"Vaccinare i giovani"

Galli: "La variante Delta può infettare fino a due metri di distanza"

Il noto infettivologo non nasconde preoccupazioni legate al ritorno fra i banchi dei più giovani.

Galli: "La variante Delta può infettare fino a due metri di distanza"
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La variante Delta continua a galoppare e a preoccupare i virologi. Massimo Galli, professore di Malattie Infettive all'Università di Milano e direttore del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco non dipinge un autunno roseo in tema di contagi e contenimento del Covid-19; soprattutto senza una copertura vaccinale soddisfacente.

Variante Delta: infetta anche a due metri

A preoccupare il noto virologo è il ritorno in classe (auspicato dal Governo in presenza) degli alunni in autunno.

"Nonostante l'anno scorso, non vedo una riapertura sicura della scuola. Senza l'obbligo di vaccinazione e un sistema di test per isolare i focolai è facile prevedere problemi alla ripresa".

Come sappiamo l'età media dei contagiati dal nuovo coronavirus si è notevolmente abbassata, complici gli assembramenti e le feste estive dei ragazzi nonché il fatto che proprio la fascia dei più giovani risulta la meno vaccinata. Si spinge per favorire l'inoculazione nelle fasce tra i 12 e i 19 anni ma diversi fattori rappresentano ancora motivo di resistenza.

Dai dubbi di alcuni genitori che temono di sottoporre i figli al vaccino alla (falsa) credenza che i giovani passino pressoché indenni dall'infezione. Purtroppo non è sempre così, come dimostra la storia delle 29enne di Viareggio stroncata dal Covid nei giorni scorsi. Lei, come tanti altri coetanei, aveva scelto di non vaccinarsi convinta, forse, che l'infezione non sarebbe stata motivo di preoccupazione considerata la sua giovane età.

La variante Delta, inoltre, si è rivelata particolarmente contagiosa; Galli ha sottolineato che (in ambienti chiusi) può arrivare ad infettare anche a due metri di distanza.

Prevenzione e vaccino

Il professore ha ribadito ancora una volta che il vaccino contro il Covid mostra più benefici che rischi:

"Fatti salvi i guariti, i problemi di salute per cui sono giustificabili sono pochi: reazioni alla prima dose, immunodepressione tale da rendere inutile la vaccinazione, ma per esempio cardiopatici, tumorati o persone con altre fragilità hanno un vantaggio maggiore a vaccinarsi che a restare scoperti. Questo vale di più per gli insegnanti, che sono ad alto rischio perché a contatto con i giovani".

Oltre a raccomandare di tenere la mascherina al chiuso secondo l'infettivologo è fondamentale vaccinare nel minor tempo possibile anche gli studenti. A fare paura anche i trasporti:

"La capienza all'80 per cento per me è alta, ma sarà difficile fare diversamente".

Per ciò che concerne, invece, il recente braccio di ferro tra Governo e sindacati in merito all'accesso in mensa per i lavoratori privi di Green pass il professore plaude la scelta dell'Esecutivo di permettere soltanto a coloro che hanno il certificato verde di accedere ai servizi:

"Sono favorevole al certificato in azienda o in ufficio. Si tratta di uno strumento di prevenzione, oltre che di un incentivo alla vaccinazione. Se poi fosse valido solo dopo la seconda dose sarebbe ancora più sicuro".

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