MEDIO ORIENTE

Fratellini uccisi da Hamas: non c'è la loro madre fra i corpi restituiti

Intanto Netanyahu lancia nuovi raid in Cisgiordania dopo bombe sui bus a Tel Aviv

Fratellini uccisi da Hamas: non c'è la loro madre fra i corpi restituiti
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Giovedì 20 febbraio 2025 è stato il primo giorno in qui Hamas ha riconsegnato i corpi senza vita di quattro ostaggi israeliani. Il movimento islamista avrebbe dovuto rilasciare le salme dei fratellini Bibas, Ariel e Kfir, e della madre Shiri, assieme al giornalista israeliano in pensione Oded Lifshitz. Ricevuti i corpi però, Israele ha accusato Hamas di non aver consegnato il corpo di Shiri Bibas ma di una persona sconosciuta.

La famiglia Bibas fu rapita il 7 ottobre 2023

Shiri, Kfir e Ariel Bibas, sono la madre e i due bambini dai capelli rossi rapiti il 7 ottobre 2023 dalla loro abitazione nel kibbutz di Nir Oz. I due figli sono gli ostaggi più giovani rapiti il 7 ottobre. Kfir e Ariel Bibas avevano rispettivamente nove mesi e quattro anni.

Shiri, Kfir e Ariel Bibas

A novembre 2023 Hamas affermò che i due fratellini Bibas erano stati uccisi insieme alla madre, diventando così un simbolo e tra le vittime più note della guerra. Yarden Bibas, marito di Shiri e padre di Ariel e Kfir, è stato rilasciato da Hamas due settimane fa. Sulla morte dei fratellini e della madre continua il botta e risposta tra Israele e Hamas, i quali si incolpano vicendevolmente della loro uccisione.

Secondo Hamas la famiglia Bibas era tenuta in buone condizioni e sarebbe morta in un raid israeliano in cui avrebbero perso la vita anche i carcerieri. Secondo Israele invece sarebbero stati brutalmente assassinati da Hamas mentre erano prigionieri. Fino a pochi giorni fa, il padre nutriva ancora la speranza di rivedere viva la sua famiglia, poi è arrivata la notizia del rilascio dei corpi.

Identificati i corpi: "Non è la madre Shiri Bibas"

Le Forze di difesa israeliane hanno identificato come da prassi i resti dei piccoli Kfir e Ariel Bibas, così come quello del giornalista Oded Lifshitz, restituiti da Hamas, ma - come riportano i media israeliani - hanno riferito che il terzo corpo consegnato non è quello della mamma, Shiri Bibas. Non solo, secondo il portavoce delle Idf, il Dna del terzo corpo non corrisponde a quello di nessuno degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. Sarebbe dunque una persona al momento perfettamente sconosciuta anche dopo l'autopsia.

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Benjamin Netanyau

"Agiremo con determinazione per riportare a casa Shiri, insieme a tutti i nostri prigionieri, sia i vivi che i caduti, e garantiremo che Hamas paghi il prezzo pieno per questa crudele e malvagia violazione dell'accordo", ha affermato il premier Benjamin Netanyahu in una dichiarazione video, il quale ha anche ha denunciato l'indicibile cinismo di Hamas: "La crudeltà dei mostri di Hamas non conosce limiti".

Sulla stessa linea anche Adam Boehler, inviato speciale del presidente americano Donald Trump per la gestione degli ostaggi, che alla Cnn ha dichiarato come la mancata restituzione del corpo di Shari Bibas sia "una chiara violazione dell'accordo di cessate il fuoco" e intimando ad Hamas di "rilasciare immediatamente il suo corpo o affronteranno l'annientamento totale".

Cinque bombe sui bus a Tel Aviv

Intanto Israele torna sotto attacco. Sarebbero dovute saltare in aria contemporaneamente nella giornata di venerdì 21 febbraio 2025. Tre sono esplose e due sono state fatte brillare. Erano piazzate su autobus in diverse zone nei pressi di Tel Aviv ma non ci sono state vittime, come riferito dalla polizia israeliana: "È stato un miracolo, poteva essere una strage".

Uno degli autobus fatti saltare in aria a Tel Aviv

Allarme altissimo in Israele dopo l'episodio per il quale - secondo fonti della sicurezza israeliana - sarebbero responsabili i terroristi provenienti dalla Cisgiordania. Su una delle borse dove era stato nascosto un ordigno inesploso è stata rinvenuta la scritta in arabo "Vendetta da Tulkarem", una città della Cisgiordania. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha così riunito i vertici della sicurezza per valutare l'accaduto mentre è in corso una caccia all'uomo per almeno uno dei sospettati.

Le prime due esplosioni sono avvenute su due autobus nei parcheggi a Bata Yam, vicino a Jaffa. Poi è arrivata la notizia di una terza esplosione avvenuta su un autobus in un parcheggio di Wolfson, vicino a Tel Aviv, e il ritrovamento delle altre due bombe inesplose sugli autobus del parcheggio di Yimit 2000 e di Wolfson. Il ministro dei Trasporti israeliano Miri Regev ha dato ordine di "fermare e ispezionare tutti gli autobus, i treni pesanti e leggeri e di agire secondo le istruzioni dello Shin Bet (servizi segreti) e della polizia".

Israele lancia nuovi raid in Cisgiordania

Alla luce degli attacchi delle organizzazioni terroristiche palestinesi, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha quindi ordinato all'esercito di "intensificare le operazioni" in Cisgiordania "per combattere il terrorismo nel campo profughi di Tulkarem e in tutti i campi profughi di Giudea e Samaria".

Israel Katz

Nella prima mattina di venerdì 21 febbraio 2025, Israele ha dichiarato di aver colpito con raid aerei i valichi di frontiera tra Libano e Siria utilizzati da Hezbollah per il contrabbando di armi, mentre un osservatore della guerra in Siria ha riferito di un numero imprecisato di feriti nell'attacco.

L'esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze aeree hanno "colpito punti di passaggio nella zona del confine tra Libano e Siria" utilizzati dal gruppo militante Hezbollah, sostenuto dall'Iran, "nel tentativo di contrabbandare armi in territorio libanese. Queste attività - ha aggiunto - costituiscono una palese violazione delle intese sul cessate il fuoco tra Israele e Libano".

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