Dal 3 al 2,75%

Bce taglia i tassi, di quanto potrebbero scendere i mutui ora

Nel corso dell'anno sono previsti altri interventi per ridurre i tassi

Bce taglia i tassi, di quanto potrebbero scendere i mutui ora
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La notizia era nell'aria e le previsioni sono state rispettate. La Bce ha tagliato di 25 punti base i tassi, portando quello sui depositi da 3 al 2,75%. Una buona nuova per tutti, e potrebbe non essere l'unica nel corso dell'anno.

Bce taglia i tassi di interesse

La comunicazione è avvenuta giovedì 30 gennaio 2025: si tratta del quinto taglio da quando la Banca centrale europea ha attuato la fase di allentamento monetario. Che, secondo le previsioni, dovrebbe proseguire per tutto il resto del 2025, con altri tre o quattro tagli.

A motivare la scelta - nonostante un'inflazione sempre molto pesante - l'aumento dei redditi reali, che secondo la Bce insieme al "graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbero sostenere una crescita della domanda nel corso nel tempo".

Una visione decisamente opposta rispetto a quella della Fed negli Stati Uniti.

"Circostanze avverse", ma...

Nella sua nota, la Bce parla di un'economia dell'area euro che "sta ancora affrontando circostanze avverse", ma "il processo disinflazionistico è ben avviato".

"La decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria".

"L’inflazione ha continuato a evolvere sostanzialmente in linea con le proiezioni dei nostri esperti e dovrebbe tornare all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine nel corso dell’anno. Le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo".

Perché l'inflazione resta elevata

La strada, però, è ancora lunga. Secondo la Bce, l’inflazione interna resta elevata "principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo. La crescita delle retribuzioni si sta però moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione".

Mutui: cosa succederà nei prossimi mesi

Il taglio dei tassi - come ricorda l'Eurotower - rende gradualmente meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie, sia per quelle che hanno un mutuo in corso sia per chi progetta di chiederne uno.

Gli esperti hanno calcolato che la rata di un finanziamento variabile standard per l’acquisto della casa potrebbe scendere di circa 17 euro nei prossimi mesi, in attesa delle prossime decisioni della Bce, che potrebbero portare entro la fine dell'anno a un calo di circa 50 euro.

Meglio il fisso o il variabile?

A oggi, dunque, rimane più conveniente il tasso fisso, anche se nel corso dell'anno le due opzioni potrebbero pareggiarsi. Gli esperti ricordano sempre che esiste la possibilità di surroga dei mutui, da utilizzare in caso di cambiamento degli scenari.

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