Ballerina trovata morta in casa, arrestato dopo sei mesi il compagno: l'ha soffocata
Hanna Herasimchyk non è morta per cause naturali. Il compagno aveva simulato il ritrovamento del corpo dopo averla uccisa
Per sei mesi si è creduto che Hanna Herasimchyk, la ballerina di 46 anni trovata morta a giugno nella sua abitazione a Pozzuolo Martesana, in provincia di Milano, fosse morta per cause naturali. A sei mesi di distanza, però, le indagini hanno portato a un'altra verità: venerdì 13 dicembre 2024 è stato arrestato il marito della donna. Saremmo dunque di fronte all'ennesimo femminicidio.
Hanna Herasimchyk, arrestato il marito
Quel giorno, era il 13 giugno 2024, Konrad Marek Daniec, 43enne polacco lavoratore per una società di consegne, aveva chiamato i soccorsi dicendo di aver trovato la compagna senza vita in casa, nell'appartamento di via del Citra a Pozzuolo Martesana.
Il quarantenne aveva raccontato che avevano litigato qualche ora prima (circostanza confermata dai vicini di casa) e di essersene andato per qualche ora, trovandola poi senza vita nell'appartamento.
In un primo momento era apparso un decesso per cause naturali, ma la verità, come racconta Prima La Martesana, era tutt'altra. Hanna era stata uccisa dal compagno dopo l'ennesima lite.
L'attività investigativa
L'autopsia disposta dal magistrato aveva però permesso di scoprire vistose ecchimosi provocate in periodo prossimo alla morte e segni di asfissia meccanica provocata da terzi.
Gli investigatori, dunque, hanno effettuato numerose analisi, tra intercettazioni e accertamenti scientifici sulle tracce biologiche repertate sulla scena del crimine, che hanno fatto emergere gravissimi indizi a carico del compagno convivente.
In particolare emergeva che l’uomo, la notte tra il 11 e il 12 giugno, dopo una violenta lite con la compagna, l’aveva soffocata, provocandone il decesso, simulando poi il suo rinvenimento solo la mattina del successivo 13 giugno.