Salvini contro le lettere dell'Agenzia delle entrate a chi ha dichiarato meno di 15mila euro: "Metodo minaccioso"
La stroncatura del leader della Lega alle missive (700mila) arrivate in questi giorni agli italiani. Schermaglie con FdI
"Metodo sbagliato, con tono minaccioso", Matteo Salvini non ci sta.
Il leader della lega e ministro dei Trasporti delle infrastrutture non ha usato troppi giri di parole per "bocciare" le lettere mandate in questi giorni dall'agenzia delle entrate ai contribuenti.
Addirittura bollate come minatorie.
Caro amico ti scrivo, i 700mila lavoratori sotto la lente del Fisco
Come molti sapranno, si tratta di lettere che stanno arrivando a circa 700mila lavoratori autonomi che hanno dichiarato meno di 15mila euro.
Redditi che in qualche modo vengo definiti "anomali" e quindi finiti sotto la lente del Fisco.
Da qui le missive per l'invito ad aderire al concordato, scaduto ad ottobre e prorogato fino al 12 dicembre.
Le lettere dell'Agenzia entrate, la bocciatura di Salvini
Il vicepresidente del Consiglio (che in questi giorni con la Lega sta promuovendo una nuova rottamazione delle cartelle) ha preso una posizione contro queste lettere del Fisco durante una diretta sui social.
Ma già davanti alle telecamere di Tv e agenzie di stampa non aveva nascosto tutto il suo disappunto:
"Arrivano anche a casa di gente che ha pagato quanto doveva pagare. Arrivano a partite Iva. A chi ha dovuto a malincuore cessare la propria attività. A chi sta affrontando un divorzio. A chi è stato fregato da un socio. Il fisco deve essere amico. Deve spiegare. Non deve inseguire i cittadini. La soluzione non è mettere i cittadini a pane e acqua e tagliargli il conto in banca".
E ancora:
"Sono lettere sbagliate nei toni inquisitori e nel merito, per di più sotto Natale, ma ormai sono partite".
Fisco, tasse e le tasche degli italiani: chi attacca Salvini
I maligni in tutto questo hanno visto un attacco (e l'ennesima scaramuccia) al Ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti che, come noto, con Salvini proprio d'accordo non ci va.
Ma così non sarebbe.
In realtà, riferiscono i ben informati, il bersaglio del leader della Lega sarebbe il sottosegretario del Ministero, Maurizio Leo, di Fratelli d'Italia, che in questi mesi si è occupato proprio della "partita" del concordato.
E proprio Leo ha replicato:
"Non c’è nessuna intenzione di vessare, minacciare o intimorire nessuno. Le lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate rientrano nell’ordinaria attività di comunicazione per segnalare eventuali anomalie. Chi ha adempiuto correttamente agli obblighi tributari non ha nulla da temere".
Le proposte della Lega
Non solo critiche, attacchi e polemiche.
Già nel rush finale della legge di bilancio cercherà di portare qualche soluzione e correttivo come spiegato dallo stesso Salvini:
"La proposta della Lega è quella che ha funzionato in passato, e penso possa farlo anche in futuro, cioè la rottamazione a lungo termine".
Si tratterebbe, se si concretizzasse, di una quinta edizione del provvedimento. Un tentativo era stato già fatto attraverso un emendamento alla manovra, poi dichiarato inammissibile e ora trasformato in un disegno di legge che la Lega vorrebbe venisse varato dal Governo subito all'inizio del nuovo anno.
Tanto che Alberto Bagnai, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia, ha aggiunto:
"E' una soluzione che non spaventa i cittadini, anzi, dà l’opportunità di regolarizzare le proprie posizioni senza affanni. Una soluzione di buonsenso".