Rischio Escherichia coli, un altro formaggio ritirato dal mercato: i prodotti e i lotti da non mangiare
Nel frattempo è allo studio un'etichettatura sui formaggi a latte crudo per proteggere i bambini
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Ancora un'allerta alimentare che coinvolte un formaggio a latte crudo. Il Ministero della Salute ha pubblicato infatti due avvisi distinti di richiamo di numerosi lotti di formaggio Morbier per la presenza sospetta di Escherichia Coli.
Formaggio a rischio Escherichia coli ritirato
Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le allerte a seguito di alcuni casi di Seu (sindrome emolitico uremica) verificatisi in Francia. E ora l'allerta arriva anche in Italia.
Nello specifico il prodotto richiamato è il formaggio Morbier, del peso di 200 grammi e di un chilogrammo e mezzo, a marchio Beillevaire (FR 44 087 045 CE).
I numeri dei lotti a cui fare attenzione sono i seguenti:
- 2491093
- 2492780J
- 2493591
- 2510600
- 2491861
- 2492254P
- 2491861
- 2492254P.
Nel caso lo abbiate acquistato non dovete consumare il prodotto e potete restituirlo al punto vendita per chiedere la sostituzione o il rimborso.
I casi in Francia
Stando a quanto ha dichiarato in una nota il Ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare francese, il richiamo precauzionale è collegato a 11 casi di sindrome emolitico-uremica identificati dalle autorità sanitarie locali in pazienti adulti.
Le indagini epidemiologiche hanno collegato i casi al consumo di formaggi Morbier a latte crudo sospettati di essere contaminati da Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC). Le analisi microbiologiche sui prodotti sono ancora in corso, ma nel frattempo alcune aziende hanno provveduto a richiamare e ritirare precauzionalmente numerosi lotti di formaggio Morbier in forme intere e porzionato.
Etichette sui formaggi a latte crudo per tutelare i bambini
Di recente, numerosi formaggi a latte crudo sono stati oggetto di richiami (clicca qui per le allerte alimentari). E la politica scende in campo per tutelare soprattutto le fasce di popolazione più a rischio. Il Governo ha infatti istituito un tavolo tecnico di esperti che lavorerà per individuare "l'etichettatura più efficace possibile che possa avvertire il consumatore finale di tali rischi". E anche per andare oltre l'obbligo di etichettatura disposto dall'Unione europea, "prevedendo indicazioni aggiuntive in etichetta", hanno spiegato all'Ansa il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
Tra il primo luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sono stati registrati 68 casi di Seu in Italia, secondo i dati del Registro italiano Sindrome emolitico uremica, la maggioranza nei pazienti in età pediatrica (sotto i 15 anni di età) con 67 casi (98,5% del totale).
Cosa è la Seu
La Seu rappresenta la più grave complicanza di un'infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli (Stec) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VtT). L'infezione si trasmette principalmente per via alimentare (carne cruda o poco cotta, soprattutto di origine bovina, latte crudo non pastorizzato e formaggi prodotti con latte crudo e poco stagionati, vegetali e frutta crudi non lavati), ma può anche essere contratta a seguito di un contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale.