THE DONALD SOTTO TIRO

Sempre fuori dagli schemi: Trump è il primo presidente pregiudicato della storia degli Usa

Il numero uno Usa non andrà però in carcere né pagherà sanzioni. Intanto Joe Biden telefona alla premier Meloni

Sempre fuori dagli schemi: Trump è il primo presidente pregiudicato della storia degli Usa
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In qualche modo è già passato alla storia. Non solo perché due volte alla guida degli Stati Uniti, ma ora perché sarà il primo presidente Usa pregiudicato.

Dopo l'esito del caso Stormy Daniels, è vero che Donald Trump non avrà alcuna pena, ma la sua fedina penale di fatto risulterà sporca.

Anche se il prossimo nuovo, "vecchio", inquilino della Casa Bianca rimanendo fedele al suo stile, non ci sta, parla di "farsa" e già annuncia ricorso. 

Trump e la pornostar, cosa è successo, come è finita

La vicenda si trascinava da tempo, aveva evidentemente fatto scalpore e il giro del mondo. Sotto la lente dei giudici c'erano dei pagamenti in nero che Trump avrebbe fatto alla pornostar Stormy Daniels per farla tacere sulla loro relazione e non danneggiare così la sua campagna elettorale per la presidenza.

La pornostar americana Stormy Daniels

In queste ultime ore è arrivato l'epilogo, a pochi giorni dall'insediamento del neo presidente e del suo discorso alla nazione.

La sentenza per Trump è arrivata dopo settimane di rinvii e tentativi da parte degli avvocati del tycoon di annullare il procedimento interpellando addirittura la Corte Suprema.

Il verdetto del giudice, la vittoria elettorale ha salvato Donald

Una vicenda decisamente controversa. Basti pensare che lo scorso maggio era arrivata una condanna all'unanimità da parte di una giuria di 12 membri riguardo tutti e 34 i capi di imputazione.

Come detto però in queste ultime ore il giudice del Tribunale di New York ha deciso di non comminare nessuna pena a Trump: nessuna sanzione pecuniaria, né tanto meno il carcere (per una vicenda del genere si rischiano fino a quattro anni di reclusione).

La sentenza e la stoccata al neo presidente

Ma non solo. Lo stesso giudice che ha preso in esame la causa, Juan Merchan, nel leggere la sentenza ha ammesso rivolgendosi allo stesso Trump che un peso decisivo nella mancata previsione di pena o sanzioni l'ha avuto la vittoria alle elezioni:

Il giudice Juan Merchan

"Sono stati i cittadini di questa nazione a decidere che lei debba godere di protezioni come la clausola di supremazia e l'immunità presidenziale. Il cittadino Donald Trump non avrebbe goduto delle stesse tutele. E comunque esse non riducono la gravità del crimine, né lo giustificano in alcun modo".

La posizione della Corte Suprema: no a strumento del presidente

Val la pena sottolineare che la Corte Suprema abbia poi votato contro la richiesta di bloccare la sentenza di condanna, con la convergenza delle posizioni dei tre giudici liberali e dei due conservatori.

Per molti è stato come l'espressione del malessere del massimo tribunale americano di sentirsi quasi considerato alla stregua di uno strumento a uso e consumo del presidente eletto una volta tornato alla guida della nazione.

Ma tant'è. La vicenda chiude il capitolo dei guai giudiziari che hanno visto Trump coinvolto in quattro cause: per tre è arrivata l'archiviazione, per quest'ultimo caso la condanna.

Donald non ci sta e annuncia ricorso

Ma il vulcanico numero uno americano già annuncia ricorso. Trump ha parlato apertamente di "farsa" e "caccia alle streghe":

"Questo caso è stata una brutta esperienza ed una vergogna per il sistema giudiziario di New York. Faremo appello contro questa bufala che non merito".

Intanto Biden telefona a Meloni

Nel frattempo, a fronte del viaggio in Italia annullato all'ultimo momento per i drammatici incendi in California e per i funerali di Jim Carter, Joe Biden ha telefonato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Giorgia Meloni con Joe Biden

L'ormai ex presidente Usa ha ringraziato la premier per il ruolo dell'Italia come leader nel G7, nella Nato e nell'Unione europea.

Biden ha poi espresso apprezzamento a Meloni per il sostegno dell'Italia al popolo ucraino.

Quello annullato all'ultimo momento sarebbe stato l'ultimo viaggio all'estero di Biden come presidente (era in programma anche un incontro con il Papa, Biden è cattolico).

Come detto, la versione ufficiale è legata alla drammatica situazione a Los Angeles e California (oltre appunto ai funerali di Jim Carter), ma in molti hanno la rinuncia ad altri motivi: una visita diventata in qualche modo "scomoda", dopo che la premier Meloni era volata negli Usa per parlare direttamente con Trump (non ancora insediato ufficialmente) per discutere dell'intricata situazione che vedeva coinvolta la giornalista Cecilia Sala in carcere in Iran.

 

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