Da Prima Biella

Ventisei scout intossicati dal monossido mentre preparano la cena

Due ragazze, di 17 e 18 anni, trasportate a Torino in camera iperbarica

Ventisei scout intossicati dal monossido mentre preparano la cena
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Hanno rischiato davvero grosso, ancora una volta per colpa del monossido. Paura per un gruppo di 26 scout del gruppo Biella 2, rimasti intossicati nella serata di sabato 11 gennaio 2025 mentre si trovavano a Netro.

Scout intossicati da monossido

La vicenda, come racconta Prima Biella, è avvenuta in un immobile di proprietà della parrocchia di Occhieppo Inferiore, dove una ventina circa di scout appartenenti al Gruppo Biella 2 ha rischiato davvero grosso. I primi ad accorgersi dei primi sintomi sarebbero state due giovani scout, rispettivamente di 17 e 18 anni, che avrebbero incominciato a non sentirsi bene durante la preparazione del pasto.

Le cause dell'avvelenamento

L'avvelenamento da monossido di carbonio sarebbe stato causato da un malfunzionamento della cucina che le due giovani stavano usando. Proprio mentre erano ai fornelli si sarebbero sentite male.

Immediata la telefonata ai soccorsi: sul posto si sono recati i Vigili del Fuoco, il 118 e i Carabinieri, che hanno provveduto alla messa in sicurezza dell'immobile e al soccorso dei giovani, che sono stati trasportati all'ospedale di Ponderano per accertamenti e dove sono rimasti per essere monitorati.

Due scout trasportate a Torino un trattamento in camera iperbarica

Le due scout ai fornelli, le prime a sentirsi male perché probabilmente più esposte al monossido di carbonio, sono state trasferite in un ospedale di Torino per un trattamento in camera iperbarica. Non sarebbero tuttavia in pericolo di vita.

Netro, 15 giovani scout avvelenati da monossido carbonio
Trattamento in camera iperbarica

Lo stabile dove si doveva tenere la cena è stato posto sotto sequestro: indagano i Vigili del Fuoco.

Monossido di carbonio: killer silenzioso

Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, inodore, insapore, non irritante; l’assenza di caratteristiche organolettiche lo rendono quindi un pericoloso e silenzioso  killer.

Inoltre, i primi sintomi vengono spesso ignorati in quanto l’esposizione a monossido di carbonio non dà inizialmente segni evidenti: un leggero mal di testa, un po’ di affanno, sensazione di vertigini, uno stato di confusione mentale, generici disturbi alla vista, nausea, vomito. Disturbi tutti che, nel loro complesso, sono anche associabili e riconducibili a diverse e comuni cause, con il risultato che non ci si bada più di tanto.

L’avvelenamento da monossido di carbonio può avvenire per cause accidentali (scaldabagni, stufe, impianti di riscaldamento difettosi, locali con camini e stufe a legna non sufficientemente ventilati) che si producono soprattutto nei mesi invernali perché legate al maggior utilizzo di tali impianti. A questa  possono sommarsi cause esterne quali umidità, temperatura e particolari condizioni climatiche che possono esasperare gli effetti.

Le conseguenze

Anche quando il livello di intossicazione è fortunatamente al di sotto della soglia letale, il monossido di carbonio produce effetti dannosi che di rado vengono riconosciuti e attribuiti ad esso: perdita di memoria, incontinenza urinaria e fecale e sintomi che solitamente si verificano in malattie degenerative neurologiche quali Alzheimer e Parkinson, oltre ad altri  gravi effetti neurologici.

Cosa fare

Tre le operazioni indispensabili da compiere per ridurre quanto più possibile i rischi:

  • L’accurata verifica dell’installazione e funzionamento degli impianti di riscaldamento
  • Il rispetto delle norme di sicurezza
  • L’ispezione regolare del sistema di areazione e del tiraggio dei camini

Una buona idea può essere installare dei rilevatori di monossido di carbonio, strumenti generalmente a basso costo che segnalano quando la concentrazione di CO supera i livelli di guardia.

Come si soccorre una persona intossicata da monossido di carbonio

Se ci troviamo di fronte a una persona vittima di intossicazione da monossido di carbonio cosa dobbiamo fare? Come sempre la tempestività dell'intervento è fondamentale. Ecco i comportamenti da tenere

  • Areare immediatamente l’ambiente e allontanare subito la persona facendo attenzione a non compromettere la propria incolumità
  • Somministrarle subito ossigeno ad alta concentrazione
  • Chiamare il 118

La camera iperbarica è il trattamento principale e spesso risolutivo dell’intossicazione da monossido di carbonio.

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