Hamas libera tre ostaggi israeliani. Riaperto il valico di Rafah, la tregua regge
Rilasciati Ofer Kalderon e Yarden Bibas, il padre della famiglia rapita il 7 ottobre 2023. Poco dopo è stato liberato anche Keith Siegel
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Continua l’operazione di rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Nella giornata di oggi, sabato 1° febbraio 2025, sono stati rilasciati altri tre sequestrati nel raid del 7 ottobre 2023: i prigionieri sono stati liberati in base agli accordi del cessate il fuoco in corso.
La tregua regge per il momento, mentre l’Europa riprende il controllo degli aiuti umanitari e delle evacuazioni mediche attraverso il valico di Rafah, ora ufficialmente riaperto.
Altri tre ostaggi liberati da Hamas
Il primo ostaggio a riacquistare la libertà è stato Ofer Kalderon, cittadino franco-israeliano, apparso in pubblico su un palco allestito dai miliziani di Hamas.
Poco dopo è stato rilasciato Yarden Bibas, padre della famiglia rapita il 7 ottobre 2023 durante l’attacco ai kibbutz israeliani. Se lui è riuscito a salvarsi, la sorte della moglie e dei due figli piccoli resta incerta, si teme il peggio.
Kalderon e Bibas sono stati consegnati alla Croce Rossa a Khan Yunis, nel sud della Striscia dove questa mattina erano già presenti i veicoli per il trasferimento. Il terzo ostaggio, l'israelo-americano Keith Siegel, è stato invece liberato nel porto di Gaza. Consegnato alla Croce Rossa, il 65enne è apparso molto provato.
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Accompagnati a Israele dall'esercito
Una nota congiunta dell'esercito israeliano (IDF) e dell'agenzia di sicurezza ISA conferma l'affidamento dei due prigionieri liberati alle forze israeliane all'interno della Striscia di Gaza.
“I due ostaggi sono attualmente accompagnati dalle forze speciali IDF e dalle forze ISA per il loro ritorno in territorio israeliano, dove saranno sottoposti a una valutazione medica iniziale”, recita il comunicato ufficiale.
Riaperto un giorno prima il valico di Rafah
Un altro sviluppo significativo riguarda il valico di Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza. Il valico è stato riaperto con un giorno di anticipo rispetto a quanto previsto dagli accordi della tregua.
Il passaggio consentirà l’evacuazione dei palestinesi feriti e l’ingresso degli aiuti umanitari. I primi a varcare la frontiera saranno i malati, seguiti dai civili in attesa di lasciare la zona di conflitto.
L’Europa ha quindi ripreso il controllo delle operazioni umanitarie alla frontiera, con la partecipazione dell’Italia che ha inviato sette Carabinieri per monitorare la sicurezza e la distribuzione degli aiuti.
Sempre davanti al valico, nel frattempo, migliaia di egiziani hanno protestato rifiutando la proposta di Trump di trasferire tutti i palestinesi dalla Striscia in Egitto e in Giordania intanto che viene ricostruita Gaza.
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La soddisfazione di Netanyahu
La missione è finalizzata a garantire che l'afflusso di forniture e il transito dei feriti avvengano senza incidenti. Il coordinamento tra le autorità egiziane e le organizzazioni internazionali sta procedendo anche se con cautela.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nel frattempo, ha espresso soddisfazione per la liberazione di Kalderon e Bibas ribadendo l'impegno del governo a riportare a casa tutti i prigionieri ancora nelle mani di Hamas.