A due anni dall'omicidio di Alice Neri, una supertestimone: "Gaaloul abusò su di me nello stesso luogo dove fu trovata lei"
Colpo di scena clamoroso nel processo contro il trentenne tunisino accusato d'aver ucciso la giovane mamma e aver dato fuoco al suo corpo
Nuove rivelazioni sull'omicidio di Alice Neri, la 32enne di Ravarino trovata morta ai laghetti di Concordia, provincia di Modena, due anni fa. Un luogo che, secondo quanto emerso in tribunale, sarebbe stato scenario di un altro episodio inquietante legato a Mohamed Gaaloul, il trentenne tunisino ritenuto responsabile della morte della giovane donna. Una testimone chiave ha riferito che il 31enne tunisino, prima del tragico evento, l’avrebbe costretta a subire un abuso sessuale proprio nello stesso luogo in cui è stato rinvenuto il corpo di Alice.
Alice Neri: una testimone accusa Gaaloul di violenza sessuale
Come riporta la Gazzetta di Parma, durante l’udienza di ieri, 19 novembre 2024, presso la Corte d’Assise, la donna ha risposto alle domande dei pubblici ministeri Giuseppe Amara e Claudia Natalini, raccontando dettagli su tre episodi avvenuti tra agosto e ottobre 2022. Secondo la testimonianza, Gaaloul l’avrebbe obbligata a un rapporto sessuale orale all’interno di un’auto parcheggiata ai laghetti. In un’altra occasione, l’imputato avrebbe minacciato di divulgare un video intimo se lei non avesse ceduto a ulteriori richieste. Infine, la testimone ha riferito di un altro abuso avvenuto nella sua abitazione.
La donna, identificata dagli inquirenti come vittima di un tentativo di estorsione da parte di Gaaloul, ha offerto un racconto che potrebbe influire significativamente sulla valutazione della personalità e delle intenzioni dell’imputato, soprattutto in relazione all’omicidio di Alice Neri.
L'accusa: "Un quadro sempre più drammatico"
L’avvocato Cosimo Zaccaria, che rappresenta la madre di Alice come parte civile, ha sottolineato la gravità delle nuove accuse:
"Le prove si stringono sempre di più contro Gaaloul. È evidente che il luogo in cui Alice è stata barbaramente uccisa era già teatro di atti violenti. Questo aggiunge ulteriore dolore ai familiari, già provati dall’anniversario imminente del femminicidio".
La difesa respinge le accuse
Dal canto suo, l’avvocato difensore di Gaaloul, Roberto Ghini, ha contestato con forza le dichiarazioni della testimone, definendole inesatte e fuorvianti:
"Affermare che si sia trattato di un abuso è una falsificazione dei fatti. La testimone non ha mai sporto denuncia contro il mio assistito e ha continuato a frequentarlo anche nei giorni successivi agli episodi riferiti".
Ghini ha inoltre negato che ci siano state richieste di denaro, invitando a valutare le dichiarazioni con maggiore cautela durante il controesame.
Prossimi sviluppi attesi
Mentre il processo prosegue, le nuove accuse alimentano il dibattito sul caso. La testimonianza potrebbe rappresentare un elemento cruciale per la ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte di Alice Neri. La Corte d’Assise sarà chiamata a esaminare con attenzione le dichiarazioni e a confrontarle con le altre prove già raccolte.
Il delitto
Alice Neri venne accoltellata a morte nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022. Il suo corpo carbonizzato fu ritrovato nel baule della sua auto data alle fiamme nelle campagne di Fossa Concordia, nel Modenese.
E' in corso il processo contro l'unico imputato, l'allora 31enne Mohamed Gaaloul. L'uomo è accusato di omicidio aggravato, violenza sessuale e distruzione di cadavere. Secondo l'accusa, la sera del delitto il 31enne avrebbe incontrato Alice alle 3.40, sarebbe salito a bordo della vettura della ragazza e l'avrebbe uccisa poco dopo. I pubblici ministeri sostengono che Gaaloul abbia colpito Neri con diversi colpi di arma bianca nel corso di un tentativo di violenza sessuale. Poi avrebbe chiuso il cadavere nel bagagliaio e gli avrebbe dato fuoco. La sentenza è attesa per la primavera.
Alice era sposata con Nicholas Negrini, la loro bimba, oggi, ha sei anni.