Atteso dal 2019

Si sblocca il bonus rifiuti: 25% di sconto sulla Tari. Chi ne ha diritto e cosa bisogna fare

Come per il bonus bollette serve l'Isee e dovrebbe essere riconosciuto in automatico

Si sblocca il bonus rifiuti: 25% di sconto sulla Tari. Chi ne ha diritto e cosa bisogna fare
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Era stato approvato nel 2019, ma sinora era rimasto nel "cassetto". Finalmente, con un Dpcm di gennaio - ora pubblicato in Gazzetta ufficiale e in vigore dal 28 marzo 2025 - diventa attivo il bonus rifiuti, che prevede uno sconto del 25% sulla Tari per alcune tipologie di utenti.

Vediamo di cosa si tratta, chi ne ha diritto e cosa bisogna fare per averlo.

Si sblocca (dopo 5 anni) il bonus rifiuti

La Tari è la tassa sui rifiuti pagata da ogni contribuente al proprio Comune di residenza. Viene pagata dai proprietari e detentori di immobili  in grado di produrre rifiuti, indipendentemente dall’uso effettivo degli stessi. Anche se da quest'anno sono previste delle novità in merito (ve ne parliamo più avanti).

Il bonus rifiuti è un'agevolazione economica, introdotta nel 2019 con un decreto fiscale, che garantirà una riduzione della spesa del 25% della Tari ai nuclei familiari in condizione di disagio economico, come già previsto per i servizi elettrico, gas e acqua.

Chi ha diritto al bonus rifiuti

Le caratteristiche per usufruire del bonus rifiuti sono le medesime del bonus sociale per le bollette (prima del recente intervento del Governo, che ha alzato per un breve periodo i limiti Isee per contrastare il caro bollette).

  • nuclei familiari con Isee fino a 9.530 euro;
  • nuclei familiari numerosi (almeno quattro figli a carico) con Isee fino a 9.530 euro.

Come fare a ricevere il bonus rifiuti

Il decreto stabilisce che l'Arera prenda propri provvedimenti per determinare le modalità applicative delle agevolazioni tariffarie, tenuto conto del principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento.

In attesa del decreto attuativo, però, è facile ipotizzare che il bonus sarà riconosciuto automaticamente, per gli importi dovuti a partire da gennaio 2025, agli utenti domestici che siano in possesso di un Isee in corso di validità.

Un automatismo simile a quello dei bonus bollette, con l'Inps che comunica ai fornitori (in questo caso ai Comuni) chi sono gli utenti che hanno diritto alle riduzioni.

Come cambia la Tari 2025

Ma non si tratta dell'unica novità dell'anno in corso per quanto riguarda la Tari.

Da quest'anno, infatti, l'importo verrà calcolato sull'effettiva produzione di rifiuti indifferenziati. Il nuovo regime è già attivo dall'1 gennaio 2025 in alcuni Comuni, e in una seconda fase verrà estesa a livello nazionale.

Perché cambia la Tari

Tre le principali novità:

  1. L'importo della Tari non sarà più basato solo sulla superficie dell’immobile e sul numero di occupanti, ma anche sulla quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti. Questo sistema mira a incentivare la raccolta differenziata e ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili;
  2. Saranno introdotte nuove tecnologie e strumenti di tracciamento dei rifiuti (esempio tessere elettroniche e cassonetti intelligenti dotati di sistemi di apertura e conteggio tramite tessere personali), per responsabilizzare i cittadini-contribuenti;
  3. Il nuovo calcolo intende premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati.

Come ha spiegato ad Adnkronos Agnese Giardini, collaboratrice di Immobiliare.it, l'obiettivo è premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati.

Commenti
Cencig Ines

Perfetto, io produco poca indiffenziata , perciò sono d'accordo dei nuovi conteggi , perché ci sono persone che dovendo pagare la stessa cifra se fanno tanto o poco scarto , esagerano anche per pigrizia di dover dividere il pattume , grazie

Luca

Queste bellissime iniziative sono a vantaggio al 90% degli stranieri e di chi non ha mai dichiarato nulla . Grazie

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