Escherichia coli nel puzzone di Moena: i prodotti e i lotti ritirati (da non mangiare)
Terza allerta in pochi giorni per lo stesso rischio. Fate attenzione se l'avete acquistato
Terza allerta in pochi giorni per rischio di presenza di Escherichia coli nel formaggio, con tanto di ritiro cautelativo. Si tratta in questa occasione di numerosi lotti di puzzone di Moena di Predazzo e Moena Dop.
Escherichia coli nel formaggio: i prodotti e i lotti ritirati
Il formaggio oggetto del richiamo del Ministero della Salute (clicca qui per il richiamo integrale) è stato prodotto dal Caseificio sociale di Predazzo e Moena Sca nello stabilimento di Predazzo, in provincia di Trento, ed è venduto in confezioni da 90 grammi.
Di seguito tutti i lotti richiamati:
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Questi invece i lotti ritirati all'inizio della settimana:
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Nei giorni scorsi, un'altra allerta aveva riguardato lo stesso caseificio, con numerosi lotti di saporito della Val di Fassa grande e piccolo.
A far scattare l'allarme era stata l'intossicazione di una bimba di Cortina. Come racconta Prima Belluno, la piccola si è sentita male dopo aver mangiato il formaggio ed è stata ricoverata.
In un primo momento le sue condizioni sembravano serie, poi la situazione è progressivamente migliorata sino alle dimissioni.
Cosa fare se lo avete acquistato
Come sempre l'indicazione è di controllare il numero di lotto (tutti gli altri si possono consumare senza rischi) e nel caso corrisponda a quello oggetto del richiamo evitare di consumarlo e riportarlo presso il punto vendita dove avete effettuato l'acquisto per chiedere il rimborso o la sostituzione.
Cosa è l'Escherichia coli STEC
L'Escherichia coli è un germe appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, famiglia che include un numero ampio di specie batteriche, il cui habitat naturale è rappresentato dall’intestino dell’uomo e di ALCUNIanimali. Alcuni ceppi di Escherichia coli, definiti “produttori di Shiga-Tossina” o “verocitotossici” (STEC o VTEC), sono agenti zoonosici in grado di produrre tossine pericolose per la salute umana, inducendo una grave forma di diarrea emorragica.
Inoltre, una possibile complicazione (5-10% dei casi) a seguito di una infezione da STEC, frequente soprattutto nei bambini, è la sindrome emolitica-uremica (SEU), malattia che si caratterizza per una grave insufficienza renale acuta (spesso è necessario ricorrere alla dialisi), oltre che da anemia e piastrinopenia (ridotto numero di piastrine) e che in alcuni casi (circa il 20%)si rivela fatale. Gli STEC possono appartenere a differenti sierotipi (ne esistono più di un centinaio), ma la gran parte dei casi di infezione riportati nell’uomo risultano causati da E. coli appartenenti a 5 sierotipi (O157, O26, O111, O103 e O145).
I bovini rappresentano il più importante serbatoio naturale di STEC, frequentemente presenti anche in altri ruminanti domestici e selvatici (pecore, capre, cervi, caprioli, ecc), spesso senza causare alcun sintomo di malattia evidente.