Decathlon e ultimi regali, fate attenzione: oggi sciopero in tutti i negozi d'Italia
Previsti anche sit-in in alcune città per dare evidenza alla protesta, il più importante davanti a uno dei negozi del centro di Milano, in Largo Cairoli
Oggi, sabato 21 dicembre 2024, i dipendenti di Decathlon uno dei punti di riferimento per gli amanti della pratica sportiva e dello stare in forma, incroceranno le braccia.
Decathlon, corsa ai regali... a ostacoli
L'agitazione è stata proclamata a livello nazionale e non è possibile prevedere quanti lavoratori decideranno di aderire allo sciopero in ogni singolo negozio.
Ma sono previsti anche sit-in in alcune città per dare evidenza alla protesta.
Ad esempio presidio il presidio più importante davanti a uno dei negozi del centro di Milano, a pochi giorni da Natale, al punto vendita di Largo Cairoli in pieno centro.
La protesta arriva dai commessi della catena di articoli sportivi che, dopo varie rivendicazioni in questi ultimi tempi, chiedono un miglioramento delle condizioni di lavoro.
La protesta in tutta Italia dei dipendenti
Un'agitazione a macchia di leopardo che si articolerà in tutta Italia perché manifestazioni di sollecitazione verso l'azienda sono previste dal nord al sud del Paese.
E infatti in Largo Cairoli a Milano, insieme ai dipendenti saranno in presidio anche i dipendenti del polo logistico di Basiano, nell'hinterland di Milano.
Ma non solo. Incroceranno le braccia anche a Chieti, a San Giovanni Teatino in Abruzzo. Stesse modalità di protesta sono previste anche a Padova, a Genova e in provincia di Varese.
E dallo scorso anno che i dipendenti stanno sollecitando l'azienda. Finora senza risultati. Ecco perché gli scioperi che inizialmente erano stati calendarizzati per il nuovo anno, sono stati anticipati.
Proprio per dare un segnale forte a pochissimi giorni dal Natale, nei giorni più frenetici dello shopping e dei regali last minute.
Il commento dei sindacati
Sotto la lente ci sono la situazione contrattuale dei dipendenti e i loro stipendi: basti pensare che circa il 75% sono impiegati part-time con inquadramenti di quarto e quinto livello, con una busta paga che varia tra gli 800 e i 1000 euro al mese.
Situazioni inaccettabili secondo dipendenti e parti sociali specie guardando agli orari, alle aperture nei giorni festivi e altre previsioni contrattuali come ad esempio i buoni pasto.
Del resto, attraverso i sindacati, la posizione dei lavoratori è chiara. Come dalle parole di Alice Romano della Filcams Cgil:
"I lavoratori chiedono maggiore stabilità, soprattutto sul piano economico e lavorativo. L’azienda conta 6mila dipendenti e registra utili importanti, ma la stessa attenzione non viene rivolta alle condizioni dei lavoratori”.