Tesla e settore Big Tech Usa a picco: il boomerang dei dazi di Trump
I Mercati bocciano il quadro innescato dal Governo: Wall Street ha bruciato mille miliardi di dollari, non stanno meglio Tokyo, Shangai, Hong Kong

La paura di nuovi dazi e della possibile recessione annunciata dal presidente Donald Trump hanno fatto franare i mercati negli Usa. La borsa di Wall Street crolla e bruciano circa mille miliardi di capitalizzazione. Schianto per Tesla che perde oltre il 15%, cali pesanti per le aziende del Big Tech cosiddetti "Magnifici sette". Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla tutti in profondo ribasso, in perdita di circa il 5%.
Effetto boomerang dei dazi di Trump
Un inizio di settimana drammatico per la borsa americana. L'utilizzo dei dazi come sistema di protezione per l'economia statunitense ha fin qui avuto un effetto boomerang, come prevedibile. L'amministrazione Trump aveva annunciato come i dazi sarebbero restati finché non sarebbe tornata in pari la "bilancia commerciale" del Paese. Ma i rischi di questi provvedimenti si stanno verificando in questa prima fase.

La preoccupazione degli investitori negli Stati Uniti è sempre stata quella di uno scenario in cui si verifichino nello stesso mercato sia un aumento generale dei prezzi, sia una mancanza di crescita dell'economia in termini reali. Gli Usa si sono tirati un po' la "zappa sui piedi" da soli, scatenando le pronte risposte di Messico, Canada e soprattutto Cina. Nella storia recente, i dazi "protezionistici" non hanno mai portato a nulla di buono in economica, anzi, tutt'altro e con il crollo di Wall Street la Casa Bianca se ne sta già accorgendo.
Assieme alle aziende del Big Tech, il crollo più drastico lo ha subito Tesla, una delle principale aziende di Elon Musk, capo del DOGE. A pesare sul pessimo risultato in borsa vi sarebbe il crollo delle vendite delle auto in Cina. Nel mese di febbraio la società americana avrebbe venduto sul mercato cinese appena la metà dei veicoli dello scorso anno, facendo segnare un preoccupante -49% rispetto al 2024. C'è da ammettere comunque che è stata lanciata da poco la nuova Model Y e dunque per avere dati più precisi occorrerà aspettare le consegne. I mercati comunque al momento non credono nel riscatto dell'azienda di Musk, anche a causa delle sue esternazioni politiche.
Giù anche le altre borse in Europa e Asia
Non solo Wall Street. La borsa americana non è l'unica ad aver chiuso in rosso con le principali piazze finanziare europee in difficoltà, anche alla luce dell’andamento molto negativo di Wall Street e in particolare del Nasdaq - l'indice di riferimento per i titoli tecnologici (-4%) affossato dai timori di possibili recessione - e con Tesla in discesa libera. La peggiore è Francoforte con uno scivolone dell'1,71%. Giù anche Londra (-0,90%), Parigi (-0,90%), Madrid (-1,31%). Chiude in calo anche Piazza Affari. A Milano, l'indice Ftse ha segnato -0,98% a 38.215,00 e l'All Share -0,95% a 40.446,84 punti.
Si è registrato un calo anche in Asia ma senza strappi eccessivi e con una speranza di stabilizzazione nelle prossime ore. Tokyo si attesta al meno 0,80%, mentre lo yen cede leggermente con il dollaro che sale al 147,34 sulla valuta giapponese. La cinese Shanghai segna un marginale -0,15%, Hong Kong cala del -0,86% e Shenzhen perde lo 0,20%. La sudcoreana Seul è in calo dell’1,14%, la borsa di Taiwan perde l’1,73% mentre l’azionario malesiano cala dello 0,90%.