Anche i single possono adottare minori stranieri: sentenza storica della Corte Costituzionale
La Corte ha evidenziato come la disciplina precedente violasse i principi di solidarietà sociale e autodeterminazione della persona

Svolta storica per le adozioni internazionali in Italia. Con la sentenza numero 33, depositata oggi, venerdì 21 marzo 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’articolo 29-bis, comma 1, della legge numero 184 del 1983, nella parte in cui escludeva le persone singole dall’adozione di minori stranieri residenti all’estero.
Il caso e la sentenza
La sentenza della Corte costituzionale è nata dal caso di una donna di Firenze che, nel 2019, aveva presentato al Tribunale per i minorenni una dichiarazione di disponibilità all’adozione internazionale. Il tribunale aveva respinto la richiesta, ritenendola in contrasto con la legge vigente, e aveva sottoposto la questione alla Corte costituzionale per valutarne la legittimità. I giudici hanno stabilito che l’esclusione dei single dall’adozione internazionale viola i loro diritti fondamentali, evidenziando che il divieto "non è più funzionale all’esigenza di assicurare al minore le più ampie tutele giuridiche associate allo status filiationis".

Grazie a questa decisione, anche i single potranno accedere alle procedure per l’adozione internazionale, possibilità finora riservata esclusivamente alle coppie sposate da almeno tre anni. Una volta ottenuta l’idoneità all’adozione, potranno fare richiesta di adozione all’estero, con il Paese di origine del minore che valuterà la compatibilità dell’aspirante genitore con un bambino in stato di abbandono. Tuttavia, non tutti gli Stati consentono l’adozione da parte di single, sebbene alcuni precedenti abbiano già visto riconosciute in Italia adozioni effettuate in nazioni come Ucraina, Stati Uniti e Regno Unito.
Le motivazioni della Corte Costituzionale
Secondo la Consulta, la riforma della filiazione del 2012/2013 ha abolito la distinzione tra figli legittimi e naturali, creando un unico status filiationis. Inoltre, la Corte ha sottolineato che impedire ai single di adottare non garantisce automaticamente un ambiente più stabile per il minore, soprattutto considerando che le persone singole sono già ritenute idonee in contesti di affido o in situazioni complesse.
La Corte ha altresì richiamato l’articolo 2 e l’articolo 117 della Costituzione, quest’ultimo in relazione all’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, evidenziando come la disciplina precedente violasse i principi di solidarietà sociale e autodeterminazione della persona.
Un passo in avanti
Attualmente, rimangono escluse dall’adozione legittimante internazionale le coppie dello stesso sesso, ma la sentenza della Consulta rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore apertura delle adozioni in Italia. La decisione, inoltre, tiene conto della riduzione delle domande di adozione, sottolineando che l’esclusione assoluta dei single rischia di "riflettersi negativamente sulla stessa effettività del diritto del minore a essere accolto in un ambiente familiare stabile e armonioso".