Clima di tensione

Piano riarmo europeo: Tajani favorevole, Salvini contrario. Meloni tenta di unificare il centrodestra

La premier avrebbe convocato i suoi vice a Palazzo Chigi per cercare di definire una linea comune

Piano riarmo europeo: Tajani favorevole, Salvini contrario. Meloni tenta di unificare il centrodestra
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Il dibattito sul riarmo europeo continua a scuotere la politica italiana con una crescente divisione tra le forze politiche, anche all’interno della coalizione di centrodestra.

In questo contesto, la Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni cerca di unificare il centrodestra e presentare una linea comune. Le divergenze tra i suoi alleati Forza Italia e la Lega potrebbero attenuarsi.

Riarmo europeo, distensione tra FI e Lega?

Se da una parte Meloni e Forza Italia sostengono il piano europeo di riarmo, la Lega di Matteo Salvini si distanzia definendo l’iniziativa, il piano per la difesa da 800 miliardi voluto da Von der Leyen, un inutile indebitamento.

La Premier si trova quindi in una posizione difficile con l’arduo compito di gestire le tensioni interne alla sua coalizione. La giornata di lunedì 17 marzo 2025 potrebbe essere però decisiva.

Meloni avrebbe infatti convocato i suoi vice Tajani e Salvini a Palazzo Chigi per cercare di definire una linea comune e ridurre le fratture all’interno del centrodestra.

Meloni mediatrice convoca i suoi vice

L’obiettivo è chiaro: evitare che il dibattito sul riarmo europeo diventi una lacerante spaccatura. Il nodo centrale della trattativa sarà il testo della risoluzione di maggioranza che dovrà essere sottoposto a votazione in cui si dovranno definire le posizioni italiane su alcuni temi cruciali.

La guerra in Ucraina, la posizione dell’Italia nei confronti dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, le spese per la difesa. La tensione interna al governo italiano è palpabile, ma anche l’opposizione è ben lontana dall’essere compatta.

Nel centrosinistra, infatti, la divisione è altrettanto netta. Il Partito Democratico appare profondamente spaccato. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte ha preso una posizione netta contro il progetto.

Divisione anche all'opposizione

A votare contro è stata anche la delegazione di Alleanza Verdi-Sinistra che condivide la stessa visione pacifista del M5S. Pure Matteo Renzi, leader di Italia Viva, si è mostrato critico nei confronti del piano di riarmo.

Dall’altra parte, il leader di Azione Carlo Calenda ha preso una posizione diversa sostenendo che una "Europa forte" sia necessaria per garantire la pace, anche attraverso un rafforzamento militare.

Una visione condivisa da Riccardo Magi di Più Europa che ha sottolineato l’importanza di una politica estera e di difesa comune come primo passo verso una vera "Europa politica".

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