Giorgetti all'Ecofin: "L'Italia non può concepire il finanziamento della difesa a scapito di sanità e servizi"
Il ministro dell'Economia e delle Finanze ha presentato oggi a Bruxelles la proposta italiana per un'"Iniziativa Europea per la Sicurezza e l'Innovazione Industriale"

Oggi, 11 marzo 2025, si riunisce a Bruxelles l’Ecofin: il ministro dell'Economia Giorgetti ha presentato la sua proposta di garanzie pubbliche destinate ai privati per mobilitare fino a 200 miliardi di euro da investire in difesa. Ma il leghista avverte:
"L'Italia non può concepire il finanziamento della difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici".
Giorgetti a Bruxelles: la proposta
Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha presentato oggi ai colleghi dell'Ecofin la proposta italiana per un'"Iniziativa Europea per la Sicurezza e l'Innovazione Industriale". L'obiettivo del piano è mobilitare investimenti privati in settori strategici come difesa, sicurezza e protezione, senza gravare sul debito pubblico.
Secondo fonti del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), l'iniziativa prevede il rafforzamento del ruolo degli Stati membri all'interno del programma InvestEu, con una maggiore efficacia delle garanzie europee per attrarre capitali privati. Il progetto mira a generare circa 200 miliardi di euro di investimenti privati nell'arco di 3-5 anni, sfruttando una garanzia pubblica di 16,7 miliardi di euro.

Una strategia di difesa senza sacrifici sociali
Durante la colazione di lavoro con gli altri ministri dell'Economia, Giorgetti ha sottolineato la posizione italiana sulla necessità di trovare un equilibrio tra il finanziamento della difesa e la tutela della spesa sociale.
"L'Italia non può concepire il finanziamento della difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici", ha dichiarato, definendo questa eventualità "inaccettabile".
Il ministro ha ribadito che il Paese è pronto a fare la sua parte, ma prima è essenziale stabilire con chiarezza le reali necessità di finanziamento.
Il leghista ha inoltre evidenziato l'importanza di una strategia a lungo termine per la sicurezza europea.
"Dobbiamo distinguere tra i bisogni immediati legati alla guerra in Ucraina e la strategia sulla sicurezza a lungo termine dell'UE", ha affermato, suggerendo la necessità di un piano di attuazione concreto. Inoltre, ha posto l'accento sulla necessità di riconvertire le industrie esistenti e sviluppare nuove capacità tecnologiche per rafforzare la difesa europea.
Il fondo di garanzia per attrarre investimenti privati
Nel corso della sessione pubblica dell'Ecofin, Giorgetti ha illustrato i dettagli della proposta italiana per il finanziamento della difesa. Il piano prevede la creazione di un fondo di garanzia che ottimizzi l'uso delle risorse nazionali ed europee per incentivare investimenti privati con un impatto limitato sulla spesa pubblica.
Secondo il ministro, "un fondo di garanzia di circa 16 miliardi di euro potrà mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti industriali aggiuntivi, in linea con le migliori pratiche di InvestEu e prima della creazione del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici".
L'iniziativa si concentra sul sostegno alla base tecnologica e industriale europea nei settori strategici della difesa, delle tecnologie dual use, della protezione delle filiere critiche, della gestione dei dati e delle infrastrutture essenziali.
Semplificazione legislativa e investimenti sostenibili
Il ministro ha infine discusso la proposta di semplificazione legislativa "Omnibus" avanzata dalla Commissione europea.
"Questa riforma raggiunge un giusto equilibrio tra ambizione e pragmatismo, accogliendo anche diverse proposte sollecitate dall'Italia", ha dichiarato. Giorgetti ha ribadito l'importanza di accompagnare il Clean Industry Deal con una robusta azione di semplificazione burocratica per migliorare il quadro normativo della finanza sostenibile.
L'Italia sostiene anche un'accelerazione delle negoziazioni sul rinvio delle scadenze per l'attuazione delle direttive sulla rendicontazione societaria di sostenibilità e sulla due diligence aziendale.
"È fondamentale inviare un segnale chiaro agli operatori di mercato che hanno già avviato investimenti per adeguarsi ai nuovi obblighi normativi", ha sottolineato.
Infine, il titolare dell'Economia, ha espresso apprezzamento per le proposte di semplificazione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere e per il posticipo di un anno dell'implementazione del sistema di acquisto dei certificati, per garantire alle imprese un periodo di adattamento adeguato. Tuttavia, ha evidenziato la necessità di ulteriori interventi per supportare le aziende europee nelle esportazioni e ampliare il regolamento ad alcuni semilavorati e prodotti a valle.