Giuli a Basovizza: "Nessuno potrà vandalizzare la verità storica"
"Episodi come questo sono un passo verso il basso, chi li commette precipita verso un abisso di abiezione e deve scomparire dal discorso pubblico"

L'imbrattamento della foiba di Basovizza alla vigilia del Giorno del Ricordo fa discutere, suscita sdegno e polemiche. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che sabato 8 febbraio 2025 si è recato alla Foiba di Basovizza per un sopralluogo immediato dopo lo sfregio e per rendere omaggio al Sacrario.
Giuli a Basovizza: "Nessuno potrà vandalizzare la verità storica"
“Nessuno potrà mai vandalizzare la verità storica. La strada che conduce oggi a Nova Gorica gemellata con Gorizia come Capitale europea della Cultura è un percorso di amicizia e concordia che passa anche da qui, dalla Foiba di Basovizza, dalla verità della storia", ha dichiarato il ministro.
"L’amicizia e la concordia di adesso nascono dal senso del tragico e dal dovere di una memoria condivisa e in armonia tra i popoli e nessuno può permettersi di negare la verità della storia e di Basovizza".

Il ministro Giuli a Basovizza (foto Ministero della Cultura)

Il ministro Giuli a Basovizza (foto Ministero della Cultura)

Il ministro Giuli a Basovizza (foto Ministero della Cultura)
"Un passo verso il basso"
Duro il commento sull'episodio di vandalismo:
"Episodi come questo sono un passo verso il basso, chi li commette precipita verso un abisso di abiezione e deve scomparire dal discorso pubblico che, invece, deve parlare la lingua della memoria e della verità. Bisogna essere orgogliosi delle proprie cicatrici ma le ferite non devono riaprirsi”.