Usi inappropriati

Allarme dell'Aifa: 12mila decessi all'anno per l'antibiotico-resistenza

Oltre ad un impatto economico significativo, stimato in 2,4 miliardi di euro di costi annui per il Servizio Sanitario Nazionale

Allarme dell'Aifa: 12mila decessi all'anno per l'antibiotico-resistenza
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L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il rapporto "L’uso degli antibiotici in Italia", con l’obiettivo di monitorare il consumo e la spesa di questi farmaci per uso umano, individuando al contempo possibili aree di utilizzo inappropriato. L'antibiotico-resistenza rappresenta un problema grave, con 12mila decessi all'anno nel nostro Paese e un impatto economico significativo, stimato in 2,4 miliardi di euro di costi annui per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), oltre a 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di infezioni resistenti.

Antibiotici: consumi in crescita e usi inappropriati

Nel 2023, il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico ha raggiunto 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, registrando un aumento del 5,4% rispetto al 2022. In particolare, gli antibiotici dispensati a livello territoriale hanno segnato un incremento del 6,3%. Preoccupa l'impennata di prescrizioni in età pediatrica e nella popolazione geriatrica, con il Sud Italia che registra un consumo maggiore rispetto al Nord.

vaccino antinfluenzale bambini sì o no
Antibiotici pediatrici

L’uso inappropriato di antibiotici è evidente nei picchi di consumo invernali, con aumenti fino al 40% nei mesi freddi, segno di un impiego contro infezioni virali come influenza e sindromi para-influenzali, per le quali gli antibiotici sono inefficaci. Anche negli ospedali si rileva una crescita nell’uso di questi farmaci, con una maggiore diffusione di batteri resistenti.

Dettagli geografici

Anche nel 2023 si conferma l’ampia variabilità regionale, caratterizzata da consumi più elevati al Sud rispetto al Nord e al Centro, con incrementi eterogenei che vanno da un +2,3% delle regioni del Sud a un +9,7% di quelle del Nord.

Nel 2023 il triste primato va all'Abruzzo, tallonato da Campania e Basilicata. Bene, invece, Valle d'Aosta e Liguria: i più parchi nel ricorso al farmaco

Antibiotici per uso sistemico: la tabella mostra l'andamento regionale del consumo (DDD/1000 abitanti die) nel 2023 (convenzionata).

  • Campania: 20,5
  • Abruzzo: 20,4
  • Basilicata: 19,7
  • Puglia: 19,6
  • Calabria: 19,3
  • Molise: 18,7
  • Sicilia: 17,6
  • Lazio: 17,6
  • Marche: 17,5
  • Umbria: 17,5
  • Toscana: 13,8
  • Sardegna: 13,9
  • PA Trento: 13,4
  • Lombardia: 13,1
  • Emilia-Romagna: 13,0
  • Piemonte: 12,2
  • Friuli Venezia Giulia: 11,9
  • Valle d'Aosta: 11,9
  • Liguria: 11,8
  • Veneto: 11,2
  • PA Bolzano: 8,9

Il Drug Resistance Index e l’impatto dell’antibiotico-resistenza

Il “Drug Resistance Index” (DRI), che misura il consumo di antibiotici in relazione alla resistenza microbica, è in aumento nella maggior parte delle regioni italiane. Alcuni microrganismi come Escherichia coli, Streptococcus pneumoniae ed Enterococcus faecium stanno diventando sempre più resistenti, aumentando il rischio di complicanze e mortalità.

consumo di antibiotici
Consumo di antibiotici

In Europa, l’Italia è tra i Paesi con il più alto consumo di antibiotici, sia a livello territoriale (settimo posto) che ospedaliero (sesto posto), con un uso eccessivo di molecole ad ampio spettro rispetto a quelle a spettro ristretto. Dopo un calo durante i primi due anni di pandemia, sia il consumo di antibiotici che la resistenza batterica sono tornati ad aumentare. Ad esempio, la resistenza dell’Escherichia coli alle cefalosporine di terza generazione è passata dal 23,8% nel 2021 al 26,7% nel 2023. Nonostante una riduzione dei consumi dei fluorochinoloni, la resistenza batterica rimane elevata, così come per la Klebsiella pneumoniae, responsabile di gravi infezioni urinarie, la cui resistenza alle cefalosporine di terza generazione è salita dal 52,7% al 55,2% tra il 2018 e il 2023.

Strategie di contrasto all’antibiotico-resistenza

Il presidente di AIFA, Robert Nisticò, ha sottolineato la necessità di un approccio globale per contrastare questa emergenza, con un uso più consapevole degli antibiotici, interventi mirati in ambito ospedaliero e incentivi alla ricerca di nuovi farmaci antimicrobici.Un altro aspetto da considerare è il consumo eccessivo di antiacidi gastrici, che alterano la flora intestinale e possono favorire la selezione di germi resistenti. L’Italia è il primo Paese europeo per consumo di inibitori della pompa protonica, spesso usati in modo inappropriato.

Il ruolo dei vaccini nella lotta all’antibiotico-resistenza

Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit), i vaccini possono ridurre l’uso improprio degli antibiotici. Uno studio pubblicato su The Lancet ha stimato che la copertura universale con il vaccino antipneumococcico potrebbe prevenire 11,4 milioni di giornate di terapia antibiotica nei bambini sotto i cinque anni, riducendo del 47% il consumo di antibiotici per le polmoniti da Streptococcus pneumoniae.

Le azioni del Ministero della Salute

Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, ha evidenziato gli interventi messi in campo per affrontare questa crisi. L'Italia ha destinato 21 milioni di euro a una partnership internazionale per lo sviluppo di nuovi antibiotici e ha rafforzato il Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) con uno stanziamento annuo di 40 milioni di euro. Inoltre, la Legge di Bilancio 2025 prevede un fondo di 100 milioni di euro per incentivare la ricerca e l’accesso a nuovi antibiotici.

Il monito di Ilaria Capua

L'emergenza, purtroppo, non è una novità. Recentemente, la virologa Ilaria Capua, aveva sollevato il problema.

La resistenza all'antibiotico (o antibiotico-resistenza) rappresenta una delle minacce più gravi per la salute globale:

"L'uso indiscriminato di antibiotici ha portato a un aumento delle infezioni resistenti. Questa situazione necessita di un'azione immediata, poiché le infezioni che non rispondono più agli antibiotici possono trasformarsi in epidemie, rendendo difficile il trattamento di malattie comuni".

Tradotto in parole povere: se l'antibiotico, spesso usato in maniera inappropriata, non è più efficiente, quando servirà davvero non sarà in grado di arginare i contagi, oltre che a curarci.

Ilaria Capua: "Arriverà una nuova pandemia, ma il problema è la resistenza agli antibiotici"
Ilaria Capua

Il tema è serio, tant'è che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno dedica la settimana dal 18 al 24 novembre al problema della resistenza agli antimicrobici. L’OMS stima che nel 2019 l’antibiotico-resistenza è stata la causa diretta di più di 1 milione di morti al mondo. Essa è il risultato di un uso improprio e incontrollato degli antibiotici, per esempio, per trattare infezioni provocate da un virus, contro i quali gli antibiotici non sono efficaci.

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