Nucleare: cosa significa l'accordo tra Enel, Ansaldo e Leonardo
La previsione è per il 2050, quando l'11% dell'energia elettrica dovrebbe essere prodotta grazie al nucleare
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Un passo tanto importante quanto storico. Enel, Ansaldo energia e Leonardo hanno raggiunto l'intesa per la costituzione di una partnership societaria che opererà nel settore delle nuove tecnologie nucleari con particolare riferimento agli Smr (Small modular reactor) ad acqua di terza generazione avanzata.
Accordo tra Enel, Ansaldo e Leonardo sul nucleare
A fare la parte del leone - con facoltà di esprimere presidente e amministratore delegato del nuovo soggetto - sarà Enel, con il 51% delle quote. Il restante 49% sarà diviso tra Ansaldo (39%) e Leonardo (10%).
Ma cosa significa questa intesa? L'obiettivo primario sarà avviare le attività funzionali alla realizzazione del primo Smr in Italia, ma si lavorerà anche sulla ricerca teorica e al monitoraggio nel campo dei reattori nucleari di quarta generazione.
Il ruolo dei Ministeri
A seguire l'attività sarà subordinata all'adozione di un quadro normativo sulla produzione da energia nucleare.
A promuovere l'accordo sono stati il ministero dell'Economia, in collaborazione con il Mase ed il Mimit, chiara evidenza della strategia del Governo di favorire sinergie tra le società partecipate per rafforzare il posizionamento del Paese su ambiti tecnologici avanzati.
L'orizzonte temporale
L'orizzonte temporale, però, è piuttosto lungo. Prima del 2030 è improbabile che venga stabilito un preciso quadro normativo per la produzione di energia elettrica da fissione nucleare in Italia.
E per avere qualche numero significativo bisognerà attendere ancora di più: secondo l'ultimo Piano nazionale integrato per energia e clima, le previsioni sono di fornire nel 2025 l'11% dell'energia elettrica totale, con una proiezione verso il 22%.