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Airbag a rischio esplosione: l'elenco aggiornato delle auto e delle targhe dei veicoli a rischio (da non guidare)

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato l'elenco dei veicoli da non guidare

Airbag a rischio esplosione: l'elenco aggiornato delle auto e delle targhe dei veicoli a rischio (da non guidare)
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Decine di migliaia di auto a rischio, con airbag Takata che potrebbero esplodere. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti martedì 26 novembre 2024 ha fatto il punto sulla campagna di richiamo, sollecitando i proprietari delle auto coinvolte a non circolare sui veicoli in questione e a rivolgersi alle case automobilistiche per la riparazione.

Airbag pericolosi: richiamate migliaia di auto

Come molti sapranno, alcuni veicoli Citroen, in particolare per i modelli C3 e DS3, presentano degli airbag difettosi, prodotti dal fornitore Takata, per i quali è stata avviata una campagna di richiamo.

Finora la campagna ha portato alla riparazione di circa 87.000 veicoli, pari a circa il 47% di quelli su cui potrebbero essere stati montati gli airbag difettosi. Per questo motivo, il Ministero raccomanda ai possessori dei modelli segnalati di non utilizzare la propria automobile ed avviare la procedura di check-in (a disposizione sul sito Internet https://www.citroen.it/post-vendita/campagne-di-richiamo.html) offerta dalla casa produttrice.

Per facilitare i possessori, si riportano gli elenchi delle targhe e numeri di telaio di Citroen C3 e Citroen DS3 non ancora riparati.

L'elenco dei veicoli a rischio: le Citroen C3

L'elenco dei veicoli a rischio: le DS3

Cosa fare se la vostra auto è tra quelle richiamate

Se la vostra auto è tra quelle richiamate, ecco cosa dovete fare per registrarvi alla campagna “stop-drive”:

  • utilizzate il QR code presente sulle lettere cartacee inviate ai clienti;
  • accedete al sito web (qui il link) dove è sufficiente inserire il numero di telaio;
  • chiamate il servizio di assistenza al numero verde 800598942;
  • contattate il concessionario Citroen di fiducia.

Campagna intensificata

Citroen ha ora intensificato la campagna dei richiami:

"Come indicato nei precedenti avvisi sulla sicurezza, ricordiamo che le sostanze chimiche presenti nei suddetti gonfiatori possono deteriorarsi nel tempo, esponendo il guidatore e il passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggio dell’airbag con troppa forza in caso di incidente, in grado di causare lesioni gravi o mortali", queste le parole della casa francese.

La nota di Stellantis

I veicoli interessati sono i modelli Citroën C3 e DS 3 fabbricati tra il 2009 e il 2019 che montano airbag Takata (società nel frattempo fallita):

"Dopo aver identificato un potenziale rischio in aree geografiche con climi caldi e umidi, abbiamo lanciato una campagna di richiamo nel 2020, in consultazione con le autorità locali. Ciò ha riguardato in particolare i dipartimenti e territori d’oltremare. Oggi, essendo fallita la società Takata, Stellantis si approvvigiona da un altro fornitore per sostituire tutte queste parti potenzialmente difettose".

"Chiediamo a tutti i proprietari di questi veicoli - recita una nota della società -  di smettere immediatamente di guidare questi veicoli e di verificare con i concessionari o con l’ufficio dedicato call center se il veicolo è interessato da questa campagna e per tutti coloro che hanno ricevuto una lettera di registrarsi sul sito indicato, per rispondere al questionario proposto al fine di qualificare correttamente il livello di emergenza e il bisogno di mobilità di ciascun cliente. I possessori di C3 e DS 3 potranno saperne di più visitando i siti dei marchi".

Airbag difettosi: come avere l'auto sostitutiva

Stellantis, inoltre, ha messo a disposizione un parco di veicoli sostitutivi per coloro che ne avessero bisogno.

 “I proprietari e i possessori dei veicoli Citroën C3 e DS3 interessati dalla campagna di richiamo, che ne facciano richiesta, hanno la possibilità di disporre di una vettura di cortesia gratuita per l’intera durata dell’attività di sostituzione dell’airbag Takata”.

Airbag che esplodono: la class action

Intanto si muovono anche le associazioni di consumatori e dinanzi al Tribunale Civile di Torino è stata attivata la class action contro PSA Groupe Italia e Stellantis, con la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali da indisponibilità del veicolo "calcolati in 30 euro per ogni giorno di non utilizzo dell’auto, e non patrimoniali calcolati in 1.500 euro per il turbamento psichico causato dalla scoperta di un dispositivo potenzialmente letale".

A promuovere l’azione legale sono CodaconsAdusbef e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, una iniziativa volta a far ottenere un risarcimento ai singoli proprietari delle auto, e parallela al provvedimento per inibitoria dello scorso 11 ottobre con cui i giudici torinesi hanno condannato Psa a sostituire immediatamente entro il 31 gennaio 2025 l’airbag difettoso a tutte le auto coinvolte, con forti penali in caso di inottemperanza.

Martina Guzzi, vittima degli airbag difettosi Takata

In Italia è stato anche certificato un caso di morte dovuta al malfunzionamento degli airbag Takata. Si tratta di Martina Guzzi, 24 anni, che fu coinvolta in un terribile incidente frontale il 28 maggio 2024. Ma più che l'impatto con un altro veicolo, secondo i consulenti della Procura, a ucciderla sarebbe stato il malfunzionamento del sistema di sicurezza.

Martina Guzzi

"Si esclude altra lesività traumatica riconducibile all’incidente in cui è rimasta coinvolta la signora Guzzi Martina. Dal punto di vista medico legale si può concludere che la sua morte sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco".

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