Migliaia in piazza per lo sciopero generale, disordini a Torino. Landini: "Rivoltiamo il Paese come un guanto"
Da Torino a Bologna, passando per la Lombardia, altissima adesione alla protesta di Cgil e Uil
Migliaia di italiani in piazza per lo sciopero generale venerdì 29 novembre 2024. La mobilitazione promossa da Cgil e Uil ha portato tantissimi lavoratori a partecipare alla protesta.
Sciopero generale. Landini: "Rivoltiamo il Paese come un guanto"
Parole forti sono state usate dal segretario Cgil Maurizio Landini a Bologna. Arrivato a Porta Lame, luogo dal quale parte il corteo diretto in piazza Maggiore, Landini ha per prima cosa salutato le lavoratrici de La Perla.
"È ora di rivoltare il Paese come un guanto. Le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile".
L'intervista ai microfoni di E-Tv, televisione del gruppo Netweek:
Scontri a Torino
Sono 20mila secondo Cgil e Uil Piemonte i lavoratori che hanno partecipato, questa mattina, venerdì 29 novembre 2024, alla manifestazione a Torino per lo sciopero generale, arrivati da tutta la regione.
Come racconta Prima Torino, il corteo sindacale, partito da piazza XVIII dicembre, si è concluso in piazza Castello, con gli interventi della segretaria nazionale Uil Vera Buonomo e del segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo
Porta Susa bloccata: occupati i binari
In coda al corteo sindacale ci sono stati momenti di forte tensione con gli studenti Pro Palestina che hanno lanciato uova, vernice e fumogeni. La stessa cosa è accaduta contro le forze dell'ordine schierate davanti alla Prefettura di Torino, in piazza Castello.
Una costola del corteo si è poi diretta verso la stazione ferroviaria di Porta Nuova: qui sono avvenuti i primi scontri con le forze dell'ordine. Successivamente alcuni giovani hanno prima tentato di occupare la stazione (ma sono stati respinti dalla polizia) e poi si sono diretti verso Porta Susa, utilizzando la metropolitana.
Nella stazione di corso Inghilterra i manifestanti hanno occupato i binari del treno scatenando anche la protesta di alcuni pendolari.
Settantamila a Firenze
Straordinaria partecipazione alla manifestazione regionale a Firenze per lo sciopero generale Cgil-Uil (adesione toscana all’80%). Come riporta Prima Firenze, sarebbero circa 70mila i lavoratori - secondo quanto affermato da Cgil - che hanno partecipato al corteo per le strade del capoluogo. Una cifra da capogiro, con lavoratori provenienti da pressoché ogni settore.
Il corteo di Firenze, partito da piazza Santa Maria Novella, ha visto le conclusioni in una strapiena piazza Poggi (a migliaia non sono riusciti a entrare), dove sono intervenuti dal palco Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana), Ivana Veronesi (segreteria Uil nazionale) e lavoratori, lavoratrici, pensionate e pensionati. In piazza presenti anche i massimi esponenti delle istituzioni regionali e cittadine e della politica regionale.
"Con buona pace di chi vorrebbe limitare il diritto di sciopero, in Toscana si rilevano grande adesione all’agitazione e grande partecipazione alla manifestazione - ha dichiarato Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana) -. Da qui è partito un messaggio forte verso il Governo: questa Manovra è ingiusta, penalizza particolarmente la nostra regione e va cambiata nella direzione di una maggiore giustizia sociale. Senza risposte concrete dall’esecutivo, la mobilitazione andrà avanti e ci troverete ancora nelle piazze e nei luoghi di lavoro a protestare, insieme alla tanta gente che non ne può più di fare i contri con inflazione e salari fermi, e di vedere aumentare le diseguaglianze e le ingiustizie sociali, le crisi industriali, i problemi della sanità e dei servizi pubblici, mentre le spese militari s’impennano".
"La popolazione Toscana ha risposto alla grande - ha affermato con soddisfazione Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana) -. Siamo qui perché c’è un Paese che non riesce ad arrivare alla fine del mese, i dipendenti e pensionati che non ce la fanno più. Serve un recupero del potere d’acquisto e risorse su diversi temi fondamentali come sanità e stato sociale. La manovra non dà risposte neanche su precariato e sicurezza sul lavoro. Avevamo fatto delle proposte, dalla detassazione degli aumenti contrattuali all’extratassa sugli extraprofitti. È opportuno andare a tassare rendite e grandi capitali a favore del lavoro e delle persone meno abbienti. Da qui lanciamo un grido d’allarme!”, ha concluso.
Le foto del corteo a Firenze
Nella gallery qui sotto alcune foto della manifestazione fiorentina.
Quattromila in piazza a Bergamo
Quattromila persone in piazza a Bergamo. Come racconta Prima Bergamo, il corteo è partito alle 10 da Piazza Pontida, dirigendosi verso via Tasso, dove il viceprefetto Marisa Amabile ha ricevuto il segretario provinciale Cgil Marco Toscano e il coordinatore confederale territoriale della Uil, Pasquale Papaianni. Quando i primi striscioni in testa al corteo avevano già oltrepassato l’ingresso del teatro Donizetti, nel centro del capoluogo orobico, la coda arrivava fino all’incrocio dei propilei, in Porta Nuova.
Una cinquantina di lavoratori dell’Università sono giunti da via dei Caniana, per poi unirsi alla manifestazione principale. Davanti alla prefettura hanno parlato alcuni lavoratori-delegati: per Fiom-Cgil Nicoletta Serina, per Flc-Cgil (scuola) Eugenio Bianchi, Andrea Giardina per Fp-Cgil, poi per Uilm-Uil Fedele De Vuono, per UilTrasporti Adriano Villa e per Uiltec-Uil Ivano Raimondi.
Gli effetti della mobilitazione
Una ventina di voli all'aeroporto di Orio sono stati riprogrammati nei giorni scorsi a dopo le 14, ma nessuno è stato cancellato. Si è inoltre registrato qualche disagio al Centro prelievi dell'ospedale Papa Giovanni XXIII per lo sciopero di medici e infermieri, mentre non è ancora nota l'adesione alla mobilitazione dei lavoratori della scuola.
Nel settore della funzione pubblica, a Bergamo per gli asili nido hanno incrociato le braccia 42 lavoratori su 70, con due nidi aperti, due con metà stanze aperte e le altre chiuse, un paio chiusi. L'adesione ad ATS Bergamo per i servizi farmaceutici è stata del 90 per cento, negli ambulatori di Humanitas Castelli del cento per cento, i Centri diurni disabili di Spirano e Verdello Coop Itaca sono rimasti chiusi, l'Endoscopia della Clinica San Marco di Zingonia è rimasta chiusa, così come al Papa Giovanni il servizio di terapia occupazionale e il presidio di Mozzo dell'azienda ospedaliera.
Per commercio e servizi all'Op Oasi (produzione Bonduelle) si è registrata un'adesione pari al 70 per cento, così come tra i somministrati, stessa percentuale alla Leroy Merlin Curno, mentre alla Lidl di Osio Sotto all'80 per cento. A Eda servizi (appalti biblioteche di Bergamo) al 55 per cento, Work service (multiservizi ) appalto Euro Service di Ciserano adesione completa dei lavoratori, al Carrefour di Caravaggio al 50 per cento.
Per i chimici, tessili, gomma-plastica alla Carvico al 50 per cento, all'Euro Pizzi 50 per cento. Nell'industria alimentare alla Sigmar è stata al 70 per cento, alla Sanpellegrino al 50 per cento e alla Fine Foods al 40 per cento. Nell'edilizia impianti fissi alla Heidelberg Cements (ex Italcementi) di Calusco d'Adda 50 per cento. All'Università il personale tecnico e amministrativo ha aderito per il 40 per cento, nella cartotecnica alla Neodecortech l'adesione al 55 per cento (nell’unico reparto che non è in cassa ordinaria).
Alleanza Verdi Sinistra in piazza con i lavoratori
Tra la politica, un primo commento alla manifestazione di questa giornata è arrivata da Alleanza Verdi Sinistra di Bergamo.
"Siamo in piazza al fianco di lavoratori, lavoratrici e sindacati - hanno dichiarato -. Contro la manovra del governo Meloni che colpisce i più deboli, taglia i servizi e restringe diritti, mentre butta soldi in armi e spesa militare, senza alcun atto concreto per le famiglie che subiscono aumenti ingiusti. Fra salari che crollano del 5,7 per cento al Sud e del 4,5 per cento al centro-nord e prezzi che non accennano a diminuire, affitti insostenibili e contratti precari, il governo si disinteressa di tutto il resto, anche dei Comuni, colpiti da un indegno patto di stabilità che li obbligherà a tagliare servizi essenziali".
La protesta a Monza
Migliaia di persone in strada anche a Monza. Come riporta Prima Monza, l'adesione è stata massiccia.
Soddisfatti i sindacati:
"Iniziano ad arrivare i primi numeri di adesione allo sciopero e in alcune aziende metalmeccaniche della Brianza siamo oltre il 90% di adesione tra gli operai e oltre il 50% tra gli impiegati - fa sapere il sindacato. Alla Trillium Gabbioneta ha aderito oltre il 95% degli operai, alla Edim di Villasanta oltre il 70%, Ocv, azienda del vetro di Besana in Brianza, 85% di adesioni nel primo turno di lavoro. Nelle aziende tessili è stato, invece, registrato un dato parziale del 30% di adesione. Questi i primi dati brianzoli".
Lo sciopero a Lecco
Una adesione più che massiccia con una presenza di lavoratori che non si vedeva da tempo anche a Lecco. Sono stati circa 1000 i manifestanti che oggi, venerdì 29 novembre, non solo hanno aderito allo sciopero generale indetto a da Cgil e Uil per protestare contro la manovra economica del Governo, ma hanno anche partecipato alla manifestazione promossa da CGIL Lecco e Uil del Lario.
Bandiere rosse e blu, striscioni e slogan hanno colorato la città di Lecco e un lungo serpentone umano, partito dalla zona di Largo Caleotto, ha sfilato lungo le vie del centro per poi approdare in piazza Diaz, davanti alle sede del Comune. In piazza, accanto a sindacalisti e lavoratori, anche l'assessore lecchese Emanuele Manzoni, il consigliere comunale Alberto Anghileri e il senatore Tino Magni.
"I lavori oggi scioperano per contestare le scelte economiche fatte in una Legge di Bilancio che parla solo di austerità, non affronta il problema dei salari, del recupero del potere di acquisto dei lavoratori - ha sottolineato il parlamentare, come racconta Prima Lecco - Non si affronta il problema della sanità, non viene stanziato nulla in più rispetto agli scorsi anni per affrontare il problema delle liste d'attesa. Noi come Sinistra e Verdi siamo qui non solo a portare la nostra solidarietà ai lavoratori, ma anche il nostro impegno".
Presenti anche i militanti del Pd Lecco:
"Oggi abbiamo preso parte alla manifestazione organizzata in occasione dello sciopero generale dei lavoratori e delle lavoratrici. L'aumento dei salari, il contrasto alla precarietà e al lavoro nero, l'aumento delle risorse destinate ai servizi pubblici sono alcune delle azioni che riteniamo fondamentali per il nostro Paese, ma rispetto alle quali il Governo sta agendo controcorrente, così come emerge chiaramente nella manovra di bilancio proposta. La crescita e lo sviluppo della nostra società richiede necessariamente un netto miglioramento delle condizioni in cui versano i lavoratori e le lavoratrici. È in questa prospettiva che vogliamo tendere la nostra azione politica, oggi e sempre".
I dati, seppur parziali dell'adesione allo sciopero parlano di un successo sul territorio dell'iniziativa delle due sigle sindacali: in aziende come Alla Itla Bonati, Puricelli, Officine Lafranconi, Novacart e Calvi l'astensione ha raggiunto percentuali del 90%. Medesima percentuale al primo turno della Fiocchi Munizioni (con una previsione del 100% al turno notturno). 80% alla Carcano, alla Gilardoni Vittorio, così come alla IHI e Adda Ondulati.
In cinquemila a Brescia
Altissima la mobilitazione anche a Brescia.
I dati riportati da Prima Brescia:
- Alfa Derivati 100% tra gli operai,
- Alfa Acciai 65%,
- Lonati 70%,
- Leonardo e Leonardo Logistic 80%,
- Streparava di Adro 80%,
- Lanfranchi di Palazzolo 75%,
- Sabaf di Oapitaletto70%,
- Eural Gnutti di Rovato e Gnutti Transfer di Ospitaletto 65%,
- Mg di Castegnato 70%,
- Sepal di Lograto 50%,
- gruppo Metra di Rodengo Saiano 90%,
- Ori Martin Ospitaletto e Metalsistem di Gussago 80%,
- Industrie Saleri Italo di Lumezzane Sil 80%,
- Prodotti Baumann di Brescia 90%,
- Camozzi di Lumezzane e Villa Carcina 80% in produzione,
- Ghidini Trafilerie di Lumezzane 90%,
- Tanfoglio Flli di Gardone Val Trompia 90%,
- Redaelli Tecna di Gardone Val Trompia 100% in produzione,
- Metal Work dI Concesio 80%,
- Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia 80%,
- Beretta di Gardone Val Trompia 85%,
- Iro di Odolo 85%,
- Acciaierie Venete Odolo 65%,
- Metalfer di Roè Volciano 70%,
- Cavagna Group di Ponte San Marco, Biticino Muscoline e Camozzi di Polpenazze 80%,
- IMP Pasotti di Pompiano 95%,
- Zincatura Bresciana di Verolanuova 80%,
- Sgm Tools di Brescia 70%,
- Modine di Pontevico 90%,
- Sk Wellman Orzinuovi 80%,
- Eural Gnutti di Pontevico 80%,
- Foma di Pralboino e FMB di Pavone Mella 60%,
- Italfond Bagnolo Mella 90%
- Tiemme Raccorderie di Castegnato 60%.