medio oriente

Centinaia di morti a Gaza, protestano i parenti degli ostaggi, Netanyahu silura capo dei Servizi segreti

Il licenziamento ha suscitato reazioni accese, con proteste e critiche da parte dell’opposizione e dei cittadini. Strage di donne e bambini nella Striscia

Centinaia di morti a Gaza, protestano i parenti degli ostaggi, Netanyahu silura capo dei Servizi segreti
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Una scossa ai vertici della sicurezza israeliana: Ronen Bar, direttore dello Shin Bet, l’agenzia di intelligence interna di Israele, è stato rimosso dal suo incarico. La decisione, annunciata dal governo, arriva pochi giorni dopo le dichiarazioni del primo ministro Benjamin Netanyahu, che aveva espresso una netta sfiducia nei confronti di Bar. Il licenziamento ha suscitato reazioni accese, con proteste e critiche da parte dell’opposizione e dei cittadini.

Centinaia di morti a Gaza, protestano i parenti degli ostaggi, Netanyahu silura capo dei Servizi segreti
Neonato tratto in salvo

Pesantissimo il bilancio delle vittime a Gaza, nelle ultime 72 ore: secondo l’ufficio stampa locale, citato da Al Jazeera, negli ultimi tre giorni sono stati uccisi almeno 591 palestinesi, il 70% di loro sono donne e bambini.

L’escalation degli attacchi e il bilancio delle vittime a Gaza

La ripresa degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza ha avuto conseguenze drammatiche. Secondo l’ufficio stampa locale, citato da Al Jazeera, negli ultimi tre giorni sono stati uccisi almeno 591 palestinesi, mentre i feriti ammontano a 1.042. Molte persone restano intrappolate sotto le macerie, e oltre il 70% delle vittime sono donne e bambini.

Le operazioni militari israeliane si sono intensificate anche nel sud della Striscia, in particolare nel quartiere di Shaboura a Rafah, dove l’Idf (l’esercito israeliano) ha dichiarato di aver distrutto infrastrutture legate a gruppi terroristici.

La rimozione di Ronen Bar e le tensioni con Netanyahu

L’ufficio del primo ministro ha confermato che la decisione di licenziare Ronen Bar è stata approvata all’unanimità dal governo. Il suo mandato si concluderà ufficialmente entro il 10 aprile o al momento della nomina di un successore. Netanyahu ha giustificato la scelta citando una "continua mancanza di fiducia" nel capo dello Shin Bet.

Bar, che era stato nominato nell’ottobre 2021 dal governo precedente, ha avuto rapporti difficili con Netanyahu già prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Le tensioni si sono acuite dopo la pubblicazione, il 4 marzo, di un rapporto dello Shin Bet che riconosceva il fallimento nel prevenire l’attacco, ma sottolineava anche come una politica di tolleranza avesse consentito ad Hamas di rafforzarsi militarmente.

Accuse di interferenze politiche e proteste di piazza

La decisione di rimuovere Bar ha innescato forti critiche. In una lettera pubblicata dai media israeliani, l’ex capo dello Shin Bet ha definito le accuse contro di lui "generiche e infondate", sostenendo che dietro al licenziamento vi siano motivazioni personali e un tentativo di bloccare indagini delicate, tra cui il cosiddetto "Qatargate", un caso che coinvolgerebbe persone vicine a Netanyahu.

Migliaia di cittadini israeliani sono scesi in piazza per protestare contro la decisione del premier. A Gerusalemme, manifestanti si sono radunati davanti alla residenza privata di Netanyahu e successivamente fuori dalla Knesset, il parlamento israeliano. La polizia ha risposto con idranti e si sono registrati scontri.

Le proteste continuano anche a Tel Aviv, dove i parenti degli ostaggi israeliani trattenuti da Hamas accusano Netanyahu di aver anteposto la stabilità politica del suo governo alla loro liberazione. La ripresa delle ostilità ha riportato nel governo i sei deputati del partito di estrema destra di Ben-Gvir, con tempistiche strategiche per l’approvazione della legge di bilancio prevista il 31 marzo.

Il presidente Herzog critica il governo

Anche il presidente israeliano Isaac Herzog ha espresso preoccupazione per la linea politica del governo, definendola "divisiva e unilaterale". Ha criticato le misure che, mentre il paese è in guerra, rischiano di aumentare la frattura interna. "Non possiamo inviare i nostri figli al fronte e allo stesso tempo prendere decisioni che alimentano le divisioni", ha dichiarato Herzog.

Reazioni internazionali e tentativi di mediazione

Sul fronte internazionale, gli Stati Uniti hanno espresso pieno sostegno alle azioni di Israele. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che il presidente Donald Trump supporta totalmente l’esercito israeliano e la sua risposta agli attacchi di Hamas.

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Donald Trump e Benjamin Netanyahu

Intanto, gli sforzi diplomatici per una tregua proseguono senza grandi risultati. Un funzionario di Hamas ha confermato a Reuters che il gruppo non ha interrotto i negoziati, ma insiste sulla necessità di un cessate il fuoco immediato prima di procedere con ulteriori trattative.

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