L'analisi del voto

Elezioni regionali 2024: il "sindaco dei liguri" Bucci più forte dello scandalo Toti

Renzi duro: "Bastavano i miei voti per far vincere Orlando"

Elezioni regionali 2024: il "sindaco dei liguri" Bucci più forte dello scandalo Toti
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E' passata la nottata. E' l'ora delle analisi, delle feste, dei processi, in alcuni casi forse addirittura della resa dei conti.

Perché l'esito delle Regionali in Liguria non potrà non avere strascichi o far nascere dibattiti e considerazioni.

Chi ha vinto, chi ha perso, le feste, i processi

Ha vinto Marco Bucci, dunque. Il candidato del Centrodestra, ormai ex sindaco di Genova (a questo punto si voterà a giugno nel capoluogo) che ha già detto, sia durante la campagna elettorale sia ieri dopo l'esito del voto, che vorrà essere chiamato il "sindaco dei liguri".

Ha vinto il Centrodestra che, come hanno osservato autorevoli commentatori già questa mattina, bene o male da ormai 30 anni si presenta con lo stessa formazione e un programma (condivisibile o meno, è chiaro) di coalizione.

Ha perso (ma forse lui personalmente no) Andrea Orlando, ex ministro e già tre volte parlamentare.

Ha perso il Campo Largo (e chissà che questa definizione venga messa nel cassetto definitivamente), dimostrazione che la "grande ammucchiata" che se litigiosa (Conte contro Grillo nel Movimento 5 Stelle) e perde i pezzi (il veto contro Renzi e Italia Viva e l'arruolamento in corsa di Carlo Calenda e Azione) non ha forse ragion d'essere.

Il voto in Liguria, l'analisi oltre il semplice risultato finale

E del resto proprio Conte e Calenda da tempo ammoniscono che non basta raggrupparsi in più forze possibili se non ci sono contenuti e un programma comune da portare avanti.

Anche se va detto come, ed è ancora opinione comune di molti commentatori, il Centrosinistra sia riuscito a sbagliare quello che è stato descritto come "un gol a porta vuota". 

Le vicissitudini giudiziarie che avevano costretto il governatore Giovanni Toti a dimettersi, un po' di malcontento riguardo tanti, tantissimi cantieri aperti e senza troppe certezze soprattutto nel capoluogo, ma in generale in tutta la Regione sembravano aver spianato la strada alla "rivincita" di Orlando.

Ma così non è stato. I litigi tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo (quest'ultimo ha tra l'altro ammesso di non essere andato a votare) rappresentano uno degli autogol più clamorosi che si potessero fare a poche ore dal voto.

Il risultato è che il Movimento 5 Stelle in questa tornata elettorale è praticamente scomparso, sceso sotto il 5% (4,56%).

Tanto che proprio Marco Bucci ieri sera in conferenza stampa ha detto e lo ha ribadito anche questa mattina a Radio24:

"Se fossi Orlando farei a Conte e Grillo un mazzo così. Come si fa a litigare a poche ore dalle elezioni?".

Il resto lo hanno fatto il veto a Renzi e in fondo anche quel clima di scettiscismo che accompagnato la candidatura di Orlando, inizialmente sostenuto convintamente dal solo vicesegretario del Pd Stefano Bonaccini e nei mesi scorsi fortemente osteggiato dall'ex senatrice Pd ed ex segretaria regionale della Cisl Annamaria Furlan.

Chi ha vinto e chi ha perso, Pd e Fdi, i casi Genova e Imperia

Ma in fondo Andrea Orlando ha di che riflettere. E non solo sulla diatriba tra Conte e Grillo.

Perché ad esempio chi ha visto nella maggiore affluenza a Genova un verosimile credito di Bucci verso i suoi cittadini è rimasto spiazzato.

Perché nel capoluogo il candidato del Centrosinistra ha vinto abbastanza nettamente (e a sorpresa) con circa 7mila voti e il 49% contro il 47%. 

Numeri che ora rilanceranno clamorosamente la questione sulle Comunali di Giugno e chissà che Orlando non si stia mordendo ora le mani per un'eventuale corsa a sindaco che ora è "bruciata".

Ma fuori dal capoluogo c'è evidentemente il caso o "fenomeno" Imperia. Ovvero il "regno" di Claudio Scajola, sindaco della città e presidente della Provincia.

Qui grazie all'impegno dell'ex ministro Bucci ha preso il 60% delle preferenze (con Forza Italia al 17,85%) contro il 35% di Orlando.

Ma considerazioni vanno fatte infine sui due maggiori competitors nelle diverse coalizioni: Fratelli d'Italia e Partito democratico.

Il partito della presidente del Consiglio ha preso una sonora sconfitta, quasi raddoppiata nei voti dai dem: 15,08% contro il 28,47%.

Inevitabile una riflessione anche se è forse presto per far scattare un campanello d'allarme.

La prima riflessione è che come spesso accade (ne sa qualcosa la Lega) dietro la figura del leader (in questo caso Giorgia Meloni) molte volte non c'è una proposta abbastanza autorevole e credibile anche poi sui territori.

La seconda è che agli osservatori più attenti non sfugge il fatto che FdI attraverso il presidente del Consiglio stia portando avanti un'azione di un certo livello agli occhi dell'Europa e del mondo, ma sembra essere "divisa" in alcune sue componenti, sia a livello territoriale sia come "correnti".

Le liste civiche pro Bucci, gli altri, il Pd e l'astensione

Che far scattare un campanello d'allarme sia forse prematuro è legato al fatto che, trattandosi di elezioni locali, un impatto importante sulle urne lo hanno avuto due liste civiche a sostegno di Bucci: Orgoglio Liguria che ha raccolto il 5,7% e soprattutto Bucci Presidente vince Liguria con quasi il 10%.

Nella sconfitta canta vittoria il Partito democratico. Con oltre il 28% delle preferenze parrebbe proprio così, ma sul consenso dem pesano i litigi nel M5S e il veto a Renzi (ex segretario Pd).

Una serie di circostanze che di fatto hanno portato il Pd a catalizzare il voto di chi ha sostenuto Orlando.

Nella coalizione di Centrodestra, tengono poi Lega e Forza Italia. Il partito di Salvini ha raccolto l'8,47% mentre gli azzurri il 7,98%.

Infine, come detto, come ormai da numerose tornate elettorali nazionali e locali (per non parlare di quelle referendarie) pesa il dato dell'astensione, di chi per "protesta" o disaffezione verso la Politica e le Istituzioni non va a votare.

In questo caso l'affluenza si è fermata al 45,97% degli aventi diritto. 

I commenti

Esulta come era prevedibile il Centrodestra. Tutti e tre i leader hanno subito manifestato la loro soddisfazione e si sono congratulati con Bucci.

A partire da Giorgia Meloni:

"Buongiorno Italia. Il segnale di fiducia ricevuto dai cittadini in Liguria ci dà ancora più forza per proseguire in questa direzione, sempre al servizio degli italiani. Avanti insieme, con entusiasmo e determinazione, per costruire un futuro di concretezza e risultati per la nostra Nazione".

Giorgia Meloni con il neo governatore della Liguria Marco Bucci
Giorgia Meloni con il neo governatore della Liguria Marco Bucci

E ancora:

"Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria! Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti. Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri. Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia".

Da Matteo Salvini è invece arrivato un riferimento al voto anticipato nella Regione a causa delle dimissioni di Giovanni Toti:

"Giustizia è fatta. Vittoria del Centrodestra e ancora una sonora sconfitta della Sinistra".

Soddisfatto anche Antonio Tajani segretario nazionale di Forza Italia:

Il segretario di Fi Antonio Tajani con Marco Bucci
Il segretario di Fi Antonio Tajani con Marco Bucci

"Una grande vittoria di squadra, insperata fino a qualche mese fa! Vince il Buongoverno del centrodestra! Un ringraziamento speciale a tutti i candidati di Forza Italia, sono veramente orgoglioso di loro".

I commenti degli sconfitti

Tra gli sconfitti, da parte sua il segretario Pd Elly Schlein ha commentato:

Il segretario del Pd Elly Schlein
Il segretario del Pd Elly Schlein

"Il Pd ha dato il massimo, siamo al 28%. Siamo consapevoli che non basta, ma scontiamo anche le difficoltà degli altri. Speriamo che questo risultato faccia riflettere tutte le forze alternative alla destra. Abbiamo vinto a Genova e questo ci dà speranza per il futuro della città".

E ancora:

"Ringrazio Orlando che ha dato tutto e fatto una grande campagna elettorale. I voti che ha preso dimostrano che abbiamo perso di poco. Il Pd ha dato il massimo. Siamo il primo partito della Liguria doppiando il secondo che è Fdi, crescendo di più di 2 punti rispetto alle europee e di 9 dalle regionali del 2000 quanto però c’era stata una affluenza di 7 punti superiore. Il dato dell'affluenza è drammatico. È un problema per tutti ma lo è soprattutto per la sinistra".

E Giuseppe Conte ha ammesso il flop del Movimento 5 Stelle rigettando però le accuse sul veto a Renzi:

Il leader del M5S Giuseppe Conte
Il leader del M5S Giuseppe Conte

"Risultato M5S deludente, al di sotto aspettative. L'alleanza con Renzi avrebbe fatto perdere voti a M5S e coalizione. Congratulazioni e buon lavoro a Bucci, confidando che i liguri possano giovarsi di un governo all’altezza delle molteplici sfide che attendono la Regione".

Renzi duro: "Bastavano i miei voti per far vincere Orlando"

Matteo Renzi ha invece tuonato duramente proprio contro quella decisione di escludere Italia Viva dalla coalizione a sostegno di Orlando:

renzi open
Matteo Renzi durissimo contro Conte e il m5S

"Ha perso soprattutto chi concepisce la politica come uno scontro personale, come un insieme di antipatie e vendetta. Ha perso chi mette i veti. Ha perso chi non si preoccupa di vincere ma vuole solo escludere e odiare. Ha perso Giuseppe Conte, certo, e tutti quelli che con lui hanno alzato veti contro Italia Viva. Solo le mie preferenze personali delle Europee sarebbero bastate a cambiare l’esito della sfida, solo quelle. Aver messo un veto sulla comunità di Italia Viva ha portato il centrosinistra alla sconfitta. Senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi. Vedremo se qualcuno vorrà far tesoro di questa lezione".

Commenti
Adriano

Abbiamo perso la capacità di osservare e approfondire ciò che ci accade intorno. Le vergognose vicende che hanno visto protagonista il precedente presidente della regione Toti - che ancora oggi, nonostante abbia patteggiato (riconosciuto le proprie malefatte), pontifica da diversi pulpiti - i liguri hanno dato fiducia ancora alla coalizione di destra. Difficile comprenderne le ragioni, perché non abbiamo la forza di cambiare punendo i lestofanti?

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