 2025, circa quindici milioni di elettori turchi hanno partecipato alle primarie del Partito Repubblicano del Popolo (CHP) per sostenere la candidatura del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, alle elezioni presidenziali del 2028. Nonostante la sua incarcerazione, Imamoglu ha ottenuto un ampio consenso: oltre 13 milioni di cittadini hanno espresso solidarietà nei suoi confronti.
‼️"Χαμός" στην Τουρκία!
📢 Εισαγγελείς ζητούν την προφυλάκιση του Ιμαμογλου
💣Το καθεστώς Ερντογάν διέταξε τα ΜΜΕ να μην μεταδίδουν εικόνες από τις τεράστιες διαδηλώσεις σε όλη την χώρα υπέρ του Δημάρχου Κωνσταντινούπολης..#imamoğlu #ekremimamoğlu pic.twitter.com/qrfQI9oChL— The Socialist (@ThesocialistGr) March 23, 2025
Accese proteste dei cittadini che affollano le strade di Istanbul. L'Ue richiama la Turchia al rispetto della democrazia.
Turchia: Imamoglu trionfa nelle primarie del CHP nonostante l'arresto
Dal carcere, Imamoglu ha accolto con entusiasmo la notizia, dichiarando che la massiccia affluenza lo ha reso "molto felice". In un comunicato diffuso dal municipio, ha sottolineato come milioni di cittadini, stanchi dell'oppressione governativa, delle difficoltà economiche e dell'illegalità, abbiano colto l'opportunità per inviare un forte messaggio al presidente Recep Tayyip Erdogan.
"Le urne arriveranno e la nazione darà a questo governo uno schiaffo indimenticabile", ha aggiunto il sindaco.
Le accuse e l'arresto di Imamoglu
Ekrem Imamoglu, principale sfidante di Erdogan e figura di spicco dell'opposizione, è stato arrestato con l'accusa di corruzione. La Corte di Istanbul ha confermato la validità dell'accusa, mentre quella di terrorismo è decaduta. L'arresto, avvenuto pochi giorni prima della sua designazione ufficiale come candidato del CHP, ha sollevato forti polemiche, in quanto Imamoglu era l'unico candidato in lizza alle primarie del partito.
Contestualmente, anche Murat Calik, sindaco del distretto di Beylikduzu, è stato sospeso e detenuto nell'ambito della stessa inchiesta. Inoltre, il prefetto del distretto di Sisli è stato nominato a capo dell'amministrazione locale, sostituendo Resul Emrah, arrestato con l'accusa di terrorismo.
Imamoglu è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Marmara, situato nel distretto di Silivri, nella provincia di Istanbul. Secondo il quotidiano Hurriyet, il trasferimento è avvenuto con un convoglio di tre mezzi, che hanno trasportato in totale 48 detenuti.
Proteste e repressione: centinaia di arresti
L'arresto di Imamoglu ha scatenato un'ondata di proteste nella città di Istanbul. Nella quarta notte consecutiva di manifestazioni, le forze dell'ordine hanno arrestato almeno 323 persone. Il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, ha dichiarato che non sarà tollerata "alcuna iniziativa che minacci l'ordine pubblico", denunciando anche il lancio di acido contro un agente di polizia durante i disordini.
Oltre ai manifestanti, sono stati arrestati anche nove giornalisti che stavano seguendo le proteste. Tra loro figurano reporter di diverse testate, tra cui l'emittente Now, l'agenzia Afp e il quotidiano Bir Gun. Il sindacato turco dei giornalisti Disk Basin Is ha condannato gli arresti, definendoli un grave attacco alla libertà di stampa.
Reazioni internazionali e richiami alla democrazia
L'arresto di Imamoglu e la repressione delle proteste hanno suscitato preoccupazioni a livello internazionale. La Commissione Europea ha espresso forti critiche, ribadendo l'importanza del rispetto dei principi democratici. Un portavoce dell'UE ha sottolineato che la Turchia, in qualità di membro del Consiglio d'Europa e Paese candidato all'adesione all'Unione Europea, ha il dovere di garantire i diritti democratici, sia degli eletti che dei cittadini che manifestano pacificamente.
Mentre il CHP si prepara a lanciare la sfida a Erdogan per le elezioni del 2028, il futuro politico di Imamoglu rimane incerto. Tuttavia, il vasto sostegno popolare emerso dalle primarie dimostra che la sua figura continua a rappresentare una minaccia concreta per il governo in carica.