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Irruzione dei talebani nella radio per promuovere l'istruzione femminile: spenta

Arrestate anche due dipendenti

Irruzione dei talebani nella radio per promuovere l'istruzione femminile: spenta
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Le autorità talebane hanno fatto irruzione nella sede di Radio Begum, a Kabul, emittente nota per il suo impegno nell’istruzione e nell’empowerment femminile, interrompendone le trasmissioni e arrestando due dipendenti. La notizia è stata confermata dalla stessa emittente, che ha lanciato un appello per il rilascio immediato del proprio personale.

Il Ministero ha successivamente confermato che le trasmissioni della stazione sono state sospese a tempo indeterminato.

Radio Begum

Kabul: irruzione dei talebani nella radio per promuovere l'istruzione femminile

Le autorità talebane hanno giustificato la chiusura dell’emittente con l’accusa di aver violato le normative di trasmissione, in particolare trasmettendo contenuti di reti televisive straniere. Secondo il Ministero dell’Informazione, Radio Begum avrebbe abusato della propria licenza e resterà chiusa in attesa di ulteriori verifiche. In una nota ufficiale, i talebani hanno dichiarato che, se venissero accertate infrazioni più gravi, potrebbero essere adottate misure legali aggiuntive contro la stazione.

Un simbolo nel mirino

Radio Begum è stata fondata l’8 marzo 2021 dalla giornalista e imprenditrice svizzero-afghana Hamida Aman, operando sotto la Begum Organization for Women (BOW), nata nel dicembre 2020. L’emittente trasmette da Kabul 24 ore su 24, raggiungendo circa il 75% del territorio afghano. Fra i suoi programmi principali figurano corsi educativi destinati a studentesse delle scuole medie e superiori, un’iniziativa cruciale in un Paese dove alle ragazze è stato vietato l’accesso all’istruzione formale dal ritorno al potere dei talebani nell’agosto 2021.

Nel marzo 2024, l’organizzazione ha ampliato il proprio raggio d’azione con il lancio di Begum TV, un canale satellitare con sede a Parigi, finanziato in parte dal Malala Fund, per offrire alle donne afghane un’alternativa educativa attraverso piattaforme digitali.

Restrizioni crescenti sui media e sui diritti delle donne

La chiusura di Radio Begum è l’ultimo episodio di una più ampia repressione dei media indipendenti da parte del regime talebano. Dall’agosto 2021, le autorità hanno imposto restrizioni sempre più severe alle donne, estromettendole dalla vita pubblica e limitando la loro presenza nei media. L’ONU ha definito queste politiche un vero e proprio “apartheid di genere”.

Le poche donne che ancora appaiono in televisione devono coprirsi integralmente, lasciando scoperti solo gli occhi, mentre molte emittenti hanno smesso di trasmettere voci femminili. Radio Begum rappresentava un raro spazio dedicato alle donne, con programmi educativi, letture di libri e consulenze telefoniche. Con la sua chiusura, si assottigliano ulteriormente le opportunità di accesso all’istruzione e all’informazione per le donne afghane.

Una stretta crescente sui media locali

L’episodio di Radio Begum segue la chiusura di altre emittenti critiche nei confronti del regime. A dicembre 2023, l’emittente afghana Arezo TV è stata costretta a interrompere le trasmissioni, con l’arresto di sette dipendenti, accusati di fornire contenuti a media vietati dalle autorità. Secondo il Ministero per la Propagazione della Virtù e la Prevenzione del Vizio, l’ufficio di Arezo TV era utilizzato per il doppiaggio di programmi considerati “volgari”.

Migliaia di contenuti educativi prodotti da Begum TV rimangono accessibili su una piattaforma online, offrendo un’opportunità di apprendimento a chi può connettersi a Internet. Tuttavia, la chiusura di Radio Begum rappresenta un duro colpo per i diritti delle donne e per la libertà di stampa in Afghanistan, ormai sotto una morsa sempre più soffocante da parte del governo talebano.

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