Tragedia della disperazione a Torino: uccide la moglie malata e si toglie la vita
Marito e moglie avevano due figli ed erano molto conosciuti nella comunità che conta meno di 10mila abitanti. Quanti casi simili nell'ultimo anno
Verrà catalogato come femminicidio, l'ennesimo, ma quanto avvenuto a Castellamonte in provincia di Torino è piuttosto una tragedia della disperazione.
E anche in questo caso i precedenti iniziano a essere a tanti.
Omicidio-suicidio, dramma nel torinese
Sulla vicenda l'ultima parola spetterà agli inquirenti, ma il quadro investigativo sembra purtroppo chiaro.
Il paese della città metropolitana di Torino (poco meno di 10mila abitanti) è stato scosso in queste ore da quello che con ogni probabilità è un omicidio-suicidio.
Come riporta Prima il Canavese, un uomo di 71 anni ha ucciso a colpi di pistola la moglie 70enne malata di Alzheimer.
All'origine del femminicidio ci sarebbe dunque la malattia dell'amata moglie.
Uccide la moglie e si toglie la vita, cosa è accaduto
L'omicidio-suicidio è avvenuto verso le 18.30 di venerdì 13 dicembre 2024 in una villetta di strada Canton Talentino, via a fondo chiuso in un quartiere residenziale alle porte del paese e secondo le primissime informazioni dalle fonti investigative, l'uomo, Bruno Bargetto, un odontotecnico in pensione, ha ucciso la moglie Mariangela Milani, personal trainer, con un solo colpo alla testa.
Una famiglia dunque molto conosciuta nella comunità locale. La coppia aveva due figli.
Comunità sotto shock, il commento del sindaco
Ecco perché la piccola realtà della città metropolitana di Torino è sotto shock, come emerso anche dalle parole del sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza:
"Siamo sconvolti perché sono persone che conoscevamo tutti in paese, una tremenda notizia per tutta la comunità. Conoscevo molto bene questa famiglia. Era da qualche mese che non li vedevo, ma quando capitava ci fermavamo sempre a chiacchierare. E' un boccone amaro per il nostro paese".
Le tragedie della disperazione, quanti casi negli ultimi mesi
Come detto, accanto alla terminologia più "secca" del femminicidio, negli ultimi mesi si stanno purtroppo affiancando anche molti casi che rientrano in quella che viene ormai comunemente definita la "tragedia della disperazione".
Oltre una decina di drammi familiari in circa un anno, tutti riconducibili a situazioni domestiche segnate dalla malattia, dallo sconforto di diagnosi mediche senza speranze o dal "male di vivere".
L'ultimo dramma a inizio dicembre in Emilia
Prima di Castellamonte, l'ultimo in ordine di tempo risaliva all'inizio proprio di questo mese di dicembre ad Altedo, in Emilia, in provincia di Bologna, dove un uomo aveva sparato alla moglie e si era poi ucciso.
Dalle indagini degli inquirenti era poi emerso che si era trattato di una decisione presa insieme tanto che vicino ai corpi era stato trovato un biglietto che spiegava le condizioni di salute della donna, sempre più precarie a causa di una malattia degenerativa.
Tragedie che dalla Lombardia alle Marche, dal Piemonte all'Emilia Romagna passando ancora per il Piemonte.