Israele attacca le postazioni Onu in cui operano i militari italiani, Crosetto: "Inaccettabile"
Coinvolti militari indonesiani che non sono in gravi condizioni. Prese di mira anche due basi del nostro esercito. Le reazioni
Un "autogol", una o un'abile mossa per mettere l'Onu con le spalle al muro?
Fatto sta che l'attacco di Israele alle postazioni dei "caschi blu" in Libano sta provocando un vero e proprio "terremoto" nei rapporti internazionali e nelle delicatissime dinamiche del Medio Oriente.
Il tutto mentre in un raid aereo in Cisgiordania è stato ucciso il capo supremo della jihad islamica palestinese.
In Italia però anche verso Israele il nostro Governo ha lanciato ufficialmente la sua protesta.
Nuovo attacco a postazioni Onu, feriti due soldati: uno è grave
Nel frattempo nella mattinata di oggi, venerdì 11 ottobre, è avvenuto un nuovo attacco a postazioni Onu.
La conferma è arrivata pochi minuti fa da fonti libanesi.
I due caschi blu feriti nel nuovo attacco ad una torretta di osservazione dell'Unifil a Naqoura, secondo quanto si apprende da fonti militari d'intelligence libanesi, sono di nazionalità cingalese.
Uno di loro sarebbe purtroppo in gravi condizioni. In questo caso non sarebbero però interessate postazioni italiane.
Il primo attacco, feriti due caschi blu indonesiani
Come detto la situazione era caratterizzata dallo stato d'allerta ormai da giorni. Ma l'ingresso delle truppe israeliani in Libano ha accentuato oltremodo la tensione.
Tanto che la consegna era di restare protetti, non uscire dalle basi e continuare a presidiare le postazioni.
Ma il paradosso è che mentre Israele aveva chiesto "campo libero" per non vedere intralciata la sua azione, proprio da Hezbollah era arrivata la raccomandazione alle proprie milizie che l'incolumità dei soldati Onu non fosse messa in pericolo.
Quando e dove è avvenuto il raid
Ma l'attacco alla fine è arrivato da Israele e il primo attacco, quello di venerdì 10 ottobre, è avvenuto nella serata di ieri. La notizia è arrivata poco dopo le 18.
Sono stati presi di mira il quartier generale delle Nazioni Unite a Naqura nel Libano del sud (dove appunto sono rimasti feriti due militari indonesiani) e due basi italiane: nella fattispecie, due postazioni a Labbouneh e Ras Naqoura che ospitano il contingente italiano.
Che cosa è l'Unifil, il contingente italiano
Fortunatamente nessuno dei nostri soldati ha riportato conseguenze fisiche.
Vale la pena ricordare che l'Italia che con circa 1.200 soldati schiera il contingente più numeroso dell'Unifil, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite.
Si tratta di una forza militare di interposizione delle Nazioni Unite istituita nel 1978 con due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il mandato è stato rinnovato più volte dal 1982 dopo il ritiro delle truppe israeliane dal Libano nel 2000 e in occasione dell'intervento in Libano nel 2006.
Da allora il mandato dell'Unifil viene rinnovato annualmente dal Consiglio di sicurezza Onu e il suo finanziamento è approvato sempre annualmente dall'Assemblea Generale.
La reazione dell'Italia, l'ira di Meloni e Crosetto
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha manifestato duramente la sua posizione durante una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze, e il Generale di Corpo d'Armata Giovanni Maria Iannucci, Capo di Gabinetto del Ministro:
"E' inaccettabile quanto sta accadendo nel Sud del Libano. Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra. Abbiamo comunque assicurato la piena e costruttiva collaborazione dell'Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale, anche se la sicurezza dei militari italiani schierati in Libano rimane una priorità assoluta".
Dura anche la reazione della premier Giorgia Meloni che in contatto con lo stesso Crosetto ha convocato l'ambasciatore di Israele, Jonathan Peled.
La nostra presidente del Consiglio gli ha espresso indignazione e gli ha presentato la protesta ufficiale del Governo a nome dell'intero Paese:
"Quanto è accaduto è inammissibile. Né l'Onu né l'Italia prendono ordini da Israele circa un ritiro dei caschi blu".
L'ultimo raid: ucciso il capo della jihad islamica palestinese
Tutto questo come detto mentre le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ucciso il comandante supremo della Jihad islamica palestinese Mohammad Abdullah durante un raid aereo in Cisgiordania.
Abdullah era stato nominato capo della milizia a fine agosto dopo l'uccisione di Mohammed Jabber.
Le altre reazioni dall'Italia
Come era prevedibile, oltre alle reazioni del Governo tutto il mondo politico ha commentato quanto accaduto in queste ultime ore in Libano.
Come ad esempio Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana:
"Gli spari dell’esercito israeliano contro la missione Unifil sono un atto che dopo la richiesta nei giorni scorsi da parte di Israele di far ritirare le truppe Onu, assume i tratti di un avvertimento. Forse ora Giorgia Meloni riuscirà a condannare Netanyahu e i suoi crimini. Il Governo deve riferire subito in Parlamento su quanto accaduto, con una condanna netta e senza esitazioni. E’ necessario fermare immediatamente la criminale escalation del governo israeliano in Medio Oriente".
Molto duro anche il commento dell'ex presidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte:
"La vocina flebile del Governo italiano ha partorito una protesta formale verso Israele dopo che il criminale governo di Netanyahu ha sparato oggi anche sulle basi Unifil con i soldati italiani in Libano. Crosetto parla di crimini internazionali, ma queste azioni vanno avanti da un anno. Dove sono i patrioti? Dove è la Meloni?".
Più "morbida" verso la premier e il Governo, ma ferma nel richiedere di riferire in Parlamento il segretario del Pd, Elly Schlein:
"E' inaccettabile l’attacco dell’esercito israeliano alle basi italiane e al quartier generale della Missione Unifil in Libano. Esprimiamo la più grande preoccupazione e vicinanza al nostro contingente italiano. Netanyahu si deve fermare, l’allargamento della guerra in Medio Oriente può avere conseguenze incalcolabili. Il Governo italiano riferisca con urgenza sull’accaduto".
Il segretario dem ha poi invitato l'Esecutivo ad farsi promotore attivamente della protesta contro queste azioni di Israele:
"La premier e la Farnesina agiscano in tutte le sedi europee e internazionali per il cessate il fuoco a Gaza e in Libano".