PROSEGUE LA LIBERAZIONE

Chi sono i tre ostaggi che Hamas libererà sabato 15 febbraio 2025

Hamas ha annunciato i nomi dei tre uomini che saranno liberati nel sesto scambio di prigionieri con Israele

Chi sono i tre ostaggi che Hamas libererà sabato 15 febbraio 2025
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Hamas ha diffuso i nomi dei tre ostaggi che sabato 15 febbraio 2025 saranno liberati. Si tratta del sesto scambio con i detenuti palestinesi nell'ambito degli accordi per il cessate il fuoco stretti con Israele.

Chi sono i tre ostaggi rilasciati da Hamas

I tre ostaggi rilasciati sono tre uomini: il russo-israeliano Aleksandr Sasha Trufanov, (29 anni), Saguy Dekel-Hen (36 anni) con doppia cittadinanza israeliana e statunitense e l'argentino-israeliano Yair Horn (46 anni). Israele in cambio libererà 369 detenuti palestinesi.

Aleksandr Trufanov era stato rapito assieme alla fidanzata Sapir Cohen, alla madre Yelena e alla nonna Irena Tati, mentre con Sapir si trovavano in visita a Bitan, nel kibbutz Nir Oz. Le tre donne erano già state liberate mentre il padre Vitaly è morto assassinato nel massacro del 7 ottobre. Trufanov era prigioniero della Jihad islamica. Le Brigate al-Quds avevano annunciato il suo rilascio nelle scorse ore.

Nello stesso kibbutz di Nir Oz erano stati rapiti anche Yair Horn e Sagui Dekel Chen. Il primo fu prelevato dai miliziani di Hamas dalla sua casa insieme al fratello Eitan, ancora prigioniero. Il secondo - che possiede anche la cittadinanza statunitense - potrà finalmente conoscere anche la terza figlia, nata mentre era detenuto.

Ripreso scambio tra ostaggi dopo la reazione di Israele

Prosegue dunque la serie di scambi di prigionieri parte degli accordi per il cessate il fuoco tra Hamas e Tel Aviv. Scongiurata al momento l'ipotesi di nuovi bombardamenti nella Striscia di Gaza. Questa la risposta di Israele dopo che il movimento militante islamico aveva minacciato - lunedì 10 febbraio 2025 - la sospensione della liberazione degli ostaggi israeliani fino a data da destinarsi.

Netanyahu
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Hamas aveva accusato Israele di aver violato i termini dell’accordo, in particolare per aver impedito la consegna nella Striscia di Gaza di sistemazioni temporanee e di tende per la popolazione, tra le altre cose. Giovedì 13 febbraio 2025, dopo una serie di colloqui svolti a Il Cairo, in Egitto, Hamas ha dichiarato che avrebbe ripreso la liberazione degli ostaggi.

I precedenti rilasci

Dallo scorso 19 gennaio 2025, il giorno in cui è iniziato il cessate il fuoco, Hamas ha liberato 16 ostaggi israeliani e cinque thailandesi, tutti rientrati nei rispettivi Paesi. Israele ha liberato in cambio 566 prigionieri politici palestinesi. Gli accordi prevedono che in totale Hamas debba liberare 33 ostaggi, Israele circa 1900 detenuti.

Ofer Kalderon, Yarden Bibas e Keith Siegel: tre degli ostaggi liberati

L'ultimo rilascio prima di quello previsto per domani sabato 15 febbraio 2025 risale al sabato precedente, l'8 febbraio. Ad essere liberati ancora tre uomini: Ohad Ben Ami, Eli Sharabi e Or Levy, erano stati rapiti il 7 ottobre del 2023 nel kibbutz di Be’eri. Sabato 1° febbraio 2025 furono rilasciati Ofer Kalderon, Yarden Bibas e Keith Siegel. Giovedì 30 gennaio fu liberata come primo ostaggio la soldatessa Agam Berger, con Arbel Yehoud e Gadi Moshe Mozes, assieme a cinque thailandesi: Thaenna Pongsak, Sathian Suwannakhan, Sriaoun Watchara, Saethao Bannawat and Rumnao Surasak.

Il 20 febbraio un vertice per rispondere al piano di Trump

Nel frattempo, una fonte vicina al governo saudita fa sapere che Riad ospiterà giovedì 20 febbraio 2025 un vertice di 5 Paesi arabi per elaborare una risposta congiunta al piano di Donald Trump di svuotare la Striscia di Gaza dei suoi abitanti e ricostruirla sotto il controllo americano.

Il vertice riunirà i leader di Arabia Saudita, Egitto, Qatar, Emirati Arabi e Giordania, qualche giorno prima di quello previsto il 27 febbraio in Egitto. Secondo la stessa fonte, come riporta l'Ansa, l'incontro di Riad ribadirà il rifiuto dello "sfollamento degli abitanti di Gaza" e del loro "trasferimento" fuori da questo territorio. Al vertice parteciperà anche il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen o il suo primo ministro Mohammad Mustafa.

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