Da Prima Monza

Espone striscione contro la guerra a Gaza al mercato, multa da 430 euro all'apicoltore

La vicenda di Marco Borella, apicoltore comasco, che al mercato di Desio (Monza) ha ricevuto un verbale per lo striscione che porta in giro da due mesi

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Da qualche tempo sul banchetto che porta in giro per i mercati per vendere il suo miele, espone uno striscione di sostegno al popolo palestinese (“Stop bombing Gaza” e “Stop genocide”). Ma a Desio (Monza) lunedì 14 ottobre 2024, l'iniziativa di Marco Borella, apicoltore comasco dell’azienda agricola di Caslino al Piano “Api e Nanni”,  ha evidentemente dato fastidio a qualcuno, che ha chiamato i Carabinieri. Risultato: multa da 430 euro.

Apicoltore espone uno striscione contro la guerra a Gaza e viene multato

A raccontare la vicenda è lo stesso Borella in un audio che sta circolando in queste ore su varie chat e che vi proponiamo qui in maniera integrale:

“Qualcuno non ha gradito e ha chiamato i Carabinieri che mi hanno raggiunto al banchetto e mi hanno chiesto di rimuovere lo striscione che tengo lì da un paio di mesi perché ritenuto propaganda politica non autorizzata. Io mi sono rifiutato perché il messaggio è di pace, non viola i diritti di nessuno e non invita in alcun modo all’odio. Dopo il mio rifiuto, però, mi è stato fatto un verbale con una sanzione da 430 euro”.

“Credo che il significato politico di quanto successo sia molto grande e molto grave  perché è una repressione politica del dissenso, un modo per silenziare chi chiede la fine di questa guerra oscena e disumana. Resto convinto che il mio striscione non dovesse essere rimosso e, anzi, quando le persone si fermano a parlare è già un primo passo perché abbiamo bisogno che di quanto sta accadendo a Gaza se ne parli”.

La vicenda diventa politica

Ci è voluto pochissimo perché la questione uscisse dai confini di Desio e arrivasse sino in Parlamento. Come racconta Prima Monza, i primi a prendere posizione sono stati i segretari del Partito Democratico delle province di Monza e Brianza, e di Como Lorenzo Sala e Carla Gaiani.

“Un messaggio di pace – chiariscono i due provinciali dem - veicolato da chi non vuole restare in silenzio di fronte al massacro della guerra, da chi desidera e manifesta per la pace, da chi non vuole rimanere indifferente nel rispetto dell’opinione di tutti. E la reazione sarebbe quella di punirlo per presunta ‘propaganda politica non autorizzata’? Un atto davvero grave perché va a ledere la libertà di espressione e di pensiero di ognuno.  Un gesto umano, sociale prima ancora che politico, quello dell’ambulante, punito in maniera sconsiderata”.

“Come Federazioni del Partito Democratico di Monza e Brianza e di Como  condanniamo fortemente quanto accaduto. A Marco Borella e a quanti manifestano per la pace tutto il nostro supporto e la nostra solidarietà”.

In Consiglio provinciale

La questione è stata affrontata in Consiglio Provinciale nella seduta di martedì 15 ottobre 2024. In particolare da parte di Brianza Rete Comune e del suo capogruppo Vincenzo di Paolo che ha fatto un lungo intervento di taglio politico:

"Vicende come questa mettono in discussione la libertà di espressione, il desiderio di pace non è un crimine, siamo ancora liberi di poter dire Stop al genocidio".

"Non voglio in questa sede aprire una diatriba legale su cosa possa essere considerato messaggio politico non autorizzato" ha spiegato il consigliere di Brianza Rete Comune nel suo intervento. "La domanda che ci dobbiamo fare qui, in Consiglio Provinciale, è di natura politica e credo possa trovare un consenso unanime: vogliamo davvero ridurre gli spazi di espressione? Vogliamo davvero impedire alle persone di esprimere il loro pensiero? Vogliamo davvero che un messaggio contro le bombe sia considerato un problema? Un problema da multare?"

"Non possiamo permetterci di arrivare a questo livello - ha ribadito Di Paolo - perché vicende come queste mettono in discussione la libertà di espressione. Le bombe non ci appartengono. La guerra non ci appartiene. Il desiderio di pace non è un crimine. Possiamo essere ancora liberi di dire: stop al genocidio, stop ai bombardamenti su Gaza. Siamo solidali verso chi lo dice, verso chi ha esposto questo manifesto al mercato, e siamo ancora più solidali verso chi, in ogni parte del mondo, in questo momento sotto le bombe ci muore, e non ha la possibilità di discutere di cavilli burocratici, del rispetto o presunto mancato rispetto di una norma che disciplina la propaganda politica. Un privilegio, il nostro: la pace e la libertà, che faremmo bene a difendere insieme con forza."

"Difficile qui, oggi, pensare di poter riassumere la complessità di questioni come quelle che riguardano il conflitto in Israele e Palestina. Possiamo però dire – anzi, non possiamo omettere di dire – quello a cui continuiamo ad assistere in questi giorni con una brutalità e una ferocia che si fanno sempre più gravi. C’è una devastazione, una sopraffazione quotidiana, che colpisce il popolo palestinese e continua a fare vittime innocenti. Le vicende di questi ultimi giorni che riguardano il territorio libanese e i bombardamenti sulle forze dell'ONU aggravano ulteriormente la situazione."

"Cosa può esserci di più drammatico della guerra, cosa può esserci di più drammatico della morte" si è chiesto Di Paolo.
"Tra le tante testimonianze raccolte in questi duri mesi, mi hanno colpito le parole di una giovane donna palestinese, che vorrei riportarvi in tutta la loro desolazione: 'Non meritiamo di morire migliaia di volte prima di morire'. Ecco, forse più drammatica della morte, c’è l’angoscia di sentirsi morire migliaia di volte ogni giorno. Di fronte a tutto questo, possiamo continuare a scegliere di girarci dall’altra parte e guardare altrove. O possiamo provare a reagire, a lanciare un messaggio, una testimonianza. Come ha fatto l'apicoltore a Desio a cui va la nostra solidarietà."

Interrogazione parlamentare

Ma la vicenda va oltre, e presto arriverà anche a Roma. I senatori di Sinistra Italiana AVS Tino Magni e Giuseppe De Cristofaro hanno infatti presentato un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’Interno e al Ministero della Difesa.

Di seguito il testo integrale dell'interrogazione parlamentare:

"Da notizie di stampa si apprende che nella giornata del 14 ottobre u.s. a Desio, in Brianza, durante il mercato settimanale nell’Area Mercato Desio Sud in via Prati, Marco Borella, un apicoltore di Caslino d’Erba (CO) dell’azienda agricola 'Api e Nanni', che presenziava - munito di regolare licenza - con il suo banco al mercato, è stato multato per aver esposto uno striscione, apposto frontalmente sul banco di vendita, nel quale si leggevano le seguenti parole: 'Stop bombing Gaza Stop genocide';

la sanzione di 430 euro è stata contestata da due Carabinieri, i quali  inizialmente avrebbero intimato all’apicoltore di togliere lo striscione che a loro dire avrebbe costituito propaganda politica non autorizzata, mostrando sul cellulare all’uomo il testo del comma 4 bis dell'articolo 23 del Codice della Strada e paventando il rischio di sequestro del banco e di incorrere in sanzioni penali più gravi qualora avesse rifiutato la rimozione dello striscione. In seguito al rifiuto manifestato dall’apicoltore avrebbero telefonato e fatto intervenire un terzo collega di grado superiore, in presenza del quale, e sotto sua dettatura, uno dei primi due ha compilato il verbale, nel quale non si fa più riferimento al comma 4-bis ma ai commi 1 e 11 del suddetto articolo 23 C.d.S.

in sostanza quindi nel verbale sarebbero contestate più violazioni del Codice della Strada relative all’articolo 23 C.d.S. il quale impone il divieto di collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possano ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possano renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l'efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l'attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione. Il tutto nonostante il fatto che lo striscione fosse esposto alle spalle della strada e rivolto verso il centro del piazzale del mercato interdetto alla circolazione e che dunque in nessun modo possa aver turbato o distratto gli utenti della strada;

considerato che, se confermato, l’accaduto costituirebbe un pericoloso antecedente, rappresentando l’operato delle forze dell’ordine intervenute, un vero e proprio abuso di potere e nei confronti dell’apicolture si sarebbe verificata una pericolosa e inaccettabile limitazione al suo diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Evidente in tal caso la violazione degli articoli 2 e 21 della Costituzione;

considerato inoltre che, anche se l’uomo, come si apprende dai giornali, procedesse per vie legali e impugnasse vittoriosamente la sanzione comminata, difficilmente potrà tornare ad esporre lo striscione contestato liberamente e senza paura di una nuova sanzione;

a parere dell’interrogante, è opportuna una netta presa di distanza da parte delle Istituzioni competenti con riguardo a episodi, come quello accaduto a Desio, di palesi abusi di potere da parte delle forze dell’ordine in violazione ai diritti fondamentali costituzionali, come di certo è quello di manifestare liberamente il proprio pensiero politico.

Tutto ciò premesso e considerato, si chiede di sapere:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda di cui in premessa; se non ritenga opportuno intervenire nel caso descritto per verificare la legittimità dell’operato delle forze dell’ordine intervenute e nel caso siano accertate violazioni ai propri doveri professionali e/o un uso abnorme del potere pubblico, attivarsi affinché si intervenga nei loro confronti anche a livello disciplinare; come intenda intervenire per garantire nel Paese un clima di sereno confronto democratico nel quale a ciascun cittadino sia consentito di manifestare liberamente il proprio pensiero politico".

Flash mob a Desio

Intanto anche a Desio le associazioni si mobilitano. E' il caso di Desio Città Aperta che per giovedì 17 ottobre 2024, ha organizzato un flash mob in piazza Conciliazione alle 18. "Per il diritto di esprimere la nostra opinione" - si legge tra le motivazioni del flash mob. E ancora "In solidarietà a Marco Borella apicoltore multato al mercato di Desio per aver esposto questo striscione".

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