Mosca minaccia Mattarella, solidarietà bipartisan. Fi: "Non lezioni da una dittatura", Lega: "Non cadere e non fare provocazioni"
Intanto FdI attacca i Cinque stelle contro l'invio di armi all'Ucraina: "Maldestro distinguo". L'opposizione chiede atto formale del Governo. Monito di Von der Leyen

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, è tornata a criticare aspramente le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - pronunciare all'università di Marsiglia in 5 febbraio 2025 - minacciando che non saranno lasciate "senza conseguenze".
Zakharova aveva già messo nel mirino il Colle, venerdì 14 febbraio 2025, accusandolo di "blasfemia" per un paragone, così interpretato dal Cremlino, tra Terzo Reich e l'invasione a danno dell'Ucraina.
Inizialmente la premier Meloni aveva preso le difese del Presidente della Repubblica. Nelle scorse ore, invece, si è scelto il silenzio. Motivo per il quale le opposizioni incalzano il Governo a prendere una posizione netta.
Silenzio del Colle.
Mattarella nel mirino del Cremlino: solidarietà bipartisan
Nella giornata di lunedì 17 febbraio 2025, l'Aula della Camera ha tributato una lunghissima ovazione al presidente Sergio Mattarella, subito dopo le parole di solidarietà espresse dalla capogruppo del Pd Chiara Braga, per gli attacchi provenienti dalla Russia: tutti i deputati di sono alzati in piedi applaudendo per circa due minuti Mattarella.
Il Quirinale sceglie la via del silenzio: "Nessun commento".
Tiepida la posizione della Lega, da sempre poco critica verso la Russia di Putin, il vicepremier Matteo Salvini si tiene ben lontano dallo scontro diplomatico Russia-Italia e suggerisce di non inasprire i toni:
"E' importante non cadere nelle provocazioni, ma anche non farne".
Forza Italia, seppure con cautela, prende posizioni più nette: il portavoce Raffele Nevi parla di "atteggiamento folle" della Russia.
"Basta attacchi. Ogni esternazione contro il nostro Capo dello Stato è un attacco all’Italia e alla sua democrazia che deve essere condannato fermamente", si legge sui social di Fi.
Anche il leader forzista, nonché ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nei giorni scorsi aveva espresso solidarietà al Colle. Gli Azzurri rimandano al mittente questo genere di attacchi, rammentando di non accettare lezioni da una dittatura.

Ma dal governo non arrivano commenti ufficiali. E neppure indizi di una iniziativa diplomatica nei confronti dell’ambasciatore russo in Italia.
Le opposizioni incalzano: "Fate i sovranisti"
Secondo l'opposizione, la solidarietà non è più sufficiente: gli attacchi di Mosca contro il presidente Mattarella richiedono "una risposta ufficiale" da parte del governo. Il Partito Democratico ha ribadito questa esigenza, proprio mentre Giorgia Meloni si trovava a Parigi per confrontarsi con i leader europei su come proseguire il sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa e in risposta alle recenti mosse di Donald Trump nei confronti del Cremlino e di Vladimir Putin.
"Sono affermazioni inaccettabili, lo abbiamo sottolineato nei giorni scorsi e lo ribadisco ancora: gli attacchi del governo russo al presidente della Repubblica Mattarella sono intollerabili e gli rinnoviamo la nostra piena solidarietà", ha dichiarato oggi la segretaria del PD, Elly Schlein, durante una visita a L'Aquila insieme a una delegazione di esponenti Dem.
A rincarare la dose, il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha provocatoriamente chiesto: "Fate i sovranisti sul serio per una volta e convocate l'ambasciatore russo".

Sulla stessa linea, Benedetto Della Vedova di +Europa ha esortato il governo a rispondere senza esitazioni:
"Meloni e Tajani affrontino direttamente il governo putiniano, respingendo al mittente tutte le accuse".
Eppure, nonostante la reazione immediata di venerdì scorso, da Palazzo Chigi e dalla Farnesina non si è ancora registrata alcuna nuova condanna ufficiale, né alcun passo diplomatico formale in risposta a questa ennesima provocazione di Mosca.
Botta e risposta M5S e FdI
In questo intricato quadro, sempre nella giornata di lunedì 17 febbraio 2025, alla Camera è andato in scena il botta e risposta tra il capogruppo del M5S Riccardo Ricciardi e quello di FdI Galeazzo Bignami.
Ricciardi, nell’esprimere solidarietà al Quirinale, ha definito il passaggio sulla Russia come i nazisti "mal interpretato":
"Noi non lo avremmo fatto perché dà leva alla narrazione che si sta facendo da tre anni in Europa e in Italia e che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto che dovrà arrivare a una trattativa La maggioranza ci deve spiegare ora come seguirà il cambio di linea Usa, visto che Meloni si accoda a Trump".
Gli risponde Galeazzo Bignami, capogruppo FdI:
"Vedremo se la diplomazia è stata facilitata dall’invio delle “brigate reddito di cittadinanza” o dall’invio di armi all’Ucraina, dalla postura che il governo ha tenuto".
Von der Leyen: "Aumento di difesa"
Il nodo Russia, è anche fra le preoccupazioni della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha chiarito che la sicurezza dell'Europa è a un punto di svolta.
Today in Paris we reaffirmed that Ukraine deserves peace through strength.
Peace respectful of its independance, sovereignty, territorial integrity, with strong security guarantees.
Europe carries its full share of the military assistance to Ukraine.
At the same time we need… pic.twitter.com/xdAnkeWr4v
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 17, 2025
"Sì, si tratta dell'Ucraina, ma anche di noi. Abbiamo bisogno di un approccio d'urgenza. Abbiamo bisogno di aumento della difesa. E abbiamo bisogno di entrambe le cose adesso".