Ance: nel 2025 costruzioni in calo del 7%. Con lo stop ai bonus crollano le ristrutturazioni
Lo stop al Superbonus e allo sconto in fattura si sono fatti sentire già nel 2024. Nel 2025 il ribassamento delle detrazioni al 36% farà scendere ancora il numero di interventi
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Si prevedono tempi duri per il mercato dell'edilizia e delle costruzioni. Nel 2025 si prevede un calo del 7% rispetto all'anno scorso, quando già la riduzione era stata del 5,3% rispetto al 2023.
È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio congiunturale Ance sull’industria delle costruzioni.
Ance: nel 2025 costruzioni in calo del 7%
Il 2025, dunque, secondo le stime proseguirà sulla stesa falsariga del 2024, con una contrazione del settore del 7% sui livelli produttivi. Una previsione influenzata anche dal mancato apporto della manutenzione straordinaria abitativa, prevista in riduzione del 30% su base annua.
Con lo stop ai bonus crollano le ristrutturazioni
A influenzare il settore delle manutenzioni e delle ristrutturazioni è soprattutto - secondo Ance - la rimodulazione delle detrazioni, che nel 2025 sono state confermate al 50% per le prime case, ma che sulle seconde invece sono state ridotte al 36%, con il dimezzamento delle spese finanziabili. Insomma, se da un lato Ance sottolinea il presupposto che gli italiani abbiano sviluppato una maggiore sensibilità verso i temi dell'efficientamento energetico, dall'altro ci si scontra comunque con la realtà.
Anche la stima degli investimenti in manutenzione straordinaria non residenziale privata è negativa, con una flessione del -2,5% rispetto al 2024.
Cosa è successo nel 2024
Anche nel 2024 gli investimenti nel settore sono calati, anche qui per effetto della contrazione degli incentivi. Lo stop al Superbonus, alla cessione del credito e allo sconto in fattura hanno infatti prodotto una contrazione degli interventi di recupero abitativo pari al 22%.
Nell’ambito dei bonus edilizi ordinari, nei primi dieci mesi del 2024 è stata registra una flessione del -10,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il 2024 mostra, inoltre, un calo del 5,2% nella nuova edilizia abitativa, legata all’andamento negativo dei permessi di costruire in atto dal 2022 cui si accompagna un calo dei finanziamenti erogati alle imprese.
Tiene invece il comparto non residenziale, con una crescita dello 0,7% su base annua. La crescita riguarda sia le nuove costruzioni sia le riqualificazioni.