Gaza: oggi tornano a casa tre ostaggi israeliani e cinque lavoratori thailandesi, in cambio liberati 100 prigionieri
Intanto Hamas denuncia ritardi nella consegna degli aiuti umanitari (che mettono a rischio l'accordo)
Stamane, 30 gennaio 2025, Hamas ha consegnato la soldatessa israeliana Agam Berger alla Croce Rossa a Jabalya, nel nord di Gaza, dove il gruppo palestinese ha allestito un palco nella zona. In corso anche i preparativi per consegnare gli ostaggi civili Arbel Yehoud e Gadi Mozes. Torneranno a casa anche i cinque ostaggi thailandesi.
In cambio saranno liberati 110 detenuti politici palestinesi.
Agam is home 💛 pic.twitter.com/SvtkB7hjl5
— Israel Defense Forces (@IDF) January 30, 2025
Gaza: in corso liberazione degli ostaggi
La soldatessa Agam Berger è stata consegnata ed è nelle mani dell'Idf che la sta trasferendo in Israele. La giovane, rimasta ostaggio per 482 giorni nelle mani di Hamas, era stata catturata il 7 ottobre 2023 insieme ad altre cinque commilitoni, due giorni dopo essere arrivata alla base al confine con Gaza. La ventenne, vestita con un'uniforme militare, scortata da miliziani incappucciati, è salita su un palco e ha salutato con la mano, prima di essere consegnata alla Croce Rossa.
“Il governo di Israele abbraccia Agam Berger, soldato dell’Esercito di difesa di Israele. La sua famiglia è stata aggiornata dalle autorità competenti che è tra le nostre forze. Il governo, insieme a tutte le autorità di sicurezza, accompagnerà lei e la sua famiglia. Il governo di Israele è impegnato a riportare a casa tutti i rapiti e i dispersi”, lo dichiara in una nota l’ufficio di Benyamin Netanyahu.
In corso anche il rilascio di Arbel e Gadi. Un lungo convoglio di veicoli dei jihadisti palestinesi è arrivato a Khan Younis con decine di uomini armati e mascherati. Alcuni veicoli hanno mitragliatrici pesanti. Arbel e Moses sono sui mezzi del convoglio che si muovono lentamente tra la grande folla radunata all'esterno della casa distrutta del leader di Hamas Yahya Sinwar ucciso dall'Idf in ottobre. Si tratta del primo rilascio di ostaggi che avviene nel sud di Gaza.
Anche i cinque ostaggi thailandesi rapiti il 7 ottobre 2023 nel sud di Israele saranno rilasciati da Hamas a Khan Younis, nel sud di Gaza.
Gli ostaggi palestinesi
In cambio della soldatessa Agam Berger saranno rimessi in libertà 50 palestinesi, di cui 30 condannati all’ergastolo. Per Arbel Yehud lasceranno il carcere altri 30 palestinesi: adolescenti e donne. Per Gadi Mozes usciranno di cella 30 detenuti, di cui tre condannati all’ergastolo.
Nodo aiuti umanitari e il ruolo dell'Italia
Ma la fragilità della tregua momentanea rischia di essere scossa da continue frizioni reciproche. Nelle scorse ore, Israele ha respinto le accuse da parte di Hamas di aver causato ritardi nelle consegne di aiuti nella Striscia di Gaza.
"È una notizia totalmente falsa", ha affermato un portavoce del COGAT, un'agenzia del ministero della Difesa israeliano che supervisiona gli affari civili nei territori palestinesi, dopo che due funzionari di Hamas hanno riferito all'AFP che le azioni israeliane stavano rallentando la consegna di beni di prima necessità.
Dal canto proprio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana ha rilasciato una nota ufficiale sul contributo in corso a sostegno dei civili palestinesi:
"Continua l’impegno dell’Italia, accanto ai partner regionali e internazionali, nella stabilizzazione del quadrante mediorientale e nel sostegno alle sue popolazioni. Oggi, elicotteri delle Forze Armate italiane e giordane hanno condotto congiuntamente un’operazione aerea che ha consentito di fornire una concreta e fattiva assistenza alla popolazione della Striscia di Gaza mediante il trasporto di ingenti quantitativi di aiuti umanitari. Un’attività complementare con l’azione portata avanti attraverso Food for Gaza, meccanismo attivato dalla Farnesina con il quale sono già stati portate nella Striscia oltre 100 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari. Nei prossimi giorni arriveranno al Porto di Ashdod 15 camion donati al Programma Alimentare Mondiale e altre 15 tonnellate di aiuti. Un’iniziativa che si aggiunge a quella portata avanti sin dall’inizio della guerra dalle Forze Armate italiane a sostegno dei civili di Gaza con l’attività sanitaria condotta in Egitto da nave Vulcano e a favore di bambini palestinesi anche con medici italiani negli ospedali degli Emirati Arabi Uniti.