Femminicidi in Italia, Vanessa è la 41esima vittima dall'inizio del 2021
Nelle ultime 72 ore 3 femminicidi nel nostro Paese: il padre e marito che ha giustiziato moglie e figlia nel Milanese, e l'ex di Vanessa che l'ha freddata sul lungomare.
Quarantuno. Questo il numero dei femminicidi che si sono consumati in Italia dall'inizio del 2021. Soltanto nelle ultime 72 ore si sono registrate 3 vittime. Catherine e Stefania - rispettivamente madre e figlia - giustiziate nel sonno dal marito e padre 70enne, che poi si è tolto la vita, nel Milanese. E poi Vanessa, 26 anni, che camminava sulla spiaggia di Aci Trezza insieme agli amici, quando è stata raggiunta dai colpi di pistola che il suo ex le ha scaricato addosso, uccidendola. Dopo poche ore anche lui si è suicidato.
Spesso, se non sempre, copioni similari. Quando la tragedia accade qualche amico o familiare della vittima alza la mano e dice "aveva già denunciato". Uomini i cui comportamenti violenti e instabili erano già stati notificati alle forze dell'ordine. No, non sono quasi mai fulmini a ciel sereno, piuttosto una lenta e inesorabile escalation di violenza e minacce che sfocia, nei casi peggiori, nel sangue.
Quarantuno femminicidi nel 2021
L'ultima, in ordine di tempo, è stata Vanessa Zappalà: intorno alle 3 di notte tra domenica 22 e lunedì 23 agosto, mentre la giovane camminava sul lungomare con alcuni amici, sul posto si è presentato l'ex fidanzato Antonio Sciuto, 38 anni, probabilmente per chiedere un chiarimento. Ad un certo punto l'uomo ha estratto un'arma e freddato la ragazza con diversi colpi, ferendo anche di striscio un'amica.
La ragazza aveva già denunciato l'ex fidanzato per stalking. Sciuto era stato arrestato a giugno per atti persecutori, poi il Gip aveva deciso di commutare gli arresti domiciliari nella misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza. Ma lui ha violato le restrizioni e il finale è diventato l'ennesima pagina nera di cronaca. Dopo poche ore il killer si è tolto la vita, impiccandosi.
La notte prima, nel Milanese, dall'altra parte del Paese, Salvatore Staltari, 70 anni, avrebbe utilizzato un cuscino per attutire il rumore degli spari e giustiziare Catherine Panis, sua moglie 43enne di origine filippina, e Stefania, la loro figlia 15enne. Poi una telefonata-confessione al 112; mentre sanitari e carabinieri accorrono l'anziano si punta l'arma alla tempia. Tutti morti. Anche in questo caso, solo a tragedia avvenuta, emergono i problemi di salute mentale che affliggevano l'uomo da tempo, le grida che i vicini sentivano provenire all'appartamento. Anche in questo caso nessun fulmine a ciel sereno.
E poi Marylin, Victoria, Lidia e ancora...
Ognuna ha una storia, ognuna ha un volto, ognuno ha avuto qualcuno che le ha voluto bene (ma per davvero, quel tipo di bene sano) che le piange. Soltanto poche settimane fa è toccato a Marylin Pera, morta a causa di una serie di coltellate letali che le avrebbe inflitto Marco De Frenza, pluripregiudicato di Mede di 59 anni. Il motivo? Lei voleva tornare dalla sua famiglia. Sempre dal Pavese arriva la storia della vita stroncata di Lidia Peschechera, 49enne trovata morta il 17 febbraio 2021. A confessare l'assassinio un 28enne con il quale la donna aveva una relazione. Un altro omicidio-suicidio a giugno, a Castiglione Torinese, nell'hinterland del capoluogo piemontese: all'interno di un'abitazione, i Carabinieri hanno rinvenuto il cadavere del proprietario, un italiano di 70 anni e della moglie di 72 anni. Il pensionato, dopo aver sparato alla moglie ed al cane, si è tolto la vita con una pistola regolarmente denunciata.
E poi c'è Dorina, che domenica 18 aprile 2021, è stata uccisa a martellate a 38 anni a Pove del Grappa dal marito, che ha confessato. Victoria, 34 anni, è stata ferita a morte dal marito, con un coltello, sotto gli occhi attoniti dei figli; era gennaio 2021. L'uomo ha ammesso di aver agito per gelosia.
A ricordarle tutte, raccontando chi fossero, non basta un articolo. Quel che può servire, però, è notare i comuni denominatori che si rincorrono negli inferni personali vissuti da queste donne. Uomini possessivi, spesso dipendenti da alcol o sostanze e disturbati psicologicamente. Campanelli d'allarme.
Una "sconfitta per lo Stato"
Dopo i recenti fatti di cronaca è stata immediata la reazione del mondo politico, la parlamentare del Pd, Valeria Valente, presidente della Commissione d'inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere ha commentato:
"L'inefficacia delle misure di protezione impedisce di interrompere la spirale di violenza e rende anche difficile chiedere poi alle donne di denunciare. Rafforziamo l'uso del braccialetto elettronico e la possibilità di arresto in flagranza per chi viola le misure di protezione".
La senatrice democratica ha parlato anche di "sconfitta per lo Stato".