La "bacchettata"

Troppi insegnanti precari a scuola, l'Ue apre una procedura di infrazione sull'Italia

Il nostro Paese ha due mesi di tempo per proporre soluzioni adeguate, altrimenti la procedura proseguirà nel suo iter

Troppi insegnanti precari a scuola, l'Ue apre una procedura di infrazione sull'Italia
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Troppi precari nella scuola, tra gli insegnanti, ma anche nel personale ausiliario. E così la Commissione Europea avvia una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia.

Troppi insegnanti precari a scuola, procedura di infrazione Ue sull'Italia

Al centro della comunicazione arrivata dalla Ue, l'accusa all'Italia "di non aver adeguato la legislazione nazionale alla direttiva sul lavoro a tempo determinato".

La Legge italiana prevede infatti che gli insegnanti assunti a tempo determinato non abbiano diritto alla progressione retributiva in base ai periodi di servizio precedenti, cosa che invece avviene per gli insegnanti a tempo indeterminato.

Una condizione che secondo la Commissione Europea viola il principio di non discriminazione dei lavoratori a tempo determinato e le norme del diritto europeo.

In sostanza, il concetto è chiaro: l’anzianità di servizio deve essere valutata allo stesso modo per tutti.

Cosa succede ora

Dunque da Bruxelles è partita la lettera di messa in mora all'Italia, che ora ha due mesi di tempo per rispondere e affrontare le carenze segnalate.

Nel caso la risposta italiana non fosse ritenuta soddisfacente, a quel punto la Commissione Ue potrebbe avanzare nella procedura di infrazione emettendo un parere motivato (secondo step previsto dall'iter in questi casi).

Quanti sono gli insegnanti precari in Italia

Secondo i dati del Ministero dell'Istruzione e del Merito i precari in Italia sono circa 165mila (secondo i sindacati, invece, il numero è decisamente più consistente, 250mila), su un totale di 943mila docenti in totale. Numeri che danno la dimensione di un fenomeno pesante e non certo recentissimo, ma decisamente radicato (purtroppo).

Inoltre, come osserva il portale Tuttoscuola, il numero di docenti con contratto a tempo determinato continua a crescere nel tempo: erano 100mila nel 2015-16, 135mila nel 2017-18, 212mila nel 2020-21, fino ai 235mila del 2022-23.

Non va meglio sull'età: in media i supplenti ottengono l'agognata immissione a ruolo oltre i 45 anni (ma c'è anche chi non ci arriva mai). E in questo l'Italia è il Paese con la media età degli insegnanti più alta in Europa, con più del 50% dei professori over 50 (la media Ocse è del 37%).

Gilda: "Fenomeno tutto italiano"

L'apertura della procedura Ue ha suscitato immediatamente la reazione del sindacato Gilda degli insegnanti, che ha commentato per bocca del coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana:

“Una questione solo italiana, la piaga del precariato. Preoccupante che ancora una volta la Commissione Europea avvii una procedura d’infrazione contro l’Italia per abuso di contratti a termine, già si è verificato in passato e nulla è stato risolto”

“Gli insegnanti italiani che siano di ruolo o non di ruolo, svolgono allo stesso modo le loro funzioni, non possono esistere docenti di serie A e di serie B. Una prassi che crea discriminazioni e alimenta forti disparità”.

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