da sapere

Cuore e fattori di rischio: il 41% degli italiani ne ha almeno tre

Il riferimento è alla fascia d’età 18-69 anni: oggi è possibile evitare l’80% dei decessi dovuti alle patologie cardiovascolari con la prevenzione

Cuore e fattori di rischio: il 41% degli italiani ne ha almeno tre
Pubblicato:

Cuore e fattori di rischio: il 41% degli italiani ne ha almeno tre. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale, e nel nostro paese. Una percentuale significativa degli italiani ha almeno tre fattori di rischio, nonostante sia possibile evitare l’80% dei decessi dovuti a queste patologie con la prevenzione. Lo ricordano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, promossa dalla World Heart Federation in collaborazione con l’Oms.

Cuore e fattori di rischio

Le malattie cardiovascolari, che includono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore, rappresentano la prima causa di morte in Italia (30,8% di tutti i decessi nel 2021, ultimo dato di mortalità disponibile) con 217 mila decessi. I decessi per le malattie ischemiche del cuore e per le malattie cerebrovascolari sono, rispettivamente, il 27,3% ed il 24,7% del totale dei decessi dovuti alle malattie del sistema circolatorio.

La valutazione del rischio cardiovascolare

I dati preliminari raccolti attraverso l’esame in corso sulla popolazione generale nell’ambito della periodica Italian Health Examination Survey - Progetto Cuore condotta dall’Iss, mostrano per il 2023 che i valori medi della valutazione del rischio cardiovascolare sono risultati pari al 6,9% negli uomini e al 2,3% nelle donne (quante persone su 100 si stima potranno avere un infarto del miocardio o un ictus nei successivi 10 anni sulla base delle proprie caratteristiche: sesso, età, pressione arteriosa sistolica, trattamento per ipertensione, colesterolemia totale ed HDL, fumo, diabete). Per gli uomini di età compresa tra 35 e 44 anni il rischio cardiovascolare medio risulta pari all'1,6%, per i 45-54 anni al 3,8%, per i 55-64 anni al 10,0%, per i 65-69 anni al 17,6%; per le donne risulta pari rispettivamente allo 0,5%, all'1,0%, al 3,3% e al 6,0%.

Dal fumo alla sedentarietà

Le malattie cardiovascolari sono multifattoriali, contribuiscono cioè alla loro insorgenza più fattori di rischio (età, sesso, pressione arteriosa, abitudine al fumo di sigaretta, diabete, colesterolemia). I fattori di rischio cardiovascolare modificabili sono ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, fumo di tabacco, sovrappeso/obesità, sedentarietà e dieta (che comprende abitudini come lo scarso consumo di frutta, verdura e pesce) e l’eccessivo contenuto nei cibi di grassi saturi e di sale.

Le percentuali

Nel biennio 2022-2023, la sorveglianza PASSI ha rilevato che su 100 italiani adulti intervistati 18 riferiscono una diagnosi di ipertensione, 18 di ipercolesterolemia, 35 sono sedentari, 24 fumatori, 43 risultano in eccesso ponderale (IMC≥25) e meno di 7 persone consumano 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (five a day), come raccomandato. Inoltre, quasi il 5% degli intervistati riferisce una diagnosi di diabete. Complessivamente il 41% degli intervistati presenta almeno 3 dei fattori di rischio cardiovascolare e solo una piccolissima quota (2%) risulta del tutto libera dall’esposizione al rischio cardiovascolare noto.

Seguici sui nostri canali