Entra in ospedale con pistola, coltello e catena: gli infermieri si salvano grazie al pulsante anti-aggressione
E' accaduto a Legnano, nel Milanese: l'aggressore si è scagliato anche contro i Carabinieri prima di essere arrestato
Si è rivelato utile il pulsante anti-aggressioni. Un uomo è entrato all'ospedale di Legnano, provincia di Milano, armato di pistola, coltello e catena. E ha aggredito pure i Carabinieri, accorsi dopo l'allarme lanciato dagli infermieri con il nuovo strumento a disposizione dei sanitari per contrastare gli episodi di violenza sempre più frequenti negli ospedali.
In ospedale armato di tutto punto
E' entrato al Pronto soccorso e poi in un'altra area dell'ospedale di Legnano. Scene ad alta tensione quelle che si sono vissute la sera di lunedì 21 ottobre 2024, nel nosocomio legnanese. L'uomo, un 47enne di Parabiago, è entrato prima nel salone del Pronto soccorso per poi dirigersi nella zona del primo piano. Addosso aveva una pistola scacciacani calibro 9 con proiettile non esploso nel caricatore (e senza tappo rosso), un coltello e una catena.
L'allarme lanciato dagli infermieri con il "pulsante antiaggressione"
Come riporta Prima Milano Ovest, a dare l'allarme sono stati medici e infermieri che hanno pigiato il "pulsante anti- aggressione", che si trova sotto il bancone del triage, un bottone che rappresenta una delle novità anti-violenza sugli operatori attivato in ambito regionale e che è collegato con il 112. Sul posto sono arrivati in pochi istanti i Carabinieri della Compagnia di Legnano: l'uomo - che indossava anche dei guanti - ha opposto resistenza. Sono così arrivati anche i militari in rinforzo che l'hanno bloccato.
L'arresto
L'aggressore, che appariva in stato alterato ma era comunque lucido, pare stesse cercando qualcuno, molto probabilmente una persona che lo aveva aggredito qualche giorno prima. E' stato così arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma.
Adesso vengono aggrediti anche i veterinari
In Lombardia, nel 2023, sono stati segnalati 4.836 episodi di aggressione (dagli insulti alla violenza con arma). In regione sono 21 le strutture ospedaliere che hanno aderito e attivato il pulsante di allarme aggressione agli operatori sanitari.
E se di aggressioni a medici e infermieri purtroppo se ne parla sempre di più, i veterinari ci mancavano. Le immagini che arrivano da Napoli sono incredibili: al Dipartimento di Veterinaria dell'Università Federico II, una famiglia ha letteralmente preso d'assalto la Facoltà accusando il personale sanitario di aver ucciso il cane, che da qualche giorno era seguito dalla clinica universitaria.
All'improvviso, un gruppetto formato da sei-sette persone ha fatto irruzione nel chiostro minacciando e menando le mani contro tutti coloro che si paravano davanti. Il bilancio è di otto persone ferite, che sono andate in ospedale. Tra loro la direttrice della clinica, Monica Cutrignelli, il presidente dell'Ordine dei veterinari della provincia di Napoli, Luigi Navas, un medico veterinario, un borsista di ricerca, un addetto alla vigilanza, un addetto alla portineria e una studentessa. Arrestate quattro persone - due uomini e due donne - posti ai domiciliari in attesa di giudizio.