Rapporto Cnel-Istat

Occupazione femminile in crescita, ma resta la più bassa d'Europa (e rimane anche il divario salariale con gli uomini)

Cresce soprattutto la percentuale tra le over 50. Aumenta il numero di donne under 35 imprenditrici

Occupazione femminile in crescita, ma resta la più bassa d'Europa (e rimane anche il divario salariale con gli uomini)
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Cresce in Italia l'occupazione femminile, "trainata" dalle over 50. La situazione è in leggero miglioramento, anche se i dati italiani rimangono i peggiori in Europa e il divario salariale con i colleghi uomini rappresenta ancora un tallone d'Achille.

E' uscito giovedì 6 marzo 2025, alla vigilia della Giornata internazionale delle donne, il rapporto Cnel-Istat "Il lavoro delle donne tra ostacoli e opportunità".

Occupazione femminile: il rapporto Cnel Istat

L'occupazione femminile in Italia cresce, ma rimane lontana dai parametri europei. Il tasso nel nostro Paese risulta infatti inferiore di 12,6 punti alla media Ue ed è il valore più basso tra i 27 paesi dell'Unione. Inoltre, mentre tra gli uomini circa 7 occupati su 10 possono contare su un lavoro standard (dipendente a tempo indeterminato o autonomo con dipendenti), tra le donne sono in questa situazione poco più della metà delle occupate (53,9%). Quasi un quarto delle donne che lavora presenta poi uno o più elementi di vulnerabilità (dipendente a tempo determinato, part time involontario, ecc.), contro il 13,8% gli uomini. Risultano più spesso vulnerabili le lavoratrici giovani (38,7%), residenti nel Sud (31,2%), con bassa istruzione (31,7% per le donne che hanno fino alla licenza media) e straniere (36,5%).

Clicca qui per leggere e scaricare il rapporto Cnel-Istat.

In coppia

A dimostrare l'effettiva crescita dell'occupazione femminile anche il conseguente calo delle coppie monoreddito in cui è impiegato solo l'uomo. Tra il 2008 e il 2023 la quota è calata dal 33,5 al 25,2%. Anche in questo caso, però, la media europea (16,1%) rimane lontana. A fare peggio dell'Italia sono solo Grecia e Romania.

Le donne che vivono da sole

Non semplice la situazione delle donne che vivono da sole. Soltanto il 69,3% ha un lavoro, percentuale che scende tra il 62,9% tra le madri sole (e che arriva al 57,2% tra le madri in coppia). Distantissimo l'universo maschile: tra gli uomini single il tasso di occupazione è del 77%, e arriva all'86,3% tra i padri in coppia.

Particolarmente critica la situazione tra le più giovani: tra i 25 e i 34 anni la percentuale di donne occupate è sotto il 50%.

La disoccupazione

Le disoccupate sono poco meno di un milione e quelle “di lunga durata”, cioè in cerca di lavoro da un anno o più, corrispondono al 54,3%. Le inattive sono oltre 7,8 milioni e per un terzo a causa di motivazioni familiari. Quasi 600 mila donne non cercano lavoro perché scoraggiate, in quanto convinte di non riuscire a trovare un impiego.

Istituzioni e imprenditoria

Anche in politica e nell'imprenditoria i dati sono in crescita, ma ancora bassi. Il 33,6% dei parlamentari è donna, quota che scende al 24,5% se parliamo di consigli regionali.

Tra le imprese, invece, solo il 28,8% è a conduzione femminile. Sotto questo aspetto, però, sono due i dati incoraggianti: i numeri sono in crescita e lo sono soprattutto tra le under 35 (+2,3%).

Cresce il numero delle donne tra i componenti dei Cda delle imprese quotate in borsa, ma tra gli amministratori delegati le donne sono solo il 2,9%.

Il gap salariale

Rimane ancora elevato il gap salariale. Nonostante dal 2015 al 2022 il monte retributivo annuo delle donne occupate sia cresciuto in termini reali del 5% (contro il 3,2% degli uomini), il differenziale di genere tra le retribuzioni medie resta piuttosto marcato, superiore ai 6 mila euro su base annua a vantaggio dei dipendenti maschi.

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