Da Prima Cremona

La banda dei supermercati che cambiava i codici a barre dei superalcolici per pagarli meno

Con un ingegnoso stratagemma tre uomini sono riusciti a compiere diverse truffe tra Lodi, Cremona e Piacenza

La banda dei supermercati che cambiava i codici a barre dei superalcolici per pagarli meno
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Uno stratagemma davvero articolato per farsi da sé lo "sconto" sulle bottiglie di alcolici nei supermercati. Tre uomini residenti nel Milanese (un 25enne, un 30enne e un 35enne) sono stati denunciati per truffa dopo aver colpito più volte nelle province di Cremona, Lodi e Piacenza. Ma in cosa consisteva il loro trucco? Sostituivano i codici a barre sulle bottiglie con quelli di articoli di scarso valore, e dunque pagavano molto meno una volta arrivati alla cassa.

La truffa dei codici a barre

Come racconta Prima Cremona, i fatti risalgono alla scorsa estate, tra la fine di agosto e l'inizio di settembre. Le indagini sono partite a metà settembre, quando il responsabile della sicurezza di un supermercato di Castelleone si è rivolto ai Carabinieri per denunciare un episodio sospetto.

Tre uomini, arrivati con un furgone, avevano sottratto dai banchi vendita numerose bottiglie di alcolici, sostituendo i codici a barre originali con quelli di prodotti di scarso valore. Questo stratagemma consentiva loro di pagare una cifra notevolmente inferiore rispetto al reale costo della merce.

Inoltre, distraendo le cassiere durante il conteggio, riuscivano a dichiarare quantità di bottiglie inferiori rispetto a quelle effettivamente acquistate.

Danni per 2mila euro

Le stesse modalità sono state utilizzate dai truffatori anche in altri supermercati di pizzighettone, Casalpusterlengo, Carpaneto Piacentino e Pandino, arrecando un danno complessivo di circa 2mila euro.

Rintracciati e denunciati

Grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza e agli accertamenti sul furgone utilizzato, i militari sono riusciti a risalire ai tre sospetti. Il proprietario del veicolo è stato identificato come uno dei membri del gruppo, mentre i fotogrammi estrapolati dalle telecamere hanno permesso di riconoscere gli altri due complici.

Per tutti e tre è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria con l’accusa di truffa in concorso.

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