Omicidi in calo del 33% in Italia: la Mafia cambia strategia e si infiltra nell'economia legale
Preoccupano i minorenni assassini: nel 2024, l’11% degli omicidi è stato commesso da un minorenne, un dato quasi triplicato

Negli ultimi dieci anni, il numero degli omicidi in Italia ha registrato un calo significativo. La notizia incoraggiante arriva dal rapporto "Omicidi volontari consumati in Italia" realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Criminalpol.
Tra il 2014 e il 2024 il numero di omicidi è diminuito del 33%. In particolare, gli omicidi con vittime maschili sono calati del 38% (da 330 a 206), mentre quelli con vittime femminili hanno subito una riduzione del 22% (da 145 a 113).
Omicidi in calo in Italia, la Mafia cambia strategia
Uno dei dati più rilevanti riguarda il calo degli omicidi legati alla criminalità organizzata. Secondo il report, questa diminuzione è il segno di un mutamento profondo nelle strategie delle mafie italiane che stanno sempre più evitando il clamore mediatico.
L'obiettivo? Concentrarsi sull'infiltrazione nell'economia legale. Un cambio di pelle che consente alle organizzazioni criminali di agire nell'ombra sfruttando canali più redditizi. Ma se il numero complessivo degli omicidi è in calo, un dato desta preoccupazione.
Triplicati i minorenni assassini
Dal report è emerso infatti il crescente coinvolgimento dei minorenni nella criminalità violenta. Nel 2024, l’11% degli omicidi è stato commesso da un minorenne, un dato quasi triplicato rispetto al 4% del 2023.
Questo incremento preoccupa le forze dell’ordine e gli esperti di sicurezza che evidenziano come la violenza giovanile stia diventando un fenomeno sempre più diffuso e pericoloso.
Parallelamente, anche il numero di minorenni uccisi è aumentato sensibilmente. Nel 2024 rappresentavano il 7% delle vittime di omicidio, quasi il doppio rispetto al 4% dell’anno precedente.
Il 49% degli omicidi causato da una lite
Sempre secondo quanto riportato dall'analisi, il 49% degli omicidi nel 2024 è stato causato da una lite degenerata, in aumento rispetto al 45% del 2023.
Sul fronte del modus operandi, l’uso di armi improprie e armi bianche rimane il più diffuso (133 casi nel 2024 rispetto ai 156 del 2023), mentre le armi da fuoco sono state utilizzate in 98 casi nel 2024, un numero quasi invariato. L’avvelenamento, invece, è stato rilevato in 6 casi nel 2024 contro i 4 del 2023.
Per quanto riguarda le vittime, il 35% rientra nella fascia d’età tra 41 e 64 anni seguita dal 33% nella fascia 18-40 anni e dal 25% tra gli over 65. In controtendenza è invece, come dicevamo, il numero delle vittime minorenni che è quasi raddoppiato.