Formaggio richiamato per presenza di Escherichia coli dopo 11 casi di Seu: un'etichetta per proteggere i bambini
Il Governo ha disposto una task force per individuare la migliore etichettatura possibile per tutelare soprattutto le fasce più deboli della popolazione
Una nuova allerta su un formaggio a latte crudo, che dalla Francia arriva all'Italia. I supermercati Coop hanno segnalato il richiamo precauzionale di alcuni lotti di formaggio a latte crudo Morbier DOP, stagionato 45 giorni, a marchio Jean Perrin per la sospetta presenza di Escherichia coli Stec.
Formaggio richiamato per presenza di Escherichia coli: il prodotto ritirato
Il prodotto richiamato arriva dalla Francia ed è venduto in fette sottovuoto da 125 grammi. I numeri di lotto interessati (con data di scadenza compresa tra l'8 gennaio e il 18 febbraio 2025) sono i seguenti:
- 305,
- 310,
- 317,
- 319,
- 324,
- 326,
- 333,
- 338.
Il formaggio a rischio è stato prodotto nella formaggeria SA Perrin-Vermot a Cléron, in Francia (marchio di identificazione FR 25 155 001 CE).
Come sempre in questi casi, si raccomanda di non consumare il prodotto e di riconsegnarlo al punto vendita dove è stato effettuato l'acquisto per chiedere il rimborso.
I casi in Francia
Stando a quanto ha dichiarato in una nota il Ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare francese, il richiamo precauzionale è collegato a 11 casi di sindrome emolitico-uremica identificati dalle autorità sanitarie locali in pazienti adulti.
Le indagini epidemiologiche hanno collegato i casi al consumo di formaggi Morbier a latte crudo prodotti dall’azienda Perrin-Vermot, sospettati di essere contaminati da Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC). Le analisi microbiologiche sui prodotti sono ancora in corso, ma nel frattempo l’azienda ha provveduto a richiamare e ritirare precauzionalmente numerosi lotti di formaggio Morbier in forme intere e porzionato.
Etichette sui formaggi a latte crudo per tutelare i bambini
Di recente, numerosi formaggi a latte crudo sono stati oggetto di richiami (clicca qui per le allerte alimentari). E la politica scende in campo per tutelare soprattutto le fasce di popolazione più a rischio. Il Governo ha infatti istituito un tavolo tecnico di esperti che lavorerà per individuare "l'etichettatura più efficace possibile che possa avvertire il consumatore finale di tali rischi". E anche per andare oltre l'obbligo di etichettatura disposto dall'Unione europea, "prevedendo indicazioni aggiuntive in etichetta", hanno spiegato all'Ansa il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
Tra il primo luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sono stati registrati 68 casi di Seu in Italia, secondo i dati del Registro italiano Sindrome emolitico uremica, la maggioranza nei pazienti in età pediatrica (sotto i 15 anni di età) con 67 casi (98,5% del totale).
Cosa è la Seu
La Seu rappresenta la più grave complicanza di un'infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli (Stec) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VtT). L'infezione si trasmette principalmente per via alimentare (carne cruda o poco cotta, soprattutto di origine bovina, latte crudo non pastorizzato e formaggi prodotti con latte crudo e poco stagionati, vegetali e frutta crudi non lavati), ma può anche essere contratta a seguito di un contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale.