Listeria nel salame e salmonella nella luganega: i prodotti a rischio ritirati dal mercato
Se li avete acquistati non consumateli e riportateli al punto vendita per il rimborso
Ancora due richiami di prodotti alimentari a largo consumo da parte del Ministero della Salute. I prodotti a rischio sono un salame a rischio listeria e la luganega con il pericolo di salmonella.
In entrambi i casi il consiglio è di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita dove l'avete acquistato per il rimborso o la sostituzione (ricordiamo che a rischio sono solo i lotti indicati, mentre tutti gli altri dei medesimi marchi sono sicuri).
Listeria nel salame
Il primo richiamo da parte del produttore riguarda un lotto di Salame Adorino a marchio La bottega di Andò presso lo stabilimento di via Nerino Garbuio snc a Montignoso, in provincia di Massa e Carrara. Il rischio è quello della presenza di listeria.
Il prodotto in questione è venduto intero, sfuso in pezzatura da 300 grammi circa, con numero di lotto 2401203.
Listeria, di cosa parliamo
La Listeria monocytogenes è un batterio che resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti.
La gravità della sintomatologia in caso di assunzione varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.
Listeria: cosa fare per prevenire
Per prevenire è necessario prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti indicate in modo preciso nell'etichetta presente sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo.
L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce infatti il rischio di contrarre la malattia.
In particolare serve:
- lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette);
- conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi;
- cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta;
- non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo);
- non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.
Salmonella nella luganega
Il secondo richiamo riguarda un lotto di Luganega stagionata a marchio Meggio dal 1962 per possibile presenza di salmonella. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 200 grammi, con il numero di lotto 220824 e senza termine minimo di conservazione.
L’azienda Meggio Roberto & C. S.N.C. ha prodotto il lotto di Luganega nello stabilimento di via Pertega 9, Grigno, in provincia di Trento, (marchio di identificazione: IT 9-334 L CE).
Salmonella: cosa è e i rischi
La salmonellosi è una malattia infettiva che colpisce l'apparato digerente. Provocata dai batteri del genere salmonella, viene trasmessa attraverso l'ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto e si manifesta prevalentemente con nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.
In Europa la principale via di contaminazione dell’uomo è rappresentata dal consumo di alimenti contaminati:
- carne di pollo, tacchino e maiale
- molluschi bivalvi
- semi germogliati pronti al consumo
- uova e ovoprodotti
- prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo
- frutta e verdura crude.
Gli animali domestici quali cani, gatti, uccelli, roditori e rettili (iguane e tartarughe d’acqua) possono rappresentare, seppur raramente, una fonte di infezione per l’uomo.
Salmonella: i sintomi
I sintomi possono variare dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale (dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie e infezioni extra intestinali) soprattutto nei bambini, anziani e nei soggetti immunodepressi. I sintomi della malattia si manifestano comunemente tra le 12 e le 36 ore dall’ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. Solitamente la malattia ha un decorso benigno e autolimitante.