Vance a Monaco: "Se Putin non è in buona fede, pronti ad inviare truppe Usa in Ucraina"
Il vicepresidente degli Stati Uniti è atterrato nelle scorse ore a Monaco di Baviera per partecipare alla Conferenza Internazionale sulla Sicurezza
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Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, è atterrato nelle scorse ore a Monaco di Baviera per partecipare alla Conferenza Internazionale sulla Sicurezza. Durante il vertice, Vance incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insieme al segretario di Stato Marco Rubio. L'incontro, previsto per oggi, venerdì 14 febbraio 2025, si concentrerà sulle pressioni sempre più insistenti dell'amministrazione Trump affinché Ucraina e Russia avviino negoziati di pace per porre fine al conflitto in corso.
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Pressioni su Mosca: possibili sanzioni e opzioni militari
In un'intervista rilasciata al Wall Street Journal, il vicepresidente Vance ha espresso una posizione particolarmente ferma nei confronti della Russia. Ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a colpire Mosca con nuove sanzioni economiche e, se necessario, con azioni militari qualora il presidente russo Vladimir Putin non accetti un accordo di pace che garantisca l'indipendenza a lungo termine di Kiev. Inoltre, Vance non ha escluso la possibilità di inviare truppe americane in Ucraina nel caso in cui la Russia non negozi in buona fede.
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Rispetto alle dichiarazioni più caute del segretario alla Difesa Pete Hegseth, che aveva escluso un coinvolgimento diretto delle forze statunitensi, Vance ha adottato un tono decisamente più duro.
"Abbiamo a cuore l'indipendenza sovrana dell'Ucraina e tutto sarà sul tavolo, comprese le tattiche di pressione militare", ha sottolineato. Ha poi aggiunto che gli Stati Uniti dispongono di diversi strumenti di pressione, sia economici che militari, per far leva sulla Russia nei prossimi negoziati.
Trump spinge per i negoziati: colloqui con Putin e Zelensky
Mercoledì scorso, il presidente Donald Trump ha tenuto conversazioni separate con Putin e Zelensky. Secondo fonti della Casa Bianca, Trump e il leader russo avrebbero concordato sulla necessità di avviare immediatamente i negoziati per la fine della guerra.
Poche ore prima della telefonata tra Trump e Putin, il segretario alla Difesa Hegseth aveva dichiarato che l'ingresso dell'Ucraina nella NATO non è un obiettivo realistico, invitando Kiev a riconsiderare le proprie aspettative di riconquista dei territori persi a partire dal 2014. Secondo Hegseth, la soluzione più praticabile sarebbe un accordo di pace garantito dalla presenza di truppe internazionali per il mantenimento della sicurezza.
La conferenza di Monaco e le prospettive future
Oltre all'incontro con Zelensky, JD Vance terrà un intervento alla Conferenza annuale sulla Sicurezza di Monaco, dove si prevede che il tema principale sarà l'evoluzione della guerra in Europa e l'aumento della spesa per la difesa da parte dei membri della NATO.
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Anche la Casa Bianca ha ribadito che l'obiettivo prioritario è la cessazione del conflitto.
"Vogliamo fermare questo bagno di sangue. È ancora troppo presto per dire come si evolveranno i negoziati", ha dichiarato il presidente Trump. Tuttavia, ha evitato di rispondere direttamente alla questione delle eventuali concessioni territoriali alla Russia, limitandosi a osservare: "Putin ha conquistato una buona fetta di territorio. Forse ne cederà una parte, forse no. Il negoziato è appena iniziato ed è presto per trarre conclusioni".