tensioni internazionali

Trump a valanga nella sua prima conferenza stampa: l'Europa? I dazi la colpiranno (ma pure la Cina)

Usa fuori dall'Oms: era il primo finanziatore con 500 milioni l'anno (un sesto del totale)

Trump a valanga nella sua prima conferenza stampa: l'Europa? I dazi la colpiranno (ma pure la Cina)
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Donald Trump, dopo la cerimonia di insediamento, ha esordito con una conferenza stampa che ha segnato l’avvio di un programma ambizioso e controverso. Tra la "guerra dei dazi" a Cina, Canada ed Europa, l’uscita dall’OMS, e un maxi-investimento nell’intelligenza artificiale, il neoeletto presidente Usa ha delineato un approccio che promette di ridefinire le priorità economiche e geopolitiche americane e internazionali.

Giuramento Trump

La Guerra dei Dazi: "L'Europa ci tratta male"

Uno dei punti centrali della conferenza stampa è stato l’annuncio dell’imposizione di nuovi dazi doganali, che partiranno il 1° febbraio 2025. La Cina, accusata di traffico di fentanyl verso Canada e Messico, sarà soggetta a una tariffa del 10% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Trump ha spiegato che questa misura mira a contrastare non solo il commercio di sostanze illecite ma anche gli squilibri commerciali più ampi:

"Non possiamo tollerare che la Cina continui a danneggiare le nostre industrie inviando prodotti a basso costo e causando una crisi sociale con il fentanyl."

L’Unione Europea non è stata risparmiata. Trump ha criticato gli squilibri commerciali, sostenendo che i Paesi europei "trattano molto male gli Stati Uniti" e avvertendo che dazi simili potrebbero essere applicati se non si trovasse un accordo per correggere queste dinamiche. Le misure annunciate si estendono anche a Canada e Messico, i principali partner commerciali degli USA, con tariffe che coinvolgeranno vari settori industriali.

Donald e Melania Trump

Inoltre, il presidente ha posto l’accento sulle spese per la difesa, chiedendo ai membri della NATO di aumentare i loro contributi al 5% del PIL, un valore ben superiore all’attuale obiettivo del 2%.

"Non possiamo continuare a pagare per la sicurezza di altri Paesi che non fanno la loro parte," ha dichiarato, sottolineando come gli Stati Uniti stiano già investendo risorse significative per garantire la stabilità globale.

L’uscita degli Stati Uniti dall’OMS

Fra le decisioni più controverse annunciate, c’è il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Gli USA, che nel 2023 hanno contribuito con 481 milioni di dollari al bilancio dell’organizzazione, erano il principale finanziatore, seguiti dalla Fondazione Bill & Melinda Gates e dalla Vaccine Alliance.

Washington ha giustificato la scelta criticando l’OMS per i suoi costi eccessivi e una gestione ritenuta inefficace. Nel documento ufficiale si legge:

"L’OMS continua a chiedere pagamenti sproporzionati agli Stati Uniti rispetto ad altri Paesi. La Cina, con una popolazione tre volte superiore alla nostra, contribuisce quasi il 90% in meno."

Questa decisione potrebbe avere ricadute significative su scala globale. L’OMS gioca un ruolo cruciale nel coordinamento della risposta alle emergenze sanitarie, oltre a fornire dati essenziali per lo sviluppo di vaccini e terapie. Il ritiro potrebbe rallentare l’innovazione nel settore farmaceutico americano, privando le aziende di una fonte centrale di informazioni e collaborazioni scientifiche.

Nonostante le critiche, Trump ha ribadito che gli Stati Uniti non possono continuare a sostenere un’organizzazione che, a suo avviso, favorisce economicamente altri Paesi. L’uscita dall’OMS, secondo il presidente, consentirà agli USA di destinare fondi a iniziative sanitarie nazionali e di rafforzare la competitività delle proprie aziende farmaceutiche.

L'assist a Musk

Fra gli annunci più ambiziosi c’è il piano di un investimento fino a 500 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale. Trump ha presentato "Stargate", una joint-venture tra Softbank, Oracle e OpenAI, volta a sviluppare l’infrastruttura necessaria per far progredire l’IA negli Stati Uniti.

Musk, saluto romano

Infine, Trump si è dichiarato favorevole alla possibilità che Elon Musk acquisisca TikTok, la piattaforma di proprietà cinese che è stata al centro di tensioni politiche e commerciali negli ultimi anni. "Se volesse comprarla, sarei aperto," ha dichiarato il presidente, alludendo al supporto del magnate, già proprietario di Tesla e SpaceX, nonché sostenitore di Trump.

Impatti internazionali

Con un approccio radicale e diretto, Trump ha lanciato una serie di iniziative che riflettono il suo impegno a ridisegnare le priorità economiche e politiche degli Stati Uniti. Se da un lato la guerra dei dazi e l’uscita dall’OMS rappresentano un forte messaggio di indipendenza e protezionismo, dall’altro sollevano interrogativi sulle possibili conseguenze globali di queste scelte.

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