Esce dal carcere e trova casa: dopo un giorno di convivenza uccide il coinquilino
Marco Viti, 48 anni, al culmine di una lite ha ucciso a coltellate Paolo Gamba, 44, che lo aveva ospitato in casa sua
Uscito dal carcere e si è trovato una nuova casa, ma la convivenza non si è rivelata per nulla facile. E alla prima discussione, dopo poche ore di vita insieme, ha impugnato un coltello e ucciso il coinquilino. Una vicenda shock a Cremona.
Uccide il coinquilino conosciuto il giorno prima
L'allarme, come racconta Prima Cremona, è scattato nel pomeriggio di lunedì 28 ottobre 2024. Intorno alle 15, Marco Viti, 48 anni, ha chiamato il 118:
L’uomo, con un passato segnato da dipendenze e detenzioni, aveva da poco lasciato il carcere di Ca’ del Ferro e si trovava da un solo giorno nell’appartamento della vittima, Paolo Gamba, 44 anni, nel quartiere di Borgo Loreto a Cremona.
Inutili i soccorsi
All’arrivo delle forze dell’ordine sul posto, Viti ha indicato agli agenti il corpo del suo coinquilino, riverso a terra e colpito da numerose coltellate. Nonostante l’intervento dei soccorritori, per Gamba non c’era più nulla da fare: era già deceduto.
Viti, visibilmente scosso, ha spiegato agli agenti di essere stato coinvolto in una lite culminata in tragedia. Dopo un lieve malore, è stato sottoposto a controlli medici, ma poi ha seguito gli agenti al commissariato, dove è stato ascoltato dagli inquirenti.
Era uscito dal carcere solo dieci giorni fa
Durante il primo interrogatorio, Viti ha raccontato di essere uscito dal carcere solo dieci giorni prima, dopo aver scontato una condanna per spaccio di droga.
Paolo Gamba, che gli aveva offerto ospitalità, era entrato in contatto con lui appena un giorno prima della tragedia. La convivenza, però, è presto degenerata: i due avrebbero avuto una discussione accesa.
La situazione sarebbe poi sfuggita di mano quando Viti, in preda alla furia, ha impugnato un coltello dalla cucina e si è scagliato contro il coinquilino. La violenza del gesto non ha lasciato scampo a Gamba, che è stato colpito ripetutamente fino a perdere la vita.
La chiamata ai soccorsi
Solo dopo essersi reso conto dell’atto compiuto, Marco Viti ha chiamato i soccorsi, confessando quanto accaduto. La polizia è ora al lavoro per chiarire i dettagli dell’accaduto, ma resta il tragico epilogo di un breve tentativo di reinserimento che si è trasformato in tragedia.
Bisogna aiutare quest'uomo bisognoso di aiuto quindi dargli unasedia possibilmente elettrica
bene,così ritorna in carcere spero per sempre,una risorsa che non cambia il mondo,sta bene in carcere