In Italia 463mila malati non posso pagarsi i farmaci, 102mila minori senza cure
Il report "Tra le crepe dell’universalismo - Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia", curato dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, mette in evidenza le crescenti difficoltà di accesso alla salute per molti italiani
Nel 2024, 463 mila persone si sono rivolte a organizzazioni assistenziali convenzionate con il Banco Farmaceutico per ottenere farmaci e cure gratuite, un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Il dato, tratto dal report Tra le crepe dell’universalismo - Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia, curato dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, mette in evidenza le crescenti difficoltà di accesso alla salute per molti italiani. Il rapporto è stato presentato mercoledì 27 novembre 2024, alla Camera dei Deputati.
Famiglie italiane e spesa farmaceutica: una crescita insostenibile
La spesa farmaceutica delle famiglie ha raggiunto livelli record, aumentando di 731 milioni di euro in un solo anno, passando dai 9,91 miliardi di euro del 2022 ai 10,65 miliardi del 2023. Dal 2017 al 2023, l’aumento complessivo è stato di 2,576 miliardi di euro, pari al +31,9%. Questo impatto economico grava su tutti, ma soprattutto sugli uomini (54% del campione) e sugli adulti tra i 18 e i 64 anni (58%).
Fra coloro che vivono in condizioni di povertà sanitaria, il 25% sono minori, pari a 102 mila bambini e ragazzi.
Anche chi non è povero rinuncia alle cure
La difficoltà di accesso alle cure non riguarda solo le famiglie in condizioni di povertà assoluta. Nel 2023, circa 4 milioni e mezzo di famiglie hanno cercato di ridurre le spese sanitarie, secondo i dati Istat. Tra queste, 678 mila famiglie si trovano in condizioni di povertà assoluta, coinvolgendo circa 1 milione 765 mila persone, mentre altre 3 milioni 744 mila famiglie appartengono a fasce non povere.
Le strategie per contenere i costi includono il rinvio o la rinuncia a visite specialistiche, accertamenti o cure essenziali. Il Banco Farmaceutico segnala che ben 3 milioni 369 mila famiglie hanno rinunciato almeno una volta alle cure nel corso dell’anno. Questo fenomeno interessa il 24,5% delle famiglie povere e il 12,8% di quelle non povere, con 536 mila famiglie indigenti particolarmente a rischio di un peggioramento della salute.
I farmaci: un costo sempre più elevato
Secondo il Rapporto OsMed 2023, curato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), le famiglie italiane continuano a spendere cifre significative per i farmaci. Oltre all’incremento di 731 milioni di euro registrato nel 2023, il rapporto sottolinea che la spesa farmaceutica a carico delle famiglie include sia i farmaci da banco, pagati interamente, sia i ticket per quelli prescritti, salvo esenzioni. Anche le famiglie in condizioni di difficoltà economica devono affrontare queste spese, aggravando ulteriormente la loro situazione.
Il Servizio Sanitario Nazionale e il ruolo del Terzo settore
La crescente povertà sanitaria rappresenta una minaccia per l’universalismo del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico ETS, sottolinea che la collaborazione tra organizzazioni non profit, farmacisti, medici, aziende, cittadini e istituzioni è essenziale per affrontare queste sfide. Tale rete non solo garantisce cure mediche e farmacologiche, ma risponde anche al bisogno di accoglienza e sostegno delle persone più fragili.
Il Terzo settore, evidenzia Daniotti, sta diventando un pilastro fondamentale per garantire la sostenibilità del SSN, un sistema che rischia di perdere il suo carattere universale se non verranno affrontate con urgenza le disparità crescenti.