Il dubbio

La sentenza della Cassazione che "invalida" il nuovo Codice della Strada: non è proprio così

Il caso su cui si è espressa la Suprema Corte è antecedente alla riforma Salvini, ma può prestare il fianco a una serie di ricorsi

La sentenza della Cassazione che "invalida" il nuovo Codice della Strada: non è proprio così
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Una sentenza della Corte di Cassazione può bloccare il Codice della Strada voluto da Matteo Salvini? Sì, no... forse.

Di certo sta facendo discutere - e parecchio - il pronunciamento della Suprema Corte su un caso (è bene ricordarlo) antecedente la riforma.

Vediamo nel dettaglio cosa è successo e proviamo a capire l'impatto che potrà avere sulle norme in vigore dal 14 dicembre 2024.

Una sentenza della Cassazione blocca il Codice della Strada di Salvini?

Iniziamo con il riepilogare cosa dice la sentenza. Parliamo del caso di un guidatore cui era stata ritirata la patente in seguito ad esami di laboratorio sulle urine per determinare l’assunzione di droghe.

Parliamo, ovviamente, di un caso antecedente la riforma, nello specifico risalente a febbraio 2021, che dunque fa riferimento alle norme che ancora prevedevano il requisito dell’alterazione psicofisica al momento della guida, cancellato invece dal nuovo Codice della Strada.

La sentenza della Cassazione risale al 16 ottobre 2024 in merito a un ricorso contro una sentenza della Corte di Appello di Brescia del 26 gennaio 2024.

Di fatto, la Cassazione sostiene che l'esame più corretto per verificare l'alterazione del conducente è quello del sangue, che "guarda" un intervallo di tempo più limitato, mentre quello delle urine (così come i test salivari previsti dal nuovo Codice) possono risultare positivi per diversi giorni o settimane dopo l’assunzione di sostanze o farmaci.

PER APPROFONDIRE: Quanto durano gli effetti della cannabis nel corpo (e quando ci si può mettere alla guida)

Gli ermellini, inoltre, stabiliscono anche l’imprescindibilità di una valutazione globale del comportamento del conducente al momento del controllo, come l’eloquio, la coordinazione dei movimenti e lo stato di agitazione o euforia, per accertare l’effettiva alterazione psicofisica.

Ma il nuovo Codice della Strada elimina di fatto questa specifica, togliendo lo "stato di alterazione" dalla norma e limitandosi alla valutazione da test sulla presenza o meno di stupefacenti nel corpo.

Ma questa sentenza come impatterà sul Codice della Strada?

La sentenza, riferendosi a un fatto precedente, non va a impattare direttamente sul nuovo Codice della Strada.

Il dubbio semmai è che possa aprire la porta a una pioggia di ricorsi.

Ma dovrà essere comunque il giudice, ricorso per ricorso, a valutare se (come appare probabile) la nuova legge (togliendo la discriminante dello stato di alterazione) supera di fatto questa sentenza.

La legge spesso è interpretazione, e dunque è possibile che in futuro ci siano pronunciamenti che faranno riferimento a questo precedente come altre che lo ignoreranno. Dipenderà dunque più da questo, mentre appare improbabile che alla luce del pronunciamento della Suprema Corte si possa procedere a una revisione del Codice della Strada.

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