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Giornata delle persone anziane: verso la promozione di un invecchiamento attivo

Si è celebrata martedì 1 ottobre: gli over 65 rappresentano una risorsa preziosa per la nostra società, da proteggere e tutelare

Giornata delle persone anziane: verso la promozione di un invecchiamento attivo
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Martedì 1 ottobre si è celebrata la Giornata internazionale delle persone anziane. Si tratta di una risorsa per la società da proteggere e tutelare: sono gli over 65 italiani, che nel 28% dei casi non si risparmiano nel fornire aiuto ad amici, familiari e alla collettività nel suo complesso. Tuttavia c’è ancora molto da fare per promuovere un invecchiamento attivo e in salute: un over 65 su quattro ha almeno due malattie croniche all’attivo. E’ l’identikit che emerge dagli ultimi dati disponibili della sorveglianza ‘Passi d’Argento’ dell’Istituto Superiore di Sanità. L’occasione per fare il punto sul benessere e lo stato di salute degli over 65 è la Giornata internazionale delle persone anziane che si celebra il primo ottobre.

Giornata delle persone anziane: i dati

Il 17% si prende cura di parenti con cui vive, il 14% di familiari o amici con cui non vive e il 5% partecipa ad attività di volontariato. Questa capacità o volontà di essere risorsa è una prerogativa femminile (31% fra le donne rispetto al 24% negli uomini) e si riduce notevolmente con l’avanzare dell’età (coinvolge il 34% dei 65-74enni ma appena il 13% degli ultra 85enni), ed è minore fra le persone con un basso livello di istruzione e tra chi ha difficoltà economiche. La vulnerabilità legata all’avanzare dell’età secondo gli esperti rende ancora più importanti le scelte di prevenzione: ad esempio, serve tenere alta la protezione vaccinale contro l’influenza, che ha avuto un aumento con la pandemia e poi ha subito un calo.

Che cosa riferiscono gli over 65?

Nel biennio 2022-2023, quasi il 10% degli intervistati dà un giudizio negativo del proprio stato di salute, riferendo che la propria salute “va male” o “molto male”. Il 13% riferisce di aver trascorso nel mese precedente l’intervista almeno 2 settimane in cattive condizioni di salute a causa di problemi fisici, il 10% di aver avuto la stessa esperienza ma a causa di motivi legati alla salute psicologica e il 7% dichiara di avere avuto limitazioni nel normale svolgimento delle proprie attività, per motivi fisici o psicologici. Tali valori crescono con l’età e sono più alti fra le donne.

I problemi che si riscontrano

Continuano le rilevazioni relative alla Giornata delle persone anziane. Un ultra65enne su 4 ha almeno un problema di tipo sensoriale (fra vista, udito o masticazione) che non risolve neppure con il ricorso ad ausili, come occhiali, apparecchio acustico o dentiera. Si tratta di condizioni che aumentano velocemente con l’età: i problemi di vista coinvolgono il 3.5% dei 65-74enni ma salgono al 25.5% fra gli ultra85enni, i problemi di udito coinvolgono il 7.3% dei 65-74enni e salgono al 35.5% fra gli ultra85enni, analogamente i problemi di masticazione riguardano il 7.2% dei 65-74enni e arrivano a coinvolgere il 27.3% degli ultra85enni). L’adesione al consumo di cinque porzioni al giorno di frutta e verdura differisce in base all’età, riducendosi dal 10.7% fra i 65-74enni al 5.9% fra gli ultra85enni.

Questione di autonomia

 L’autonomia nello svolgimento delle attività della vita quotidiana assume una particolare importanza per il benessere dell’individuo. Perdere autonomia nelle funzioni della vita quotidiana rende l’individuo più vulnerabile e rappresenta un precursore o comunque un fattore di rischio per la fragilità e la disabilità. In Passi d’Argento si definisce anziano fragile la persona non autonoma nello svolgimento di due o più funzioni della vita quotidiana (come preparare i pasti, effettuare lavori domestici, assumere farmaci, andare in giro, gestirsi economicamente, utilizzare un telefono). La fragilità è una condizione che non mostra significative differenze fra uomini e donne ma cresce con l’età e se riguarda l’8.9% dei 65-74enni raggiunge il 32.7% fra gli ultra 85enni; la quasi totalità delle persone con fragilità riceve aiuto per svolgere le funzioni delle attività della vita quotidiana per cui non è autonomo e questo aiuto è sostenuto per lo più dalle famiglie (94.9%).

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