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Nuovo taglio dei tassi della Bce: di quanto scendono ora i mutui

I tassi scendono dal 2,75% al 2,50%. Nonostante le incertezze sulla situazione politica internazionale, gli esperti prevedono altri tre tagli da qui a fine anno

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Christine Lagarde

Quasi tutti gli analisti lo avevano previsto e alla fine è andata così. Nel corso della riunione di giovedì 6 marzo 2025 la Bce ha deciso di ridurre il costo del denaro in area euro dello 0,25%, portando il tasso sui depositi - considerato il riferimento del sistema dei tassi Bce - dal 2,75% al 2,50%.

Bce taglia ancora i tassi

Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala da 2,90% a 2,65%, quello sui prestiti marginali da 3,15% a 2,90%. Si tratta del sesto taglio da giugno 2024 e le previsioni dicono che potrebbero essercene ancora tre, portando i tassi a fine anno al 2%. Anche se su questo c'è ancora molta cautela, vista la situazione internazionale.

In diretta la conferenza di Cristine Lagarde:

Di quanto calano i mutui

Ma, al di là degli aspetti tecnici e "politici", quello che più interessa i risparmiatori è di quanto calano i mutui. Le stime delle prime ore dicono che la rata del mutuo potrebbe scendere tra i 13 e i 27 euro al mese, a seconda dell’importo e delle condizioni del finanziamento.

In particolare, per fare un esempio, secondo i conti di Facile.it, la rata di un finanziamento variabile da 126 mila euro a 25 anni dovrebbe diminuire di circa 17 euro, passando dagli attuali 650 euro a 633 euro.

Ovviamente parliamo di un calcolo indicativo, dato che ogni mutuo ha le sue specifiche.

Cosa succede ora?

La strada, però, è ancora lunga. Secondo la Bce, l’inflazione interna resta elevata "principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo. La crescita delle retribuzioni si sta però moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione".

Il taglio dei tassi  rende gradualmente meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie, sia per quelle che hanno un mutuo in corso sia per chi progetta di chiederne uno.

La situazione internazionale, però, suggerisce cautela rispetto alle previsioni di inizio anno che vedevano altri tagli da qui a fine 2025.

In questa direzione vanno le parole di Cristine Lagarde:

"L'economia dell'area euro ha probabilmente visto una crescita modesta nel quarto trimestre 2024 e i primi due mesi del 2025 hanno visto continuare la tendenza dello scorso anno. Un clima di elevata incertezza trattiene gli investimenti e la ripresa è legata a una ripresa della domanda, purché le tensioni commerciali non vedano un'ulteriore escalation".

Meglio il fisso o il variabile?

A oggi, dunque, rimane più conveniente il tasso fisso, anche se nel corso dell'anno le due opzioni potrebbero pareggiarsi. Gli esperti ricordano sempre che esiste la possibilità di surroga dei mutui, da utilizzare in caso di cambiamento degli scenari.

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